Carlitos colpisce ancora
Mercoledi 14 maggio: un diluvio di immagini si succedono nei notiziari televisivi, le strade sono ancora piene dei manifesti dei candidati, mentre le dichiarazioni pomeridiane rilasciate da Carlitos Menem dalla Rioja, il suo quartier generale, confermavano che "...non c'erano le condizioni per il secondo turno...", per cui rinunciava definitivamente a presentarsi al ballottagio per arrivare alla poltrona di Presidente del paese.
In questo momento le speculazioni sulle vere ragioni della sua rinuncia sono molte: da un lato l'idea che voglia ridurre la legittimita' del prossimo governo, aprendosi uno spazio per negoziare maggiori poteri; aumentano anche le ipotesi di "golpe istituzionale" con l'appoggio di diversi settori, tra cui di nuovo l'Esercito, con il quale l'ex Presidente ha rapporti eccellenti.
Questi schermaglie dimostrano quanto gli ex candidati presidenziali siano lontani dai disastri che sta soffrendo la societa' argentina: la poverta' in continua crescita e i fatti di Santa Fe' hanno reso evidenti l'irresponsabilita' della politica e la sua mancanza di interesse a risolvere la grave situazione sociale.
Néstor Kirchner sara' quindi presidente dell' Argentina, con solo il 22% dei voti, e a quanto sembra i peronisti continueranno ad occupare "la scena centrale della politica nazionale".
Sul primo turno elettorale
da il manifesto:articolo del 15.05 | articolo del 16.05
Indymedia Argentina
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