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Lanci ANSA Dicembre 2002





DICEMBRE 2002


G8: ARCHIVIAZIONE PER PLACANICA; SCAJOLA, NE ERAVAMO CERTI
(ANSA) - LA SPEZIA, 2 DIC - ''Ne eravamo certi dal primo
momento: e' scattata la legittima difesa''. Lo ha detto questa
mattina l'ex ministro dell'interno Claudio Scajola, intervenuto
alla Spezia per la premiazione di due giovani che si sono resi
protagonisti di gesti eroici di salvataggio, commentando la
notizia della richiesta di archiviazione nei confronti del
carabiniere Mario Placanica, accusato dell'omicidio di Carlo
Giuliani durante gli scontri del G8 a Genova.
''Mi piace pero' ricordare - ha aggiunto Scajola - quel
povero ragazzo freddato in piazza Alimonda. Oggi tutti hanno
veramente compreso il significato di quello che e' accaduto: di
fronte al dilagare della violenza e a quanto e' successo, c' e'
stato l' insegnamento. Lo dimostra la compostezza delle
successive manifestazioni. Quella violenza cieca, organizzata,
voglio vederla come un pagina superata, una triste pagina della
politica italiana''.(ANSA). 02-DIC-02 12:42

G8: PLACANICA;DIFENSORE GIULIANI,OPPOSIZIONE A ARCHIVIAZIONE
(ANSA) - ROMA, 2 DIC - ''Faremo opposizione alla richiesta di
archiviazione decisa dal pubblico ministero in quanto, e lo
diciamo senza alcuna volonta' polemica ma sulla base di mere
considerazioni giuridiche, non sussistono i presupposti di fatto
e di diritto della legittima difesa'': lo ha annunciato l'
avvocato Giuliano Pisapia, difensore della famiglia Giuliani,
dopo aver appreso della richiesta di archiviazione fatta dalla
Procura di Genova nei riguardi del carabiniere Mario Placanica,
indagato per omicidio volontario in relazione alla morte di
Carlo Giuliani, avvenuta nella citta' ligure il 20 luglio 2001,
durante gli scontri legati al vertice del G8. (SEGUE). 02-DIC-02 13:57

G8: PLACANICA;DIFENSORE GIULIANI,OPPOSIZIONE A ARCHIVIAZIONE(2)
(ANSA) - ROMA, 2 DIC - ''Da un lato - secondo l' avvocato
Pisapia - non vi e' stata quella proporzione tra il rischio di
offesa e l' uso mortale delle armi, che e' uno dei presupposti
previsti dall' articolo 52 del codice penale per dichiarare non
punibile chi ha colpito mortalmente, sparando ripetutamente ad
altezza d'uomo, Carlo Giuliani. Dall' altro, in quanto, di
fronte ad emergenze processuali cosi' discordanti e
contraddittorie e a consulenze tecniche di parte, quelle del pm
e quelle della difesa Giuliani, che sono pervenute a risultati
diametralmente opposti, si impone la verifica dibattimentale,
unico luogo processuale ove, nel contraddittorio delle parti, e'
possibile accertare come effettivamente si sono svolti i fatti
che hanno determinato la morte di Carlo Giuliani in piazza
Alimonda in quel tragico giorno''.
''Siamo fiduciosi che un giudice terzo ed imparziale, e al di
sopra delle parti - ha detto ancora l' avvocato Pisapia -
riterra' necessario un pubblico dibattimento, convinti che, di
fronte ad un fatto cosi' tragico, non sia possibile arrivare ad
una archiviazione senza dare ai difensori della vittima il
diritto ad un pieno contraddittorio teso all' accertamento della
verita'. Da parte nostra - ha aggiunto - non possiamo non
ribadire che non vi e' alcuna volonta' punitiva nei confronti
degli indagati, ma la strenua ricerca della verita' anche per
evitare che in futuro non avvengano piu' fatti tragici come la
morte di un giovane che aveva diritto di vivere. Quella di Carlo
Giuliani - ha concluso l' avvocato Giuliano Pisapia - era un
morte che si poteva, e si doveva, evitare ed impedire''. (ANSA). 02-DIC-02 14:16

G8:PLACANICA;AVVOCATO COLOSIMO,CONFORTATO DA ESITO LAVORO PM
PER IL LEGALE SONO STATE CONDOTTE INDAGINI RIGOROSE
(ANSA) - CATANZARO, 2 DIC - La richiesta di archiviazione
fatta dalla Procura di Genova nei confronti del carabiniere
Mario Placanica, e' stata accolta con ''soddisfazione'' dal
legale del militare, l' avv. Vittorio Colosimo, che si e' anche
voluto complimentare con il pm, Silvio Franz.
''Mi congratulo con lui - ha detto Colosimo - perche' ha
fatto un' indagine rigorosissima, a 360 gradi, sia sul piano
delle audizioni e delle acquisizioni testimoniali, sia sotto il
profilo prettamente tecnico-scientifico con indagini di
laboratorio molto precise sui filmati. Il fatto che questo
gravoso lavoro lo abbia spinto a chiedere l' archiviazione e'
per me motivo di conforto''.
Colosimo ha anche espresso il suo rammarico per la morte di
Carlo Giuliani. ''A 20 anni - ha detto - non si puo' perdere la
vita in una manifestazione. Mi rallegra il fatto che non ci
siano state altre vittime, tra cui Mario Placanica, che col suo
gesto ha contribuito acche' cio' non accadesse''.
Per quanto riguarda la decisione del legale della famiglia
Giuliani, l' avv. Giuliano Pisapia, di fare opposizione alla
richiesta di archiviazione, Colosimo ha sostenuto che ''Pisapia
fa il suo dovere all' altissimo livello nel quale e' collocato
dalla sua preparazione professionale''.
''Tutto - ha proseguito il legale di Mario Placanica - si
puo' dire. Quello che nessuno puo' e deve dire e' che Mario
abbia intenso offendere qualcuno. Si trovava ferito nel Defender
dei carabinieri nel quale aveva cercato riparo insieme ad altri
militari nelle sue condizioni. Intorno a lui c' era l' inferno.
Era impedito nella vista dal sangue che gli colava sugli occhi
dalla ferita alla testa e dai fumogeni che lo avevano gia'
annebbiato. Tanto e' vero che si trovava in un grave stato di
disagio fisico. Dopo di che, il Defender, piu' che in un'
ambulanza si e' trasformato in una trappola. Certamente
Placanica non ha visto a chi sparava e se c' era qualcuno
davanti a lui. E' stato - ha concluso Colosimo - l' estremo
tentativo di fare allontanare gli aggressori. Un gesto estremo
non diretto a colpire''. (ANSA). 02-DIC-02 15:59

