Welcome to :- Pillola Rossa -:!

     Sostieni Pillola
Materiale per linkare Pillola Rossa e le controinchieste al proprio sito. Bottoni, banner, web-flyer.

     Menu
· Home
· Archivio
· Argomenti
· Cerca
· Enciclopedia
· FAQ
· Forums
· I tuoi dati
· Inserisci articolo
· Journal
· Messaggeria
· Scrivici
· Segnalaci
· Statistiche
· Top 10

2001.07.22 Repubblica Il pm accusa omicidio volontario





La Repubblica. 22 luglio 2001.

L'autopsia sul corpo di Carlo Giuliani: il ragazzo è stato ucciso da un colpo alla testa. Un fotografo: il colpo non è partito dalla jeep

Il pm accusa il carabiniere
"Omicidio volontario"

GENOVA - Un numero, 575 del codice penale. Significa omicidio volontario ed è l'ipotesi di reato che i magistrati hanno scritto sugli avvisi di garanzia notificati nella notte ai due carabinieri ausiliari Mario Placanica e Filippo Calappio. Il primo è il militare di leva di Catanzaro, ma in servizio a Palermo, che ha sparato su Carlo Giuliani. Il secondo è l'autista della jeep rimasta prigioniera durante la carica di venerdì pomeriggio in piazza Alimonda che poi è passata, per due volte, sul corpo del giovane rimasto a terra. Hanno venti e ventitrè anni, vittima e carabinieri sono coetanei, ragazzi che un pomeriggio d'estate si sono trovati dalla parte opposta delle barricate.

Le ipotesi di reato sono state formalizzate durante la notte subito dopo l'interrogatorio dei due militari che alla fine, sotto choc, hanno ammesso le loro responsabilità. I verbali sono stati firmati intorno alle tre del mattino dai due pm Francesco Pinto e Anna Canepa, due dei magistrati del pool G8 creato in procura per far fronte alle emergenze del vertice. La ricostruzione dei fatti dei due militari e i risultati dell'autopsia non hanno lasciato dubbi: erano rimasti soli, sotto assedio, la jeep era stata distrutta e hanno prevalso il panico e la paura. Mario Placanica, nella parte posteriore della camionetta, quando ha visto il giovane con il passamontagna che stava per lanciargli addosso la bombola del gas, ha sparato più colpi. Uno ha centrato lo zigomo sinistro di Carlo Giuliani ed è uscito dalla nuca. Un colpo mortale. E Calappio, anche di lui ausiliario, alla guida della jeep è passato con il mezzo sul corpo del giovane rimasto a terra senza accorgersi di nulla. Sapeva solo che doveva raggiungere il più in fretta possibile il resto del battaglione per uscire dall'imboscata.

Ma sono proprie le condizioni "oggettive e psicologiche" in cui i due militari hanno lavorato venerdì in servizio dalle sei del mattino, con alle spalle cinque ore di cariche e di guerriglia nella strade di Genova che potrebbero attenuare l'accusa per entrambi.

Spiega il procuratore Francesco Meloni: "L'inchiesta sarà breve. Le immagini che abbiamo visionato sono fin troppo chiare. C'è stato un vero e proprio assalto e i tre carabinieri operavano in una situazione di estremo pericolo. L'accusa è omicidio volontario ma c'è un'ampia possibilità di valutare il tema della legittima difesa". Poche parole che fanno però capire che il reato contestato potrebbe diventare omicidio preterintenzionale o addirittura eccesso colposo di legittima difesa.

E'stata l'autopsia eseguita dal professor Marcello Canale a mettere alcuni primi punti fermi. Carlo Giuliani è morto per un colpo di arma da fuoco, un proiettile calibro 9 e del tipo usato dall'Arma per la parabellum d'ordinanza, che è entrato sotto lo zigomo sinistro ed è uscito dalla nuca. Un colpo solo, mortale, e non due come era sembrato sul momento quando i medici hanno eseguito il primo esame sul corpo della vittima. I colpi sparati sono stati due, uno è andato a vuoto e la seconda ferita sulla fronte destra del giovane contestatore è stata provocata da un oggetto appuntito. Forse una pietra. Il ragazzo è morto sul colpo e, secondo i medici, lo schiacciamento del cadavere, su cui la jeep è passata per due volte, non è stato causa della morte.

I risultati dell'autopsia riducono dunque in partenza la responsabilità oggettiva dell'autista ed escludono la testimonianza di un fotografo riportata da Le Monde secondo cui il colpo di pistola non sarebbe partito dalla jeep ma un altro carabiniere che era a una decina di metri alle spalle da Giuliani. Le testimonianze raccolte dai carabinieri, incaricati delle indagini, hanno fornito un quadro abbastanza chiaro di quello che è successo venerdì in piazza Alimonda. Dopo sei ore di cariche e di caccia all'uomo nelle strade del quartiere Foce, a tre chilometri dalla blindatisima zona rossa dove sono riuniti i grandi del G8, la forze dell'ordine cercavano di accerchiare i gruppetti di "black bloc" che continuavano a provocare con assalti mordi e fuggi. Alle cinque del pomeriggio gli spaccatutto vestiti di nero erano in fuga verso le colline. In quella piazza però hanno tentato un ultimo attacco riuscendo ad accerchiare le forze dell'ordine. La polizia ha fatto in tempo a retrocedere in via Caffa. La jeep dei carabinieri è rimasta bloccata. Una quindicina di giovani col cappuccio nero l'hanno circondata e hanno cominciato a spaccare i vetri. Carlo Giuliani, come dicono i filmati e le foto, si era lanciato contro l'auto dei militari con una bombola del gas.

Gli amici dicono che era "buono, un amico, uno che lottava per un mondo migliore e che non capiva le ingiustizie". L'ha fermato una pallotola di un suo coetaneo impazzito dalla paura.









Copyleft © by :- Pillola Rossa -: Some Right Reserved.

Pubblicato su: 2005-07-05 (696 letture)

[ Indietro ]




PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.76 Secondi