Nonostante la fiducia riposta (erroneamente) nelle colonne del quotidiano napoletano, i giornalisti del Mattino – dopo una improbabile “intervista” telefonica – hanno fatto di tutta l’erba un fascio senza capire nulla (senza provarci nemmeno, in verità) della situazione che sta producendosi in questi giorni all’università. Nel rispondere alle calunnie e distorsioni che il quotidiano cittadino ci addossa, pubblichiamo la risposta del compagno intervistato (definito tra l’altro “un leader”, senza che di fatto ne esistano nelle nostre assemblee) che smentisce ogni presenza nel movimento di presunte “teste calde terroriste” e ribadisce l’assenza di minacce al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel volantino relativo all’iniziativa del 1 dicembre scorso.
Ancora una volta alla politica si preferisce rispondere con calunnie ed atti volti a sollevare accuse nei confronti del movimento studentesco.
In merito all’articolo spacciato come intervista ad un “leader del movimento” di oggi, 17 dicembre 2008, desidero smentire quanto attribuitomi e criticare i modi attraverso i quali fate giornalismo: in primo luogo una telefonata veloce non può essere spacciata come “intervista”, in secondo luogo mi si sono attribuite affermazioni che non hanno alcun contatto con il mio pensiero e la mia volontà.
Che ci siano possibilità di infiltrazione terrorista o addirittura di depistaggio da parte di “facinorosi” categoricamente lo escludo. Il mio ricorso al termine “testa calda” riguarda simbologie e pratiche da criticare più per il dubbio gusto che per la possibilità di degenerazione, assolutamente inesistente. Le pratiche terroriste non corrispondono nè a quelle del movimento studentesco in generale, nè a quelle delle suddette “teste calde”. Le indagini della Digos e le accuse che sembrano trapelare dalle mie parole, evidentemente distorte, sono pertanto assolutamente ingiustificate: il volantino riguardante la visita di Napolitano non è stato infatti modificato “da altri”, ma emendato durante le nostre normali assemblee e continuo a sostenerne (cosa che però lo pseudointervistatore non riferisce affatto) l’assoluta neutralità rispetto alle paventate accuse di minacce al capo dello Stato. È evidente che la necessità di alimentare un clima di tensione trova terreno più fertile nella fantasia dei giornalisti che nelle pratiche reali di un movimento studentesco radicale ma mai terrorista.
Federico Simonetti
Sul “Roma” è comparso anche un articolo che parlava di spranghe, mazze da baseball e caschi, di un custode colpito allo stomaco e di un cane usato come arma impropria. Qualcosa da dire al riguardo, prima che lo faccia qualche coglione?
“hanno fatto di tutta l’erba un fascio senza capire nulla (senza provarci nemmeno, in verità) della situazione che sta producendosi in questi giorni all’università.”
secondo me hanno capito benissimo come stanno le cose, solo che il mattino, così come il roma, pensa ai suoi amichetti e non alla verità
é da una vita che cercano di distruggere un movimento cosi bello,stanno pubblicando su questi giornali notizie false,e addirittura definiscono i ragazzi del movimento (filobrigatisti),una cosa skifosa!!!!cercano di creare terrore,cercano di far passare il movimento come un insieme di criminali,e questo è troppo grave…ieri hanno scritto addirittura di scontri tra studenti d destra e studenti di sinistra,cosa che nn c’è mai stata…credo ke sia il momento d rendere pubblica la verità,fanno terrorismo sui loro giornali e poi accusano il movimento di atti violenti..sono loro i veri terroristi,sono loro i veri violenti della situazione..c’è qualcosa dietro sicuramente..ma nn c facciamo intimidire!!!NON C ARRENDEREMO MAI!!!CIAO A TUTTI!!!
ma che cazzo ci parlate a fare con sti stronzi?
eppure sembrate ragazzi intelligenti…
il passo successivo è pensare alla malafede…
ma porco d…!