G8: PLACANICA; MOTIVAZIONI RICHIESTA ARCHIVIAZIONE / ANSA
PM ESCLUDE SIA OMICIDIO COLPOSO SIA DOLO EVENTUALE
(ANSA) - GENOVA, 2 DIC - Il pm Silvio Franz, nella sua
richiesta di archiviazione per Mario Placanica per legittima
difesa, ha escluso dapprima con certezza l' ipotesi che ''il
carabiniere abbia sparato il primo colpo mirando a colpire
Giuliani''. Il magistrato ha preso poi in considerazioni altre
due ipotesi, quella dell' omicidio colposo e dell' omicidio
doloso (nella forma del dolo eventuale), ma anche per queste
ipotesi la sua conclusione e' stata negativa.
Il pm inoltre ha ribadito le conclusioni dei suoi consulenti,
cioe' che Placanica sparo' verso l' alto e che ci fu una
deviazione del proiettile da parte di un calcinaccio. E
definisce questa circostanza ''un elemento assolutamente
imprevedibile e improbabile che amplifica enormemente la
gravita' dei fatti determinando la morte di Giuliani''.
Nel ricostruire l' episodio di piazza Alimonda, Franz ha scritto
che ''il defender era circondato e l' aggressione fisica agli
occupanti era evidente e virulenta. In quei momenti Placanica
aveva la giustificata percezione di essere in pericolo di
vita''.
Il pm si e' chiesto quindi se vi erano per Placanica altri
strumenti di difesa. ''La pistola - ha spiegato - era mezzo
idoneo a fermare l' aggresione e non si puo' certo addebitare a
Placanica considerazioni in merito all' equipaggiamento
fornitogli''. ''Certamente - ha aggiunto - Placanica poteva
evitare di usare l' arma cosi' come decidere di soccombere e
subire l' aggressione in atto, ma tale condotta non era
esigibile''. Franz ha sottolineato infatti che'' nel nostro
ordinamento la messa in pericolo di un bene fondamentale come la
integrita' fisica giustifica una reazione nei termini previsti
dall' art. 52 del codice penale'' (la legittima difesa, ndr).
''Tornando alle due ipotesi residuali fatte in precedenza -
ha proseguito - si ritiene che in entrambi i casi la scriminante
sia integralmente applicabile alla condotta del Placanica e che
la stessa non sia censurabile ai sensi dell' art. 55 del codice
penale (eccesso colposo, ndr).
Il magistrato, prima di giungere alle sue conclusioni, ha
dapprima valutato le condotte di Carlo Giuliani e di Mario
Placanica, spiegando che il carabiniere ''nel momento in cui
spara e' terrorizzato ed e' attendibile quando non riesce a
ricostruire il processo mentale che l' ha portato a premere il
grilletto. Forse sparando voleva solo impaurire gli aggressori
ai quali non erano bastate le minacce verbali e l' estrazione
dell' arma per desistere (ipotesi che trova conforto nella
direzione verso l' alto dei colpi), forse, invece, era sua
intenzione porre fine all' aggressione sparando nella direzione
degli aggressori tramite quel ristretto specchio visivo
costituito dal lunotto posteriore del defender e accettando
anche il rischio di colpire qualcuno. ''Ritengo che questo
dubbio - ha concluso il magistrato - non trovera' mai una
risposta prima di tutto nella mente di Placanica''. (ANSA). 02-DIC-02 17:58

G8: PLACANICA, CONFERMATA MIA FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA
(ANSA) - CATANZARO, 2 DIC - ''Nutrivo e nutro fiducia nella
giustizia. Una fiducia che trova adesso conferma''. Cosi' Mario
Placanica, il carabiniere indagato per l' omicidio di Carlo
Giuliani, ha commentato la richiesta di archiviazione per
legittima difesa avanzata nei suoi confronti dal sostituto
procuratore di Genova, Silvio Franz. (SEGUE). 02-DIC-02 17:57

G8: PLACANICA, CONFERMATA MIA FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA (2)
(ANSA) - CATANZARO, 2 DIC - Placanica non ha voluto
aggiungere altro riguardo la vicenda giudiziaria in cui e'
coinvolto. Dal tono della voce, comunque, e' apparso tranquillo,
probabilmente rasserenato dalla richiesta di archiviazione fatta
dal pm.
Il carabiniere attualmente e' in organico in una caserma di
Catanzaro, ma non sta prestando servizio perche' in
convalescenza a causa delle sue non perfette condizioni
psico-fisiche. ''Negli ultimi mesi - ha detto Placanica - ho
alternato periodi in cui ho lavorato ad altri in cui non mi sono
sentito bene. Adesso, comunque, spero di rimettermi
definitivamente e di riprendere servizio attivo al piu'
presto''.
Placanica sta ancora frequentando il corso per diventare
carabiniere effettivo. I periodi di convalescenza, infatti,
hanno interrotto la normale attivita' addestrativa, per cui il
militare e' inquadrato con lo status di ''raffermato
volontario''. Il suo desiderio, comunque, e' quello di
continuare a prestare servizio nell' Arma, una possibilita'
riguardo la quale nei mesi scorsi aveva manifestato qualche
perplessita'. ''I miei familiari - ha aggiunto Placanica - sono
stati malissimo per quanto e' accaduto ed hanno sofferto molto
anche per la morte di Carlo Giuliani''.
La vicenda nella quale e' coinvolto e le conseguenze che ne
sono derivate gli hanno fatto vivere un periodo caratterizzato
da incertezze. Adesso, pero', e non solo da oggi, Placanica
sembra non avere piu' dubbi. ''La mia massima aspirazione - ha
spiegato - e' di fare il carabiniere. E' una passione che e'
nata quando avevo 16-17 anni perche' vedevo, e continuo a
vedere, il carabiniere come una persona portatrice di alti
valori morali e di rispetto''.(ANSA). 02-DIC-02 18:38

G8: PLACANICA; LA LEGITTIMA DIFESA, SECONDO IL CODICE
(ANSA) - ROMA, 2 DIC - La legittima difesa e' definita all'
articolo 52 del codice penale, il quale dice che ''non e'
punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto
dalla necessita' di difendere un proprio diritto o altrui contro
il pericolo attuale dell' offesa ingiusta, sempre che la difesa
sia proporzionata all' offesa''.
La norma stabilisce che chi si trova di fronte ad un'
aggressione ingiusta rivolta contro un suo diritto o quello di
un' altra persona e non ha altra possibilita' per difendersi che
quella di commettere un fatto previsto come reato, e'
autorizzato a commetterlo. Ma a due condizioni: la prima e' che
ci si limiti al fatto strettamente necessario a difendersi (non
bisogna, cioe', far nulla di piu' di quanto e' indispensabile
per una efficace difesa); la seconda, che la persona che si
difende non abbia dato causa volontariamente all' aggressione.
Il codice prevede anche l' eccesso colposo (articolo 55) in
legittima difesa, che si configura - precisa l' articolo -
quando ''si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge
... ovvero imposti dalla necessita'''. In tal caso ''si
applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il
fatto e' preveduto dalla legge come delitto colposo''.
(ANSA). 02-DIC-02 19:12

G8: PLACANICA, LA TEMPISTICA DELLE INDAGINI
(ANSA) - GENOVA, 2 DIC - Il pm Silvio Franz, nel capitolo
''conduzioni delle indagini'' della sua richiesta di
archiviazione, ha risposto anche alle accuse, lanciate da piu'
parti, di ritardi nella conclusione dell' inchiesta, sostenendo
di aver ''cercato di ricostruire nella maniera piu' aderente la
dinamica dei fatti''.
Il pm ha ricordato quindi alcune fasi, dalla sua richiesta di
incidente probatorio in contraddittorio, respinta dal gip, alla
consulenza collegiale e alla sua anticipata discovery degli
atti, con avviso dato ai legali delle parti il 18 aprile di
quest' anno.
I fattori che, secondo il pm, hanno influito negativamente
sulla tempistica dell' indagine sono: il ritardo nel deposito
dell' elaborato ed una certa superficialita' dell' esame
autoptico, l' errata valutazione (poi riconosciuta) nella prima
consulenza balistica, la difficolta' di individuare e contattare
i testimoni, la necessita' di chiarire particolari o elementi, a
volte fantasiosi, che emergevano non tanto dalle indagini quanto
da dichiarazioni rilasciate a organi di informazione.
'' A questo punto - ha sottolineato il magistrato - ritengo
che le indagini siano state completate e che ogni spunto
investigativo sia stato approfondito''.
Infine la ricostruzione del pm dell' episodio della morte di
Giuliani e' che ''Placanica spara il primo colpo verso l' alto;
il proiettile ad un altezza approssimativa di metri 1,9 impatta
su un calcinaccio lanciato nella direzione del Defender; l'
impatto determina lo scamiciamento del proiettile e la
deviazione dello stesso verso il basso; il proiettile deviato
colpisce Giuliani in avvicinamento determinandone la morte''.
(ANSA). 02-DIC-02 21:58

