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Lanci ANSA 25 Luglio 2001





  25 LUGLIO

G8: DIFENSORE CARABINIERE, E' ANCORA SOTTO CHOC
   (ANSA) - CATANZARO, 25 LUG - ''Mario Placanica e' ancora
sotto choc e molto provato per quanto e' accaduto e non e'
ancora il caso, dunque, che abbia contatti con i giornalisti'':
l' avv. Vittorio Colosimo e' il difensore del carabiniere
ausiliario che a Genova, durante gli incidenti per il G8, ha
ucciso Carlo Giuliani.
   ''Placanica - ha aggiunto Colosimo - dopo essere stato
dimesso ieri dall' ospedale di Genova, non ha fatto rientro a
Catanzaro e si trova in una localita' che non posso rivelare.
Posso soltanto dire che non e' neppure in Calabria. E' ancora
troppo presto perche' possa parlare con la stampa della propria
terribile esperienza''.
   Placanica, peraltro, avrebbe voluto tornare a Catanzaro, ma
le polemiche e le tensioni provocate da quanto e' accaduto a
Genova lo hanno indotto a non fare rientro, almeno per il
momento, nella sua citta' natale, dove conta comunque di venire
nei prossimi giorni. Il carabiniere, in particolare, avrebbe
voluto in questi giorni essere vicino al padre, Giuseppe, che
proprio ieri e' stato operato per una frattura subita a causa di
una caduta. ''In questi giorni, pero' - ha detto Colosimo - la
cautela deve essere massima. Oggi si celebrano i funerali di
Giuliani e il clima e' ancora molto teso. In questo momento e'
necessario che Placanica, che e' persona sensibile e tutt'altro
che un assassino, venga lasciato il piu' possibile tranquillo''.
   Per Colosimo, comunque, non c'e' alcun dubbio sul fatto che a
Placanica non possa essere contestata l'accusa di omicidio
volontario. ''Il suo comportamento - ha spiegato il difensore
del carabiniere - codice penale alla mano, non puo' essere
sanzionato. Come si fa confutare la tesi secondo la quale ha
soltanto adempiuto al proprio dovere o che ha agito in stato di
necessita'? In ogni caso e' del tutto evidente che ha agito per
legittima difesa''. (ANSA) 25-LUG-01 12:18

G8: SU RAINET FOTO E RACCONTO CRONISTA PRESENTE A MORTE CARLO
   (ANSA) - ROMA, 25 LUG - ''Ho visto morire quel ragazzo''
dice Marco D'Auria, autore delle foto degli scontri a piazza
Alimonda in cui ha perso la vita Carlo Giuliani, pubblicate oggi
in esclusiva da Rainet News insieme alla sua testimonianza.
   Le immagini mostrano una nuova angolatura della dinamica dei
fatti: si vede, in campo piu' largo rispetto alla foto
pubblicate dai giornali, la camionetta dei carabinieri bloccata
e circondata dai manifestanti, tra cui si riconosce il giovane
in canottiera bianca nell'attimo in cui sta per lanciare
l'estintore.
   Il servizio fotografico e l'articolo sono on line in un
numero speciale di '7x7', il magazine settimanale di Rainet
News, dedicato agli eventi del G8.(ANSA) 25-LUG-01 15:26

G8: SU RAINET FOTO E RACCONTO CRONISTA PRESENTE A MORTE CARLO (2)
   (ANSA) - ROMA, 25 LUG - Nel reportage di Marco D'Auria, on
line sul sito di Rainet News con una sequenza di foto inedite
della morte di Carlo Giuliani, c'e' anche la testimonianza di
Claudia Emilitri, una giornalista coinvolta negli scontri.
   ''Da una parte i carabinieri, dall'altra una sassaiola'',
racconta Claudia. ''E' stato terribile. Mi sono accovacciata
dietro un'auto parcheggiata, quando mi sono sentita prendere di
peso da un uomo in divisa che voleva arrestarmi. Strillavo 'Sono
una giornalista', ma niente. Mi ha trascinato con se'. Hanno dei
modi, una violenza... Poi per fortuna un suo superiore lo ha
chiamato per fare qualcosa di piu' urgente e sono riuscita a
fuggire''. (ANSA) 25-LUG-01 18:10

