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Difendere le libertà conquistate dalle masse popolari con la Resistenza!
by CARC Tuesday, Sep. 06, 2005 at 12:16 AM mail:

Difendere le libertà conquistate dalle masse popolari con la Resistenza!


Angelo D’Arcangeli, membro della Delegazione del (n)PCI, è stato arrestato il 19 luglio dalla DNAT [la Direzione Nazionale Antiterrorismo francese] ed è ancora detenuto in Francia, dopo essere stato sequestrato per almeno 5 giorni senza nemmeno poter parlare col suo avvocato.
Angelo, nel 2004, all’età di vent’anni, si è trasferito a Parigi rispondendo all’appello di proseguire i lavori della Delegazione del (n)PCI e contribuire così alla rinascita del movimento comunista italiano e internazionale. La Delegazione del (n)PCI è un organismo politico pubblico, una tipologia associativa contemplata e prevista dalle stesse leggi borghesi, quelle leggi (come la libertà di espressione) che le masse popolari hanno imposto alla borghesia quando i rapporti di forza erano favorevoli ad esse perché sostenute e orientate da un forte movimento comunista organizzato, con a capo il suo Partito. Il motivo che sta alla base dell’arresto di Angelo, la propaganda delle proprie idee, è un diritto che appartiene ancora a milioni di uomini e donne! Eppure le Autorità francesi, in combutta con quelle italiane, lo hanno arrestato. Ma quali sono le idee propagandate da Angelo insieme agli altri compagni della Delegazione? Questo è il punto. Angelo fino ad oggi ha propagandato le idee, le concezioni e il programma del (nuovo)Partito Comunista Italiano a livello internazionale: in Francia, Germania, Belgio, Perù, Filippine, dando così ampia risonanza alla strategia del (n)PCI, rafforzandone il prestigio e stimolando un intenso dibattito tra numerose organizzazioni e partiti comunisti mondiali. Questo è il motivo per cui Angelo è stato illegalmente arrestato dalla DNAT, perché è comunista e propaganda efficacemente la linea del (n)PCI, cosa che evidentemente mette paura sia a Berlusconi sia a Chirac, dato che entrambi patrocinano il suo arresto illegale e quello altrettanto illegale dei due membri del (n)PCI, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel (anch’essi prigionieri nelle carceri imperialiste francesi).
La borghesia, nei fatti, si è incamminata sulla strada che porta al divieto, per i comunisti, anche di propagandare le loro idee, così come fece durante il fascismo con la benedizione del Papa. Questo dimostra che hanno visto giusto quei compagni che hanno fondato il (n)PCI nella clandestinità proprio per mettere il Partito il più possibile al riparo della repressione e anticipare la messa fuori legge del comunismo, organizzandosi. Tuttavia, la messa fuori legge dei comunisti è una strada pericolosa anche per la borghesia, che non a caso è esitante. Da un lato, essa sbava alla sola idea di mettere il comunismo fuori legge (come già proposto in Europa da Franco Frattini, il quale dal 22 novembre 2004 è Vice-Presidente della Commissione Europea e Commissario responsabile per il portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza). Dall’altro lato, essa ha paura di vietare per legge ai comunisti di fare attività politica. L’ultima volta che lo fece le andò male, Mussolini finì appeso a testa in giù e l’Italia fu molto vicina a diventare un Paese Socialista.
Oggi, stretta nella morsa della seconda crisi generale capitalistica, la borghesia si dimena come una belva in gabbia e non può fare a meno di reprimere il dissenso e la ribellione che si diffondono tra le masse popolari di tutto il mondo: retate e arresti per gli oppositori politici (comunisti, anarchici, antifascisti, antimperialisti), persecuzione sistematica dei lavoratori immigrati, licenziamenti, peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, pendolari terrorizzati dagli allarmi bomba, fascisti che rialzano la testa foraggiati e protetti dalle polizie legali e illegali.
Solo la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari può contrastare l’avanzata del nuovo fascismo!
È più che mai urgente e necessario difendere le libertà che i nostri nonni e i nostri padri hanno conquistato col sangue!
Come? Praticando queste libertà, esprimendo solidarietà a tutti i compagni arrestati, ai lavoratori licenziati, agli immigrati perseguitati, senza arretrare di un solo passo e opponendosi alla guerra imperialista dietro la parola d’ordine “Via dall’Iraq subito”, rivendicando il diritto per le masse popolari a vivere in pace e libertà, libere dallo sfruttamento, libere dalla guerra, libere dalle catene della borghesia!
È quindi più che mai necessario e urgente promuovere la solidarietà verso tutti i compagni arrestati!

Libertà immediata per Angelo !

Libertà immediata per Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel del (n)PCI!

Libertà immediata per tutti i compagni arrestati !

Ora e sempre Resistenza !

Lottare senza riserve per la rinascita di un forte movimento comunista organizzato !

Sostenere il rafforzamento del (n)PCI !

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SOLIDARIETA' AD ANGELO
by Paolo Dorigo n.38 progressivo Tuesday, Sep. 06, 2005 at 10:56 AM mail: paolodorigo@alice.it

Che un compagno di vent'anni scelga oggi di andare a lavorare per il comune fine proletario del comunismo non dovrebbe lasciare indifferenti i vecchi partigiani. I diritti di ieri ce li stanno prendendo uno a uno perchè non sono eterni, tutto è relativo ai rapporti di forza di classe. Solidarietà oltre le divergenze serie tra i maoisti italiani e il nPci. Rivendicare la libertà dei compagni del nPci non è contraddittorio allo spirito proletario antirevisionista e disilluso di ogni illusione sull'utilità oggi del parlamentarismo. Certo oggi i parlamentari sono in parte buoni solo per visitare i carcerati, altro non fanno di buono, ma è un po' poco per motivare questa proposta che dal 2000 fa il nPci. Comunque è un fatto che il silenzio totale mediatico su questi compagni arrestati non fa onore alla cosiddetta indipendenza dei media, altra chimera nel nostro paese, cui il proletariato d'avanguardia dovrà sopperire con un nuovo quotidiano, siamo stufi di pregare qualche giornalista dell'espresso che diano notizia dell'ultimo morto in galera o dell'ultimo arrestato. http://www.paolodorigo.it/proletari-comunisti.html

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