G8: PLACANICA, RICOSTRUZIONE DELL' ASSALTO AL DEFENDER/ANSA
(ANSA) - GENOVA, 2 DIC - Una dettagliata ricostruzione dell'
assalto dei manifestanti al Defender dei carabinieri in piazza
Alimonda e' contenuta nella richiesta di archiviazione del pm
Silvio Franz nei confronti di Mario Placanica, in cui ha
sostenuto che il militare agi' per legittima difesa.
''I manifestanti - ha scritto Franz - raggiungono di slancio
il Defender con a bordo i carabinieri Cavataio, Raffone e
Placanica. Inizia una fitta sassaiola, i vetri laterali vengono
sfondati con spranghe e bastoni, il vetro posteriore viene
infranto''. Massimiliano Monai (uno dei tre manifestanti
indagati per tentato omicidio dei tre carabinieri) ha il torso
nudo e una maschera protettiva da pugilato''.
''Il rumore era assordante - ha dichiarato Monai al pm - ed
io, trovata a terra una trave, cominciai a colpire il tetto del
mezzo; l' ultimo colpo lo diressi all' interno del mezzo il cui
finestrino posteriore destro era gia' frantumato. Vidi per un
attimo il volto del carabiniere (Raffone) che era posizionato
nella mia direzione e ne colpii la sagoma, poi lo vidi
accucciarsi. Mentre avveniva tutto cio' la gente urlava frasi di
disprezzo e minaccia nei confronti dei carabinieri, quali
'bastardi, vi ammazziamo'''.
Il pm ha proseguito sottolineando che ''Raffone, colpito al
volto e al costato, si accuccia, mentre Placanica cerca di
proteggerlo e urla 'finitela, andatevene'. Nel mentre Cavataio
cerca di fare retromarcia e forse gli si spegne il motore. A
quel punto Placanica, dopo essere stato colpito al capo, estrae
la pistola e urla 'andatevene o vi ammazzo'. Dai video si
percepisce che alcuni dei manifestanti vedono la pistola e si
allontanano. La circostanza e' confermata da Eurialo
Predonzani'' (a sua volta indagato).
'' A questo punto Carlo Giuliani - ha scritto il magistrato -
si porta sul retro del mezzo e raccoglie per terra l' estintore
gia' lanciato una prima volta contro il Defender da un altro
aggressore. Giuliani, prima di spostarsi dietro il mezzo, aveva
colpito il mezzo dei carabinieri mentre si trovava vicino a
Predonzani, armato di una spranga. Giuliani viene colpito mentre
solleva l' estintore sopra la testa ed e' nell' atto di
lanciarlo. Al primo sparo ne segue un secondo in rapida
successione. A quel punto il carabiniere Cavataio riesce ad
ingranare la retromarcia e passando sopra il corpo di Giuliani
si allontana in direzione di piazza Tommaseo. Fatti pochi metri,
salgono sul mezzo altri due carabinieri (Amatori e Rando),
mentre Placanica con in mano la pistola e la testa sanguinante
ripeteva la frase 'Mi volevano ammazzare, io non voglio
morire'''.
Il pm ha inoltre ricostruito i movimenti di Carlo Giuliani e
degli altri manifestanti indagati, prima del loro arrivo in
piazza Alimonda: Giuliani era vicino a Predonzani e lanciava
pietre all' imbocco di via Caffa; Monai con una trave e Giuliani
con un bastone erano in prima fila negli scontri in via
Tolemaide; Giuliani trascinava una campana per la raccolta di
vetro e raccoglieva pietre, rompendo il selciato, presso il
distributore Ip ubicato all' incrocio tra piazza Giusti e via
Archimede. (ANSA). 02-DIC-02 21:38

G8: MORTE GIULIANI; PROCURA, PLACANICA NON RESPONSABILE/ANSA
PER PM FRANZ IL CARABINIERE AGI' PER LEGITTIMA DIFESA
(di Paola Mattarana).
(ANSA) - GENOVA, 2 DIC - Il carabiniere Mario Placanica, che
il 20 luglio dell' anno scorso uccise con un colpo di pistola
Carlo Giuliani durante gli scontri per il G8, agi' per legittima
difesa. Lo ha stabilito il pubblico ministero Silvio Franz, che
ha depositato oggi la richiesta di archiviazione. I legali della
famiglia Giuliani hanno gia' annunciato opposizione ed il padre
del giovane genovese continua a chiedere che si svolga un
processo.
La stessa richiesta di archiviazione e' stata fatta al gip
Elena D'Aloiso anche per Filippo Cavataio, autista del Defender
assaltato dai manifestanti. Cavataio era indagato con la stessa
ipotesi di accusa, per aver concorso nell' omicidio, guidando in
retromarcia il mezzo sopra il corpo di Giuliani. La perizia
autoptica ha infatti concluso che Giuliani mori' per una ferita
da arma da fuoco alla testa e non per l' investimento.
Si e' chiusa percio' oggi, almeno da parte della procura,
dopo 15 mesi di indagini riassunte e illustrate in 36 pagine,
una delle inchieste-chiave sul G8.
''Nutrivo e nutro fiducia nella giustizia. Una fiducia che
trova adesso conferma'', e' stato il commento di Mario
Placanica, mentre i suoi difensori, gli avvocati Mario Colosimo
di Catanzaro e Giuseppe Gallo di Genova, hanno espresso
''soddisfazione assoluta'', pur con il ''rammarico per la morte
di Carlo Giuliani, un giovane di vent'anni''.
Opposizione invece alla richiesta di archiviazione e' stata
annunciata subito dai difensori che assistono la famiglia
Giuliani, parte offesa nel procedimento, gli avvocati Giuliano
Pisapia e Lia Vinci. ''Non sussistono infatti - hanno spiegato -
i presupposti di fatto e di diritto della legittima difesa''. L'
avv. Pisapia ha sottolineato inoltre ''la necessita' di una
verifica dibattimentale a fronte di consulenze tecniche, dei
consulenti del pm e della famiglia Giuliani, che sono pervenute
a risultati diametralmente opposti''.
Il padre di Carlo, Giuliano Giuliani, ha commentato con
amarezza che ''ci sono ancora tante incertezze per cui stendere
un velo su questa vicenda mi appare molto deludente. Ne vogliamo
fare uno dei tanti misteri d' Italia?''. Ha poi ribadito la
posizione della famiglia, di non volere ''nessuna vendetta, ma
solo verita'''.
Numerose le reazioni anche dei politici e dei rappresentanti
dei no-global.
''Ne eravamo certi dal primo momento: e' scattata la
legittima difesa'', ha detto l' ex ministro dell' interno
Claudio Scajola, in carica durante il G8 di Genova. ''Mi piace
pero' ricordare - ha aggiunto - quel povero ragazzo freddato in
piazza Alimonda. Oggi tutti hanno veramente compreso il
significato di quello che e' accaduto. Quella violenza cieca,
organizzata, voglio vederla come un pagina superata, una triste
pagina della politica italiana''.
Da parte del presidente dei senatori Ds, Gavino Angius, e di
altri esponenti di centrosinistra si torna invece a chiedere la
costituzione di una commissione parlamentare d' inchiesta. E l'
on. Russo Spena (Prc) parla di due pesi e due misure,
riferendosi agli arresti dei no global meridionali.
Per Luca Casarini, portavoce dei Disobbedienti del nord ovest
''e' vergognoso che sia addirittura l' accusa a chiedere l'
archiviazione per Placanica, mentre per Vittorio Agnoletto '' la
richiesta del pm rappresenta un tentativo inaccettabile di
autoassoluzione da parte dello Stato''.
Il pm Franz, nelle motivazioni per la legittima difesa, ha
ribadito ''in toto'' le conclusioni dei suoi consulenti, cioe'
che Placanica sparo' verso l' alto e che ci fu una deviazione
del proiettile da parte di un calcinaccio, risultata anche dalla
scamiciatura della pallottola. Il proiettile - ha scritto -
raggiunse il volto di Giuliani perche' deviato. Si tratta
percio' di ''un elemento assolutamente imprevedibile e
improbabile che amplifica enormemente la gravita' dei fatti
determinando la morte di Giuliani''. Il magistrato inoltre ha
scartato, con ampie argomentazioni giuridiche, tutte le ipotesi
di responsabilita' a carico di Placanica: l' omicidio
volontario, cioe' che abbia sparato mirando a colpire il
giovane; l' omicidio colposo e l' omicidio doloso (nella forma
del dolo eventuale).
Nel ricostruire l' episodio, Franz ha scritto che ''il
Defender era circondato e l' aggressione fisica agli occupanti
era evidente e virulenta. In quei momenti Placanica aveva la
giustificata percezione di essere in pericolo di vita''. Ha
sottolineato percio' che nel nostro ordinamento la messa in
pericolo di un bene fondamentale come l' integrita' fisica
giustifica la legittima difesa e che in questo caso non si
ravvisa neppure l' ipotesi di un eccesso colposo della stessa.
''Placanica - ha evidenziato il magistrato - nel momento in
cui spara e' terrorizzato ed e' attendibile quando non riesce a
ricostruire il processo mentale che l' ha portato a premere il
grilletto. Forse sparando voleva solo impaurire gli aggressori
ai quali non erano bastate le minacce verbali e l' estrazione
dell' arma per desistere (ipotesi che trova conforto nella
direzione verso l' alto dei due colpi sparati da Placanica),
forse invece era sua intenzione porre fine all' aggressione
sparando nella direzione degli aggressori tramite quel ristretto
specchio visivo costituito dal lunotto potesriore del defender e
accattando anche il rischio di colpire qualcuno''. ''Ritengo -
ha concluso - che questo dubbio non trovera' mai una risposta,
prima di tutto nella mente di Placanica''.
Sui fatti di piazza Alimonda al pm rimane ancora da valutare
il ruolo e le responsabilita' dei tre presunti aggressori di
Placanica: Massimiliano Monai ''l' uomo della trave'', Eurialo
Predonzani ''il ragazzo col giubbotto salvagente'' e il ventenne
'' barista'' di Pavia, indagati di tentato omicidio.(ANSA). 02-DIC-02 21:04