G8: PERQUISIZIONE A 'REPUBBLICA', SEQUESTRATI VERBALI
   (ANSA) - GENOVA, 25 LUG - E' stata perquisita stamani dalla
Polizia la redazione genovese di ''Repubblica'' per ordine del
sostituto procuratore Silvio Franz. Gli agenti cercavano la
copia dei due verbali degli interrogatori del carabiniere che ha
ucciso Carlo Giuliani e del suo commilitone che guidava la Land
Rover. I verbali sono stati pubblicati stamani integralmente dal
quotidiano, nell' edizione di Genova.
   I documenti sono stati consegnati alla Polizia, prima che gli
agenti cominciassero a rovistare nei cassetti, dal capo
redattore Franco Manzitti. (ANSA). 25-LUG-01 16:02

G8: AVV PRUZZO, SONO L'UNICO DIFENSORE DEL CC INDAGATO
   (ANSA) - GENOVA, 25 LUG - ''Sono l'unico legale che ha
ricevuto il mandato difensivo dal carabiniere indagato per la
morte di Carlo Giuliani''. Lo ha precisato l'avvocato genovese
Umberto Pruzzo in relazione alle dichiarazioni fatte ieri dall'
avvocato Vittorio Colosimo, di Catanzaro, che ha definito ''un
atto di eroismo'' il comportamento del militare.
   Colosimo non avrebbe alcun incarico legale in questa
indagine, secondo Umberto Pruzzo, e sarebbe stato contattato
dalla famiglia del carabiniere indagato ''solo - ha detto Pruzzo
- per avere informazioni sulle condizioni del figlio''.
   L'avvocato Pruzzo rifiuta di commentare le dichiarazioni
attribuite al collega Colosimo, in cui il legale, indicato come
difensore del carabiniere che ha sparato, afferma che il
militare ''ha compiuto un atto di eroismo'' che e' valso ''a
salvare la vita ai commilitoni che si trovavano con lui
intrappolati nella jeep dell' Arma''.
   Il legale sottolinea tuttavia che e' oggi ''auspicabile l'uso
della prudenza da parte di tutti, per fare in modo che queste
indagini possano essere svolte dagli organi deputati in un clima
di serenita' e imparzialita'''. (ANSA) 25-LUG-01 18:26

