Omicidio Giuliani, servono periti stranieri
Data: Friday, 18 April @ 14:48:40 UTC
Argomento: Materiali



«Omicidio Giuliani, servono periti stranieri»
Udienza sull'archiviazione: si decide entro 15 giorni
di Alessandro Mantovani

«Omicidio Giuliani, servono periti stranieri»

Lo chiede Pisapia. Udienza sull'archiviazione si decide entro 15 giorni

E' l'omicidio che ha cambiato la storia del movimento no global, spingendo migliaia di giovani all'ostilità verso carabinieri e polizia. E adesso la tragedia del 20 luglio 2001 è nelle mani della giudice per le indagini preliminare Elena Daloiso, ex pm e firmataria nel dicembre scorso degli ordini di arresto contro 23 no global.

All'udienza a porte chiuse di ieri, nell'aula 3 al settimo piano del palazzo di giustizia genovese, Daloiso ha ascoltato le parti, ha dimostrato di conoscere bene le carte e le mille immagini dell'uccisione di Carlo Giuliani e alla fine ha annunciato la decisione "entro quindici-venti giorni".

La gip può accogliere la richiesta del pm Silvio Franz e archiviare l'accusa di omicidio volontario contro Mario Placanica, il carabiniere oggi 22enne che dichiara di aver sparato (e contro Filippo Cavataio, autista della jeep passata per due volte sul corpo). Si accodano i difensori Vittorio Colosimo, Giovanni Canino e Giuseppe Gallo, che oltre alla legittima difesa invocano l'uso legittimo delle armi.

Il processo l'avvocato Canino vorrebbe farlo solo a Massimiliano Monai e Eurialo Predonzani, inquisiti per tentato omicidio come presunti "assalitori" dei carabinieri: "Era un'aggressione, questa è la verità. Abbiamo le deposizioni di due pericolosissimi indagati - ha detto il legale bolognese di Placanica - indagati per un reato gravissimo, novelli teppisti. Non possiamo ignorare l'aspetto demoniaco di questo processo in cui gli aggrediti si presentano come angeli".

L'altra possibilità, per la gip, è dar ragione a Lia Vinci e Giuliano Pisapia, legali dei genitori di Carlo e di sua sorella Elena: ieri hanno reclamato una nuova perizia che, a questo punto, potrebbe toccare solo ad esperti stranieri dopo che i maggiori specialisti italiani sono ormai coinvolti nell'affare. Per arrivare alla superperizia la gip ha due possibilità: ordinare al pm nuove indagini o l'imputazione coatta di Placanica. Altrimenti niente processo.

Obiettivo di Pisapia è fare piazza pulita dei contrasti tra i consulenti del pm Franz e quelli della famiglia Giuliani. I primi (Nello Balossino, Pietro Benedetti, Paolo Romanini e Carlo Torre) sostengono che il colpo, sparato verso l'alto, sarebbe stato deviato sullo zigomo sinistro del 23enne genovese da un calcinaccio lanciato dai manifestanti contro il defender dei cc, basando l'ipotesi su lla probabile frammentazione del proiettile (scomparso, ma uscito dalla nuca da un foro stranamente più piccolo di quello d'ingresso), sul ritrovamento nel passamontagna di Carlo di un frammento metallico con particelle riconducibili a materiali in uso nell'edilizia, e infine sulla nuvoletta bianca che compare in un filmato e sarebbe il sasso sbriciolato dalla pallottola.

Per il pm è la ricostruzione è "in assoluto più attendibile", anche se la legittima difesa è l'elemento prevalente. Non credono al calcinaccio assassino, invece, Giorgio Accardo, Roberto Ciabattoni, Claudio Gentile e Ferdinando Provera, consulenti dei Giuliani: per loro l'attimo del colpo mortale è segnato, nei filmati, da due macchie rosse che compaiono in sequenza sul volto e dietro la testa di Carlo (sangue, si direbbe, ma i periti del pm parlano di "riflessi"); entrambi i fotogrammi precedono la nuvoletta, mentre il sasso "sospetto" colpisce in realtà il tettino della jeep all'altezza della seconda "i" della scritta "carabinieri" (dove c'è un segno repertato dagli stessi Cc).

Queste conclusioni sono state ribadite ieri da Pisapia, che ha anche sottolineato altre contraddizioni dei periti del pm: dicono che il colpo è venuto dall'altro ma descrivono un percorso intracranico quasi parallelo al piano stradale; parlano di un frammento "sporcato" da materiale edile, trovato un anno dopo, senza considerare che il passamontagna venne sistemato a mo' di cuscino sull'asfalto, sotto la testa di Carlo, e quindi potrebbe aver raccolto qualsiasi cosa.

L'inchiesta è complicata dall'inizio da un'autopsia che lo stesso Franz ha definito "superficiale", capace di ignorare un frammento metallico nel cranio che pure è visibile nella tac, e dalla successiva cremazione del corpo.

Ci sono decine di aspetti da chiarire, dal ruolo degli alti ufficiali che si trovavano in piazza Alimonda alle tre o quattro versioni diverse fornite da Placanica, che per esempio non ha mai dichiarato - se non in tv - di aver sparato in alto. Il pm ha detto a chiare lettere che la superficialità dei primi accertamenti si deve al fatto che, all'inizio, pensavano a un indagine breve, due mesi al massimo.

"Non c'è una tesi della procura", ha sostenuto il pm, dimenticando che l'ex procuratore Francesco Meloni - suo capo - parlò di legittima difesa fin da quel maledetto luglio del G8. E che l'attuale procuratore, Francesco Lalla, ha confermato da tempo quella impostazione. Franz può consolarsi con i complimenti di Colosimo, avvocato di Placanica: "Ha fatto un'inchiesta non a 360 ma a 720 gradi"





Dal Manifesto 18 aprile 2003



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