G8: PLACANICA, RICOSTRUZIONE DELL' ASSALTO AL DEFENDER/ANSA
(ANSA) - GENOVA, 2 DIC - Una dettagliata ricostruzione dell'
assalto dei manifestanti al Defender dei carabinieri in piazza
Alimonda e' contenuta nella richiesta di archiviazione del pm
Silvio Franz nei confronti di Mario Placanica, in cui ha
sostenuto che il militare agi' per legittima difesa.
''I manifestanti - ha scritto Franz - raggiungono di slancio
il Defender con a bordo i carabinieri Cavataio, Raffone e
Placanica. Inizia una fitta sassaiola, i vetri laterali vengono
sfondati con spranghe e bastoni, il vetro posteriore viene
infranto''. Massimiliano Monai (uno dei tre manifestanti
indagati per tentato omicidio dei tre carabinieri) ha il torso
nudo e una maschera protettiva da pugilato''.
''Il rumore era assordante - ha dichiarato Monai al pm - ed
io, trovata a terra una trave, cominciai a colpire il tetto del
mezzo; l' ultimo colpo lo diressi all' interno del mezzo il cui
finestrino posteriore destro era gia' frantumato. Vidi per un
attimo il volto del carabiniere (Raffone) che era posizionato
nella mia direzione e ne colpii la sagoma, poi lo vidi
accucciarsi. Mentre avveniva tutto cio' la gente urlava frasi di
disprezzo e minaccia nei confronti dei carabinieri, quali
'bastardi, vi ammazziamo'''.
Il pm ha proseguito sottolineando che ''Raffone, colpito al
volto e al costato, si accuccia, mentre Placanica cerca di
proteggerlo e urla 'finitela, andatevene'. Nel mentre Cavataio
cerca di fare retromarcia e forse gli si spegne il motore. A
quel punto Placanica, dopo essere stato colpito al capo, estrae
la pistola e urla 'andatevene o vi ammazzo'. Dai video si
percepisce che alcuni dei manifestanti vedono la pistola e si
allontanano. La circostanza e' confermata da Eurialo
Predonzani'' (a sua volta indagato).
'' A questo punto Carlo Giuliani - ha scritto il magistrato -
si porta sul retro del mezzo e raccoglie per terra l' estintore
gia' lanciato una prima volta contro il Defender da un altro
aggressore. Giuliani, prima di spostarsi dietro il mezzo, aveva
colpito il mezzo dei carabinieri mentre si trovava vicino a
Predonzani, armato di una spranga. Giuliani viene colpito mentre
solleva l' estintore sopra la testa ed e' nell' atto di
lanciarlo. Al primo sparo ne segue un secondo in rapida
successione. A quel punto il carabiniere Cavataio riesce ad
ingranare la retromarcia e passando sopra il corpo di Giuliani
si allontana in direzione di piazza Tommaseo. Fatti pochi metri,
salgono sul mezzo altri due carabinieri (Amatori e Rando),
mentre Placanica con in mano la pistola e la testa sanguinante
ripeteva la frase 'Mi volevano ammazzare, io non voglio
morire'''.
Il pm ha inoltre ricostruito i movimenti di Carlo Giuliani e
degli altri manifestanti indagati, prima del loro arrivo in
piazza Alimonda: Giuliani era vicino a Predonzani e lanciava
pietre all' imbocco di via Caffa; Monai con una trave e Giuliani
con un bastone erano in prima fila negli scontri in via
Tolemaide; Giuliani trascinava una campana per la raccolta di
vetro e raccoglieva pietre, rompendo il selciato, presso il
distributore Ip ubicato all' incrocio tra piazza Giusti e via
Archimede. (ANSA). 02-DIC-02 21:38

===PLACANICA: MI SENTO RINATO, IL CALVARIO E' FINITO
INTERVISTE AL CORRIERE DELLA SERA E ALLA REPUBBLICA
(ANSA) - ROMA, 3 dic - ''Per me e' come rinascere''. Il
carabiniere Mario Placanica, che sparo' a Carlo Giuliani durante
il G8, commenta cosi' la notizia della richiesta di
archiviazione avanzata dal pubblico ministero di Genova al gip.
''Ho sempre avuto fiducia nella giustizia - dice in
un'intervista al CORRIERE DELLA SERA - un po' me lo aspettavo
perche' io sono sempre stato convinto che quella era l'unica
cosa da fare in quel momento''. Placanica sottolinea di aver
''sempre tentato di far capire agli altri in questi 500 giorni
che da parte mia non c'e' stata mai la volonta' di uccidere
Carlo. Io ho ucciso d'istinto, per spirito di conservazione...
La verita' e' che in quelle situazioni uno fatica perfino a
rendersi conto di quello che sta facendo. Mi rimarra' sempre il
rammarico di essermi trovato in quel posto al momento sbagliato,
ma mi sento uscir pazzo quando penso di aver ucciso una persona.
La verita' e che sono stato costretto a farlo''. Il militare
spiega poi di aver cercato in tutti i modi di aver un confronto
con il padre di Carlo. ''Poi ho saputo - spiega - che lui non
era disposto ad ascoltare le mie ragioni. Ho grande rispetto per
i genitori di Carlo, l'ho sempre avuto... Se il signor Giuliani
non mi vuole vedere ne' parlare, rispetto la sua scelta''. Il
carabiniere aggiunge pero' che e' sempre disponibile a
incontrare il genitore di Carlo ''anche domani''. Placanica e'
intervistato anche dalla REPUBBLICA. (ANSA). 03-DIC-02 09:11

G8: PLACANICA; LALLA,NESSUN GIUDIZIO POLITICO SU CONDOTTA CC
(ANSA) - GENOVA, 3 DIC - La Procura della Repubblica di
Genova non da' alcun giudizio politico sulla condotta in piazza
Alimonda del reparto di Carabinieri di cui faceva parte Mario
Placanica. Lo ha detto oggi il procuratore aggiunto Francesco
Lalla, in merito alle interpretazioni di stampa di un passaggio
della richiesta di archiviazione per legittima difesa di
Placanica da parte del pm Silvio Franz.
Il passaggio e' quello contenuto a pag.2 della richiesta di
archiviazione in cui il pm ha scritto: ''Non puo' essere
sottaciuto il fatto che l' organizzazione delle operazioni fu
profondamente modificata nella notte tra il 19 e 20 luglio e da
cio' derivo' parte dei disservizi palesatisi nella giornata del
20'' (giorno in cui mori' Giuliani, ndr).
''Fin dall' inizio - ha spiegato Lalla - ci siamo astenuti
dal valutare e giudicare i modi con cui sono stati risolti i
problemi di ordine pubblico e quando abbiamo dato valutazioni,
lo abbiamo fatto non per giudicare, ma perche' era necessario
per dare valutazioni di ordine giuridico''. (ANSA). 03-DIC-02 13:56