G8: AMICI DI CARLETTO; ERA SCHIVO, COCCIUTO, UNO DI NOI/ANSA
   (ANSA) - GENOVA, 25 LUG - (di Daniela Grondona) I fiori non
appassiscono nella piccola ''aiuola'' che mille mani hanno
composto in piazza Alimonda, a Genova, in mezzo alla strada,
sull' asfalto dove e' caduto, nella guerriglia del G8, Carlo
Giuliani, 23 anni.
   Il pellegrinaggio di amici e di cittadini, che pure non lo
conoscevano, e' continuato anche oggi, il giorno dell' addio al
cimitero di Staglieno. In piazza Alimonda portano nuovi
mazzolini di fiori, messaggi, poesie, oggetti simbolo. Alle
inferriate della vicinissima chiesa di piazza Alimonda sono
appese magliette con stampato sopra il volto di Che Guevara e di
Bob Marley, fazzoletti rossi, altri messaggi, striscioni.
   Carletto, cosi' lo chiamano gli amici e i parenti, prima
vittima del popolo di Seattle, e' gia' un simbolo.
   ''Con la tua morte - ha scritto uno sconosciuto in un
foglietto lasciato tra i fiori del piccolo altare di piazza
Alimonda - hai dato ancora piu' forza a un movimento che ormai
e' inarrestabile''.
   Piazza Alimonda, sulla targa in marmo, e' gia' stata
ribattezzata, con la vernice azzurra, ''piazza Carlo Giuliani''.
   Carletto e' stato ''raccontato'' oggi nelle testimonianze
commosse dei suoi amici durante la cerimonia funebre al cimitero
di Staglieno.
   Figlio di Giuliano Giuliani, ex sindacalista della Cgil,
aveva frequentato il liceo scientifico Leonardo da Vinci, nella
circonvallazione a monte della citta'. Impegnato nel movimento
studentesco, si era in seguito iscritto alla facolta' di storia
e filosofia.
   ''Come molti ragazzi della sua eta' aveva avuto piccoli
problemi di droga'' ha raccontato un responsabile dell' Anlaids
Liguria, associazione per la lotta contro l' Aids presso la
quale Carletto da poco tempo prestava opera come volontario.
   Era stato fermato dalla polizia precedentemente e denunciato
per porto di coltello, resistenza e oltraggio. Partecipava
talvolta alle riunioni del circolo di Rifondazione comunista di
Marassi, tra i suoi amici ci sono tanti ragazzi del centro
sociale ''Zapata'' e molti giovani, piercing, riccioli e
cagnolini al seguito che popolano le metropoli di tutta Europa.
''Era uno di noi - dice Matteo Jade, tuta bianca genovese - un
giovane che assieme a molte migliaia e' sceso in piazza per dire
no al G8 e al suo dispiegamento militare''.
   Un ragazzo ''cocciuto'', un po' schivo, ''con un profondo
senso della giustizia'', ma anche terribilmente tormentato.
Cosi' l' hanno descritto stamane amici ed ex compagni di scuola.
   L' angoscia di generazioni che faticano a trovare nella
societa' riferimenti autorevoli, risposte, dialogo e confronto,
aggiunge un sindacalista della Cgil che conosce bene la
famiglia.
   ''Non poteva accettare l' ingiustizia, per questo aveva tanta
rabbia dentro'' ha detto uno dei suoi amici. ''Carlo come tanti
cercava la sua strada e le sue risposte'' ricordava un compagno
del liceo, ed era come se parlasse anche un po' di se stesso.
  ''Era un ragazzo gioviale, simpatico, aveva un fisico minuto,
ma era determinato, ribelle'' ha ricordato un altro ragazzo
raccontando d' averlo conosciuto qualche anno fa quando,
entrambi volontari, avevano raccolto insieme coperte e indumenti
da mandare a Sarajevo dilaniata dalla guerra.
   ''La sua amicizia era un sentimento forte - ha proseguito
commosso davanti al maestoso portone del cimitero di Staglieno
-, sembrava se la portasse dentro anche se non ci si vedeva da
tempo. E quando ci incontravamo era sempre come se ci fossimo
visti il giorno prima''.
   Tormentato, ribelle, e sensibile, racconta un altro amico
rivelando ai microfoni della Rai un piccolo spaccato di vita
quotidiana di Carlo. ''Condivideva l' appartamento con la mia ex
compagna e con la mia bambina di 17 mesi - racconta -: quando un
ospite entrava nella stanza della piccola lo pregava di
togliersi le scarpe per tutelare la bambina''. ''Un giorno mia
figlia cominciando a parlare - ha raccontato ancora - l' ha
chiamato Cao e lui ha esclamato felice: 'e' come se avessi
trovato un milione per terra'''.
   Un amico ricorda un dialogo con Carlo poco dopo la morte di
Vincenzo Spagnolo, il ragazzo genoano ucciso da un tifoso
milanista nel gennaio '95. ''Come me era turbato dalla violenza
- ricorda -, si chiedeva come potesse essersi scatenata tanta
violenza. E' possibile vincere il male con il bene?, ci
chiedevamo''.
   Di violenza e nella violenza Carlo Giuliani e' morto. Ma i
suoi amici hanno chiesto stamane che la violenza non si ripeta
piu'. ''Che il sacrificio di Carlo - hanno detto - resti
scolpito dentro di noi per proseguire una lotta non violenta''.
(ANSA) 25-LUG-01 19:07