G8: PLACANICA; E' GIA' BATTAGLIA TRA GLI AVVOCATI / ANSA
(ANSA) - GENOVA, 3 DIC - (di Paola Mattarana)
Il difensore della famiglia Giuliani, avv. Giuliano Pisapia, ha
annunciato che dara' battaglia sul piano strettamente giuridico
e che presentera' ''una opposizione serena, senza toni accesi'',
all' ipotesi di archiviazione, per legittima difesa, del
pubblico ministero Silvio Franz nei confronti del carabiniere
Mario Placanica. Di parere opposto e' l' avv. Giuseppe Gallo,
codifensore di Placanica, insieme all' avv. Vittorio Colosimo di
Catanzaro, per il quale la legittima difesa preclude invece ogni
possibilita' alternativa sul piano giuridico.
Il militare, accusato di omicidio volontario, si trovava a
bordo di un Defender con due commilitoni quando uccise, il 20
luglio dell' anno scorso, con un colpo di pistola, il giovane
Carlo Giuliani, in piazza Alimonda, nel corso dei disordini per
il G8.
''Nelle conclusioni del pubblico ministero - ha spiegato
Pisapia - rimangono aperte due ipotesi, quella di omicidio
colposo e di omicidio doloso (dolo eventuale), e solo il
contradditorio tra le parti, in un pubblico dibattimento, puo'
portare chiarezza''. Pisapia ha anche aggiunto che ''in questa
fase il pubblico ministero non aveva elementi per sostenerli in
un processo, ed e' per questo che ha chiesto l' archiviazione
per legittima difesa''.
''La legittima difesa sostenuta dal pubblico ministero - ha
ribattuto l' avv. Gallo - assorbe ogni aspetto e preclude ogni
possibilita' alternativa sul piano giuridico. E non si puo'
certo contestare che Placanica abbia sparato per difendere se
stesso e i suoi commilitoni a bordo del Defender, in un pericolo
incombente di vita per se' e per gli altri''.
''Non ha importanza, in questo tipo di contesto - ha aggiunto
- dove e come Placanica abbia sparato''. Gallo ha sottolineato
inoltre che ''aver dimostrato inoltre che il calcinaccio ha
deviato la pallottola e' un dato di ulteriore tranquillita' sia
sul piano tecnico che umano. Per Placanica infatti, poter
pensare che se non ci fosse stata quella maledetta pietra,
Giuliani sarebbe ancora in vita, e' molto rasserenante per il
suo futuro''.
Gallo ha concluso che ''per noi questa richiesta di
archiviazione per legittima difesa, a prescindere o meno della
deviazione della pallottola da parte del calcinaccio, significa
uscire a testa alta da questo procedimento, perche' significa
anche che in quel contesto c' era una ragione per sparare''.
Il pm Franz, ha sostenuto la sua tesi della legittima
difesa, mettendo in evidenza che ''il Defender era circondato e
l' aggressione fisica agli occupanti era evidente e virulenta:
in quei momenti Placanica aveva la giustificata percezione di
essere in pericolo di vita''.
Sulle intenzioni di Placanica quando sparo' a distanza
ravvicinata due colpi di pistola, di cui il primo mortale, Franz
ha preso in considerazione tre possibilita': omicidio colposo,
omicidio doloso (dolo eventuale) e omicidio volontario. Con
certezza il pm ha escluso subito la terza ipotesi, cioe' quella
di omicidio volontario, mentre ha lasciato aperte le altre due
perche' ''si ritiene che in entrambi i casi la scriminante
(cioe' la legittima difesa) sia integralmente applicabile alla
condotta del Placanica e che la stessa non sia censurabile ai
sensi dell' art. 55 del codice penale''(eccesso colposo).
''Ritengo comunque - ha commentato il pm - che questo dubbio non
trovera' mai una risposta, prima di tutto nella mente di
Placanica''. (ANSA). 03-DIC-02 19:56

===PISAPIA, L'ARMA ERA PRONTA E HA SPARATO AD ALTEZZA D'UOMO
INTERVISTA ALL'UNITA'
(ANSA) - ROMA, 4 dic - ''In una situazione in cui risulta
evidente, da fotografie e filmati, che Carlo Giuliani alza
l'estintore, e non si puo' sapere con certezza che uso ne fara',
e il carabiniere ha gia' estratto la pistola, tolto la sicura,
puntato la stessa... non si puo' sostenere che la volonta' di
usare l'arma sia coincidente o successiva alla vista di Carlo
Giuliani con l'estintore: e' precedente''. Giuliano Pisapia,
avvocato della famiglia Giuliani, in un'intervista all'UNITA'
interviene dopo la richiesta di archiviazione per il carabiniere
Mario Placanica. L'arma del carabiniere da cui parti' il colpo
che colpi' Carlo Giuliani, secondo Pisapia, ''era gia' pronta''.
''Altra circostanza - continua - si conclude che il carabiniere
punta l'arma verso l'alto, mentre lo stesso durante i primi due
interrogatori non dice mai di aver sparato verso l'alto. Afferma
anche, e questo e' confermato nella richiesta di archiviazione
del pm, che lo sparo fu volontario. Di fronte a questi elementi
e' necessario andare al dibattimento, proprio per sciogliere i
molti dubbi che ancora ci sono''.(ANSA). 04-DIC-02 09:01

G8: A GENOVA ARRESTATO L' UOMO DELLA TRAVE
(V. G8: ARRESTI E ALTRE MISURE CAUTELARI..., DELLE 8.45)
(ANSA) - GENOVA, 4 DIC - L' unico genovese colpito dalle
misure cautelari e' Massimiliano Monai, il giovane barista, gia'
conosciuto come l' uomo della trave per aver partecipato all'
assalto al defender dei Carabineri in piazza Alimonda il 20
luglio 2001 quando mori' Carlo Giuliani. Monai e' agli arresti
domiciliari. Le accuse nei suoi confronti sono devastazione e
saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale per essere
stato presente a vari episodi nelle zone tra corso Torino, via
Casaregis, via Caffa e piazza Alimonda. (ANSA). 04-DIC-02 09:36

G8: ARRESTI, I GENOVESI DELL'ASSALTO AL DEFENDER
LE ACCUSE PER MASSIMILIANO MONAI ED EURIALO PREDONZANI
(ANSA) - GENOVA, 4 DIC - Massimiliano Monai, barista
genovese, raggiunto oggi dall' ordinanza di arresti domiciliari,
e' uno dei primi manifestanti ad essere stato identificato dalla
Digos, come ''l' uomo dalla trave'', mentre assaliva il Defender
dei carabinieri in piazza Alimonda e percio' a suo tempo colpito
dalla stessa misura (che duro' un mese) con l' imputazione di
tentato omicidio in concorso. Della stessa accusa deve
rispondere Eurialo Predonzani ''l' uomo del salvagente'' durante
l' assalto al Defender, non raggiunto oggi dall' ordine di
arresti domiciliari, perche' a Berlino per lavoro.
Le nuove accuse a loro carico sono a vario titolo quelle di
resistenza aggravata commessa in danno delle forze dell' ordine
nelle zone di piazza Alimonda, via Invrea, via Tolemaide e corso
Torino, nonche' delle gravi devastazioni verificatesi nella
stessa zona.
Monai infatti e' stato individuato insieme ad altri
manifestanti mentre si trovava in via Invrea, intento a
rovesciare cassonetti dell' immondizia per creare barricate; in
via Casaregis mentre scagliava piu' volte oggetti contundenti
contro un blindato dei carabinieri che sta transitando e mentre
partecipava attivamente agli scontri con le forze dell' ordine
insieme a numerosi coindagati tra cui Federico Da Re (35 anni,
padovano) e Tabar Firouzi( 22 anni, iraniano), entrambi colpiti
da ordine di firma e dimora.
Il barista genovese risulta inoltre aver partecipato all'
assalto del blindato rimasto in panne all' incrocio tra via
Tolemaide e corso Torino ''contro il quale - e' scritto nell'
ordinanza - si adopera a spingere cassonetti della spazzatura
per bloccarne la ritirata''.
I filmati l' hanno inoltre ripreso mentre si armava di tavole
di legno che poi utilizzera' per l' assalto al Defender in
piazza Alimonda, in cui sono presenti anche Carlo Giuliani,
Eurialo Predonzani e Luca Finotti (23 anni, pavese, a sua volta
colpito da arresti domiciliari).
Assistito dal legale Gianfranco Pagano, Monai, era stato
interrogato dal pm Silvio Franz, titolare delle indagini sull'
assalto alla camionetta dei carabinieri in piazza Alimonda e
dell' inchiesta sulla morte di Carlo Giuliani.
''Nel corso dell' interrogatorio - e' scritto nell'
ordinanza del gip - Monai ha riferito di aver partecipato al
corteo delle Tute Bianche nel pomeriggio del 20 luglio 2001 e di
aver indossato su consiglio degli organizzatori un passamontagna
ed un casco da kickboxing per proteggersi dai lacrimogeni che
sicuramente la polizia avrebbe utilizzato''.
Monai inoltre aveva ammesso ''di essersi trovato coinvolto
nell' assalto al Defender dei carabinieri, riconoscendosi nelle
fotografie che gli venivano mostrate, nelle quali partecipa all'
assalto con in mano una trave''. ''L' indagato risulta indossare
durante i disordini - prosegue l' ordinanza - oltre al casco e
al passamontagna, una maglietta di colore bianco, con le maniche
corte e la scritta ''Il razzismo divide'', jeans di colore scuro
e scarpe da ginnastica chiare''.
Eurialo Predonzani, genovese, ora residente a Milano,
incensurato, risulta aver partecipato ai violenti scontri
verificatisi nel pomeriggio del 20 luglio 2001 nella zona di via
Tolemaide, corso Torino, via Caffa e piazza Alimonda fra le
forze dell' ordine e le frange piu' violente del ''Corteo dei
Disobbedienti''. Con lui c' erano numerose persone del corteo
del Blocco Nero, dopo che la testuggine del corteo era stato
''caricata'' dal contingente dei carabinieri''.
''L' indagato - e' scritto nell' ordinanza - e' raffigurato
con indosso jeans e felpa blu, un giubbotto nautico di
salvataggio di colore arancione, un fazzoletto bianco legato al
collo per travisarsi e un casco blu da motociclista''.
Lo stesso Predonzani, nel corso dell' interrogatorio davanti
al pm Silvio Franz, assistito dall' avv. Laura Tartarini, ha
ammesso di essersi mosso nell' area di corso Gastaldi fino alla
zona di corso Torino. ''Fu in tale circostanza - ha raccontato -
che si verifico' l' episodio del blindato dei carabinieri che
prese fuoco. Ricordo che dopo aver fatto scendere i due
carabinieri, il blindato fu considerato come un trofeo e fu
oggetto di lanci di vari oggetti nonche' della molotov che lo
brucio'''. (ANSA). 04-DIC-02 20:41

G8: I PROVVEDIMENTI NON ESEGUITI
(ANSA) - GENOVA, 4 DIC - Riguardano due liguri le uniche due
misure cautelari che la Polizia non ha ancora eseguito.
Deve essere messo agli arresti domiciliari Eurialo
Predonzani, di 24 anni, il ragazzo genovese noto come ''l' uomo
del salvagente'' perche' fotografato con indosso un giubbotto di
salvataggio arancione nelle immagini dell' assalto al Defender
dei carabinieri di piazza Alimonda. Predonzani risiede a Milano
ma non e' stato rintracciato dagli agenti. E' accusato di
devastazione e saccheggio e resistenza aggravata.
Per custodia cautelare in carcere e' invece ricercato Mauro
Degl' Innocenti, di 46 anni, nato a Piazza al Serchio (Lucca) ma
residente alla Spezia. Deve rispondere di devastazione e
saccheggio e resistenza aggravata.
(ANSA). 04-DIC-02 12:05

===NO GLOBAL IRREPERIBILE, ATTACCAI CARABINIERI DOPO BOTTE
INTERVISTA AL CORRIERE DELLA SERA
(ANSA) - ROMA, 5 dic - Eurialo Predonzani, l'unico dei 23 no
global raggiunti dalle misure cautelari disposte dalla procura
ligure a rendersi irreperibile, sa gia' che non tornera' in
Italia. I magistrati sanno dove trovarlo, in Germania. Mesi fa
aveva comunicato che se ne sarebbe andato. Incensurato,
lavoratore da quando aveva 17 anni, il giovane e' accusato di
tentato omicidio contro Placanica e gli altri carabinieri a
bordo del Defender e di devastazione e saccheggio. Per telefono,
al giornalista de IL CORRIERE DELLA SERA, dice che 'a marcire in
una galera di questa Italia non ci voglio finire, sia chiaro'.
'Io non ho nulla di cui vergognarmi, ci avevano massacrato. Ci
avevano picchiato, lo sanno tutti. Se quella di Placanica e'
stata legittima difesa, perche' non dovrebbe essere altrettanto
per me?'. 'Fu una successione di eventi allucinanti ma distinti
tra loro'. Parla, poi, del suo amico 'Carletto', ucciso 'da quel
carabiniere pistolero. E nessuna vera risposta per una vita
finita in quel modo. 'Mi farei tutta la galera del mondo,
conclude, se in cambio mi dicessero la verita' sulla sua
morte'.(ANSA). 05-DIC-02 09:00

G8: SI COSTITUISCE RICERCATO, INTERROGATORI A GENOVA /ANSA
TRA GLI ARRESTATI ANCHE UN CAPORALE ENCOMIATO IN BOSNIA
(ANSA) - GENOVA, 6 DIC - (di Paola Mattarana). Si e'
costituito nel pomeriggio alla frontiera del Brennero,
Mauro Degl' Innocenti, 46 anni, della Spezia, uno dei nove
manifestanti del G8, colpiti dal ordine di custodia cautelare in
carcere. Il suo difensore, avv. Paolo Tiepidino, ha annunciato
che presentera' ricorso al tribunale del Riesame. Analoghi
ricorsi sono stati annunciati dai difensori di altri indagati.
Oggi intanto sono stati interrogati dal gip, in carcere e in
questura a Genova, altri sei manifestanti del G8, raggiunti
dalle misure cautelari: quattro si sono avvalsi della facolta'
di non rispondere, e due hanno parzialmente ammesso gli addebiti
contestati nell' ordinanza.
Tra i 23 manifestanti colpiti dalle misure cautelari del gip
di Genova, e' agli arresti domiciliari anche un ex caporale,
Antonino Valguarnera, 21 anni, palerminato, volontario in Bosnia
per quattro mesi, dal 15 marzo al 16 luglio scorso, che ha
ricevuto encomi e attestati anche dalla Nato.
Nell' operazione ''Joint Forge'', Valguarnera aveva l'
incarico di pilota di mezzi blindati e di fuciliere assaltatore.
Secondo il comandante della Task Force 'Tolmezzo', ''il caporale
Antonino Valguarnera - e' scritto nell' attestato - ha assolto
il proprio incarico con instancabile entusiasmo ed inesauribile
energia. Pur operando in un contesto caratterizzato da
difficolta' ambientali, e da pesanti turni di servizio, e'
riuscito a mantenere elevati standard qualitativi e di
efficienza. Impiegato anche come vice comandante di squadra ha
dimostrato innaturali qualita' di comando ed ha contribuito a
mantenere alto il prestigio del suo reparto nel contesto
multinazionale. Bravo!!''.
I manifestanti che oggi si sono avvalsi della facolta' di non
rispondere sono: Marina Cugnaschi, 37 anni, di Lecco, e Vincenzo
Vecchi, 29 anni, di Calcinate (Bergamo), detenuti nel carcere di
Pontedecimo e di Marassi; Antonio Fiandra, 56 anni, di Genova
(detenuto a Marassi per altre imputazioni), e Massimiliano
Monai, 31 anni, genovese, ''l' uomo della trave'' dell' assalto
al Defender dei carabinieri di Piazza Alimonda (agli arresti
domiciliari). Hanno accettato invece di rispondere alle domande
del gip, Angelo Di Pietro, 35 anni, catanese, ma residente a
Genova (con obbligo di firma) e Paolo Putzolu, 29 anni, genovese
(con obbligo di dimora). In pratica i due manifestanti, pur
ammettendo alcuni addebiti, hanno sostenuto di avere partecipato
alle manifestazioni soprattutto per curiosita', e che le
violenze sono state la conseguenza del clima di antagonismo che
si era creato con le forze dell' ordine.
Le accuse nei confronti dei manifestanti sono a vario titolo
quelle di devastazione e saccheggio, resistenza aggravata a
pubblico ufficiale, porto e detenzione di materiale esplodente.
Dei 23 no global raggiunti dalle misure cautelari, rimane
ancora irreperibile solo Eurialo Predonzani, 24 anni, genovese,
ora a Berlino per lavoro, nei cui confronti la Gip Elena Daloiso
ha ordinato gli arresti domiciliari con le accuse di
devastazione, saccheggio e resistenza aggravata. Predonzani,
come Monai, e' inoltre indagato di tentato omicidio in concorso
per l' assalto al Defender dei carabinieri del 21 luglio dell'
anno scorso, in piazza Alimonda, dove mori' Carlo Giuliani. Il
giovane era stato riconosciuto dalla Digos perche', durante l'
aggressione alla camionetta dei militari, era a viso scoperto e
indossava un salvagente di colore arancione.
Il blitz contro i manifestanti piu' violenti del G8 di Genova
e' scattato mercoledi' scorso all' alba, da parte degli uomini
della Digos di Genova, sotto la regia del questore Oscar
Fioriolli e del comandante della Digos Giuseppe Gonan. Le misure
cautelari sono state chieste dai pm Anna Canepa e Andrea
Canciani e disposte dal gip Elena Daloiso.
Complessivamente si tratta di 9 custodie cautelari in
carcere, 4 arresti domiciliari, 6 obblighi di dimora, 4 obblighi
di presentazione all' autorita' di polizia. In un anno di lavoro
la polizia di Genova ha esaminato 500 videocassette, 130 cd-rom
e 24.000 fotografie ed ha stilato 23.000 pagine di rapporti.
Solo una richiesta della procura non e' stata accolta dal
gip.(ANSA). 06-DIC-02 19:56