G8: DE GENNARO, BLITZ, USATA FORZA PER RISPONDERE A VIOLENZA
'MAI PENSATO A DIMETTERMI, MINISTRO SEMPRE INFORMATO'
   (ANSA) - ROMA, 25 LUG - ''Doveva essere una semplice
perquisizione, ma e' diventata un ulteriore espisodio di ordine
pubblico. La polizia e' stata oggetto di un'aggressione violenta
ed e' stata usata la forza per rispondere alla violenza''. Il
capo della polizia, Gianni De Gennaro, in un'intervista al Tg5
ricostruisce cosi' il blitz notturno nella base del Gsf,
racconta il lavoro di quei giorni, assicurando che ''il ministro
dell'Interno e' stato sempre informato'' sull'attivita' delle
forze dell'ordine, ripercorre ''il dramma della morte di un
giovane'' e precisa ''non ho mai ravvisato motivi per
dimettermi''.
   La decisione della perquisizone, secondo il capo della
Polizia e' stata presa ''perche' c'erano fondati motivi per
credere che vi fossero esponenti dell'ala piu' dura delle
manifestazioni''. Ma quella perquisizione, prosegue, ''che
doveva soltanto determinare l'identificazione di possibili
persone pericolose e il sequestro di strumenti di offesa, si e'
trasformata poi in un ulteriore episodio di ordine pubblico,
perche' quando la polizia e' arrivata e' stata fatta oggetto di
un'aggressione violenta ed allora e' stata usata la forza per
vincere una resistenza violenta''. Se non ci fosse stato il
tentativo di accoltellare un poliziotto dunque, le cose si
sarebbero concluse pacificamente? ''L'episodio della coltellata
-assicura De Gennaro- e' successivo ad un'aggressione inizita
nel momento stesso in cui la polizia e' arrivata ed e' stata
accolta da lanci di pietre e altri oggetti e per fortuna non ci
sono stati piu' feriti: non dimentichiamo che sono stati 17 i
poliziotti rimasti feriti''.     Il capo della polizia,
ricordando che sull'episodio c'e' un'inchiesta dell'autorita'
giudiziaria ''che noi rispettiamo'', ha aggiunto che comunque
verranno fatti gli accertamenti ''dovuti e necessari per
verificare se mai ci fossero stati degli errori da parte di
singoli, non certamente errori di valutazione o di comportamento
collettivo''. (SEGUE). 25-LUG-01 20:36

G8: DE GENNARO, BLITZ, USATA FORZA PER RISPONDERE A VIOLENZA (2)
   (ANSA) - ROMA, 25 LUG - ''Il ministro dell'Interno -ha detto
De Gennaro- e' sempre stato informato dal capo della Polizia e
dal comandante dei Carabinieri di come si stava evolvendo
l'ordine pubblico a Genova, abbiamo seguito sempre e comunque le
sue indicazioni, che si sono tradotte in direttive soprattutto
di equilibrio, di serenita', di tranquillita', di mantenimento,
finche' possibile, di un'ordine che poi dai gruppi violenti e'
stato violato''.
   De Gennaro ricostruisce poi ''l'episodio drammatico'' della
morte di Carlo Giuliani, che si e' verificato, dice, nel momento
in cui ''un corteo non autorizzato cercava di raggiungere la
zona protetta del vertice con l'intento di violarla. Le
autorita' di pubblica sicurezza di Genova hanno ritenuto di
fermare questo corteo, che, naturalmente, aveva anche una sua
consistenza numerica e alla testa del quale sono andati ad
inserirsi i gruppi piu' violenti, rendendo ancora piu' difficile
la gestione dell'ordine pubblico. Questa situazione ha creato
poi le condizioni perche' si realizzasse un dramma. E con grande
dolore tutti abbiamo appreso della morte di un giovane''. E'
stata legittima difesa? ''Le immagini che sono state trasmesse
-prosegue- rendono chiaramente l'idea di un'aggressione violenta
che un reparto di carabinieri stava cercando di fronteggiare e
di contrastare, talmente violenta che ha costretto un reparto
addestrato a ripiegare per riorganizzarsi. Quella violenza ha
creato delle condizioni di assoluto pericolo per l'incolumita'
del carabiniere''.
   De Gennaro precisa poi di non aver mai pensato a possibili
dimissioni: ''non ne ho mai ravvisato i motivi'', dice, e
aggiunge: ''credo di aver messo il massimo dell'impegno con
tutto lo staff dirigenziale per dare il massimo sostegno al
Questore di Genova, ai funzionari, che ringrazio''.   E se
domani vi fosse un vertice in un altro paese, cosa
consiglierebbe al capo della polizia? ''Credo che il capo della
Polizia di quel paese trarra' grande giovamento da questa
esperienza fatta a Genova, molto diversa da tutte le altre e che
si e' conclusa poi con un bilancio duro, ma anche positivo. In
altri vertici addirittura le delegazioni non sono arrivate al
luogo di riunione, in altri vertici sono stati interrotti e per
esempio a Goterborg anche le delegazioni sono state spostate di
notte per motivi di sicurezza in una citta' devastata. Mi sembra
che l'azione di contenimento delle forze dell'ordine e non di
aggressione a fronte anche di episodi di guerriglia sia stata
un'azione equilibrata, ferma, decisa, ma equilibrata''. (ANSA).
25-LUG-01 20:59









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Pubblicato su: 2005-07-05 (727 letture)

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