+++ ATTENTATO GENOVA: BRIGATE 20 LUGLIO, MINACCE A PLACANICA +++
(ANSA) - GENOVA, 10 DIC - Il documento della Brigata 20
luglio contiene minacce al carabiniere Mario Placanica. ''Il
buon Placanica tra un avvocato e l' altro - e' scritto -
potrebbe cambiare lavoro e/o paese piuttosto che far subire a
mamma, papa' e fidanzata lo strazio di una visita all' obitorio
a riconoscere i frammenti del loro caro congiunto...''.
Minacce anche per ''i ragazzotti in borghese che con l'
occhiale scuro d'ordinanza scendono dall' auto per farsi un
caffe' tra un turno e l' altro al bar Boom (ma che nome
evocativo!) di fianco alla caserma di Bolzaneto sappiano che
qualcuno, stanco dei loro abusi, potrebbe aspettarli con un
telecomando in mano''. (ANSA). 10-DIC-02 12:43

G8: PERITO UGOLINI,A UCCIDERE GIULIANI NON FU ARMA PLACANICA
INTERVISTA A PANORAMA, FORSE COLPO PARTITO DA DIETRO
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Antonio Ugolini, dapprima scelto come
consulente balistico dalla famiglia di Carlo Giuliani, poi
sostituito, in un'intervista a Panorama domani in edicola spiega
perche', a suo avviso, a colpire il giovane durante gli scontri
di Genova potrebbe essere stata un'arma diversa dalla pistola
del carabiniere Mario Placanica.
''Non mi pare che sussista alcun elemento - afferma Ugolini,
nell'intervista - in grado di provare che ad attraversare il
cranio di Giuliani sia stato un calibro 9 per 19 come quelli in
dotazione a Placanica; le dimensioni dei fori d'ingresso e
uscita sono pari e in un caso anche inferiori all'ingombro
fisico di un proiettile di quel tipo''.
''Non sono stati trovati i proiettili che ferirono
mortalmente il ragazzo - prosegue Ugolini - quindi non esistono
elementi di certezza per riferirli alla sola canna della pistola
di Placanica''.
''Un proiettile come quello di Placanica - aggiunge il perito
- avrebbe causato l'esplosione del cranio per pressione
idrodinamica, ferendo poi probabilmente qualcun altro alle
spalle di Giuliani. La testa di Carlo invece era intatta, e
nessun altro e' stato colpito. Nemmeno la posizione dello
sparatore e' chiara. Mai, in tutta la mia carriera, ho
constatato che un proiettile presumibilmente frammentato, in
questo caso a causa dell'impatto con un calcinaccio, procurasse
un foro d'entrata piu' grande del foro d'uscita. Un'eccezione
storica. Oppure il colpo e' partito da dietro''.(ANSA). 12-DIC-02 14:52

G8: ARRESTI; IN LIBERTA' MONAI, L' UOMO DELLA TRAVE
(ANSA) - GENOVA, 17 DIC - E' stato rimesso in liberta'
Massimiliano Monai, conosciuto come ''l' uomo della trave'' per
l' assalto al defender dei carabinieri in Piazza Alimonda
durante il G8. Lo ha deciso stamane il Tribunale del Riesame che
ha accolto la richiesta avanzata dall' avvocato difensore
Gianfranco Pagano. Monai ha pero' l' obbligo di firma in
occasione della partite di calcio di Serie B.
Monai era stato messo agli arresti domiciliari con le accuse
di devastazione e saccheggio e resistenza aggravata a pubblico
ufficiale su decisione del Gip Elena D' Aloiso, firmataria di 23
ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti
manifestanti per i fatti del G8. (ANSA).17-DIC-02 13:41

G8: ARRESTI; IN LIBERTA' MONAI, L' UOMO DELLA TRAVE (2)
(ANSA) - GENOVA, 17 DIC - I giudici del Riesame hanno rimesso
in liberta' Monai perche', a loro parere, non sussistono piu' le
esigenze cautelari da giustificare gli arresti domiciliari,
anche in considerazione del fatto che il manifestante era gia'
stato arrestato, per i fatti di piazza Alimonda, con l' accusa
di tentato omicidio nei confronti dei carabinieri a bordo del
Defender. Monai infatti, anche per questo reato, era stato
scarcerato dal giudice sempre con la motivazione che non
sussistevano piu' le esigenze cautelari.
L' unica possibilita' in astratto, secondo i giudici, che
Monai possa essere nuovamente coinvolto in incidenti, si
potrebbe verificare nel corso di manifestazioni sportive. Per
evitare questo pericolo il tribunale del Riesame ha disposto l'
obbligo di presentazione presso la polizia anticrimine della
questura durante l' intervallo delle partite di serie B giocate
nello stadio Ferraris di Genova.
Nell' ordinanza del Riesame e' stato sottolineato pero' che
a carico del manifestante sussistono i gravi indizi per il reato
di devastazione e saccheggio, come risulta dall' ampia
documentazione fotografica e filmata allegata all' ordinanza
del gip.
In merito poi alla contestazione, fatta ieri ai giudici dallo
stesso Monai, di non essere il manifestante mascherato ripreso
in piazza Savonarola insieme a numerosi black bloc, il Riesame
ha concluso che non e' accertato che si tratti di lui, essendo
molto sfocati sia l' immagine che i colori.
(ANSA). 17-DIC-02 18:10

G8: MONAI, PER RIESAME VOLEVA SOLO MENARE LE MANI / ANSA
(''V.G8: ARRESTI; IN LIBERTA' MONAI...'' DELLE ORE 13,41)
(ANSA) - GENOVA, 17 DIC - Massimiliano Monai, negli scontri
avvenuti durante il G8 a Genova ''non era animato dal alcun
afflato politico o sociale. Non pensava ad un mondo piu' giusto,
meno diseguale, ma era attirato dalla prospettiva di 'menare le
mani'''. E' questo il giudizio contenuto nell' ordinanza del
tribunale del Riesame, che si articola in 11 pagine, nei
confronti dell' ''uomo della trave'', ripreso e fotografato in
vari episodi di devastazione e saccheggio e durante l' assalto
al defender dei carabinieri in piazza Alimonda, il 20 luglio
dell' anno scorso, dove mori' Carlo Giuliani.
Monai, secondo i giudici, tenne un comportamento ''ne' piu'
ne' meno di quanto poteva accadere all' interno di uno stadio a
fianco di altri 'ultras' del tifo calcistico: una filosofia di
vita alla quale inneggiava, forse non a caso, persino la scritta
('Il razzismo divide') impressa sulla maglietta bianca che Monai
indossava nell' occasione ad integrale riscontro di una sua
partecipazione al corteo quanto mai lontana da qualsiasi valore
ideale''.
Il tribunale si e' detto poi pienamente convinto dei capi d'
accusa contestati a Monai dai pm che hanno chiesto e ottenuto
dal Gip la misura nei suoi confronti degli arresti domiciliari.
Le foto infatti, secondo i giudici, riprendono Monai ''in
piena attivita''', mentre utilizza gli arredi urbani divelti per
colpire i mezzi delle forze dell' ordine ed opporsi al loro
intervento diretto a prevenire la violazione della ''zona
rossa''.
Circa la presunta provocazione, sostenuta nella memoria
difensiva, da parte dei carabinieri che ad un certo punto, all'
incrocio tra via Invrea e corso Torino, caricarono il corteo
delle ''tute bianche'', essa fu in realta', secondo i giudici,
solo una interruzione del corteo ''tardiva e inopportuna'' per
scelta di tempo e di luogo. La carica infatti avvenne in un
tratto di via Tolemaide che forma una specie di imbuto, per cui
alcuni manifestanti ebbero l' impressione di essere in trappola.
In quella circostanza, secondo i giudici, molti manifestanti
pacifici reagirono per essere stati scambiati con i manifestanti
piu' violenti e per essere stati colpiti alla cieca, mentre
altri poterono sfogare la rabbia che avevano in corpo contro le
autorita'.
Monai invece, per i giudici, ha deliberatamente posto in
essere le condotte descritte nei capi d' accusa a lui contestati
con la consapevolezza, ancorche' estemporanea, di partecipare ad
un' azione collettiva con la deliberata intenzione di darsi alla
guerriglia.
Il Riesame ha sottolineato inoltre la mancanza di esperienza
da parte delle forze dell' ordine riguardo le nuove forme di
''guerriglia urbana'', usate negli ultimi anni da Seattle in
poi.(ANSA). 17-DIC-02 20:13

G8: ARRESTI; CONFERMATI I DOMICILIARI PER FINOTTI
E' ANCHE ACCUSATO DI TENTATO OMICIDIO PER ASSALTO DEFENDER CC
(ANSA) - GENOVA, 21 DIC - Il tribunale per il Riesame di
Genova ha confermato gli arresti domiciliari per Luca Finotti,
23 anni, il barista di Pavia accusato di devastazione,
saccheggio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale per
alcuni scontri di piazza avvenuti durante il G8. Finotti e'
anche indagato di tentato omicidio per l' assalto al Defender
dei carabinieri in piazza Alimonda, dove mori' Carlo Giuliani.
Misure piu' attenuate sono state decise invece per Mauro
Degl' Innocenti, 46 anni, spezzino, a cui i giudici hanno
sostituito la custodia cautelare in carcere con l' obbligo di
residenza nel comune della Spezia e della presentazione
bisettimanale in Questura. Anche Degl' Innocenti deve rispondere
delle accuse di devastazione, saccheggio, e resistenza aggravata
a pubblico ufficiale.
I due indagati erano stati colpiti insieme ad altri 21
manifestanti dalle misure cautelari emesse dal gip Elena
Daloiso, su richiesta dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani, per
i disordini e le violenze di piazza nei giorni del G8.
Perplessita' e amarezza per la decisione dei giudici del
Riesame e' stata espressa dall' avv. Laura Tartarini, difensore
di Finotti. ''La cosa che mi lascia piu' perplessa - ha detto -
e' che si costruisca tutta una teoria per definire il mio
assistito pericoloso e appartenente all' ambiente
anarco-insurrezionalista su quattro foto in cui e' stato ripreso
durante i disordini di piazza e per il fatto che ha verniciato
con spray edifici pubblici a Pavia''.
Parziale soddisfazione invece e' stata manifestata dall' avv.
spezzino Paolo Tiepidino, che assiste Degl' Innocenti. ''La
decisione dei giudici genovesi - ha commentato - sostanzialmente
ha ribaltato il giudizio di pericolosita' espresso dai pubblici
ministeri e fatto proprio dal gip Daloiso, che dipingeva il
Degl' Innocenti come soggetto che da lungo tempo avrebbe
'operato ponendo in essere comportamenti sempre improntati a
chiaro disprezzo delle istituzioni e portati avanti con
modalita' violente'''.
Il legale ha aggiunto che ''tale giudizio ha destato
profonda indignazione non solo nell' indagato, ma ha trovato
ampia smentita nelle dichiarazioni testimoniali raccolte, tra
cui quelle di due assessori del Comune della Spezia e dei
dirigenti locali di 'Legambiente'''.
Il Riesame nei giorni scorsi si era pronunciato nei
confronti di altri cinque manifestanti, confermando gli arresti
per Marina Cugnaschi, 37 anni, di Lecco, e per Vincenzo Vecchio,
29 anni, milanese, secondo i giudici appartenenti a gruppi
anarco-insurrezionalisti. In liberta' invece era stato messo
Massimiliano Monai, genovese, ''l' uomo della trave'' dell'
assalto al Defender di Piazza Alimonda, con l' obbligo pero' di
non partecipare alle partite di calcio del campionato di serie
B, dove giocano il Genoa e la Sampdoria. (ANSA). 21-DIC-02 17:26

G8: PLACANICA, GIP FISSA UDIENZA PER RICHIESTA ARCHIVIAZIONE
SI TERRA' IL 18 FEBBRAIO CON IL CONTRADDITORIO DELLE PARTI
(ANSA) - GENOVA, 27 DIC - Sara' discussa il 18 febbraio,
davanti al gip Elena Daloiso, la richiesta di archiviazione per
legittima difesa, avanzata il 2 dicembre scorso dal pm Silvio
Franz, del procedimento a carico del carabiniere Mario
Placanica, indagato di omicidio volontario per la morte di Carlo
Giuliani, avvenuta il 20 luglio 2001, durante il G8.
Il gip, dopo l' udienza, potra' accogliere o meno la
richiesta di archiviazione, o chiedere al pm l' imputazione
coatta dei due indagati, oppure nuove indagini.
All' udienza, fissata dal gip, verra' discussa, con il
contraddittorio di tutte le parti, anche l' archiviazione
chiesta dal pm per Filippo Cavataio, il carabiniere che si
trovava alla guida del Defender, indagato con la stessa ipotesi
di accusa per essere passato piu' volte sul corpo del giovane,
caduto a terra dopo lo sparo.
Contro entrambe le richieste di archiviazione la famiglia
Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in
tribunale, tramite gli avvocati Giuliano Pisapia e Lia Vinci,
che assistono i familiari del giovane ucciso.
I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all'
archiviazione della posizione di Placanica riguardano lo stato
d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l'
aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza
dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento
della morte, la traiettoria del proiettile, e la presunta
deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo.
Il pm Franz, nel chiedere l' archiviazione per legittima
difesa, ha sostenuto infatti che il carabiniere si trovava nella
reale percezione di pericolo di vita, mentre i familiari di
Carlo hanno ribattuto che dalle prime dichiarazioni rese dal
militare risulta che non avrebbe neppure visto quel ragazzo con
l' estintore in mano. Sui punti tecnici, gli avvocati della
famiglia Giuliani hanno sostenuto che ''i contrasti tra le
consulenze effettuate dai vari periti, della parte offesa e d'
ufficio, evidenziati dallo stesso pubblico ministero nella sua
richiesta di archiviazione, non consentono di ricostruire in
maniera univoca la dinamica degli eventi, per cui sono necessari
un accertamento tecnico definitivo e un pubblico dibattimento''.
Sulla posizione processuale di Cavataio i legali della
famiglia Giuliani hanno concluso che anche nei suoi confronti va
appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la
morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni. 27-DIC-02 16:57









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Pubblicato su: 2005-07-05 (867 letture)

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