Ci chiamavano banditi, ci chiamano teppisti, ieri partigiani oggi antifascisti!
Il Primo maggio, in spregio alla tradizione di lotta di questa giornata, Francesco Storace, leader del partito la Destra, ha pensato bene di recarsi a Quarto (Napoli) per tenere un comizio elettorale all’interno della sala consiliare del comune.
Un gruppo di Antifascisti autorizzati ha presidiato il comune per evitare lo svolgimento dell’iniziativa e per informare la cittadinanza su quello che stava accadendo sul proprio territorio.
La polizia, per lasciare libero il passaggio al fascista di turno carica i manifestanti, fermando due compagni; una subito rilasciata, l’altro trattenuto e usato per ore come garanzia per permettere lo svolgimento del comizio senza alcuna contestazione. Non ci stupisce affatto la prontezza con cui le forze dell’ordine si sono nuovamente messe al servizio di questi topi di fogna.
Riteniamo assurdo non solo che sia data agibilità politica ai fascisti all’interno del nostro territorio, ma anche la velocità con cui scatti la repressione contro chiunque tenti di alzare la testa contro di loro.
La cittadinanza si è mostrata del tutto indifferente al comizio (cui presiedevano i soliti quindici noti, per altro quasi tutti nel servizio d’ordine della Destra) e solidale con i manifestanti caricati.
La risposta a questo ulteriore tentativo fascista di far parlare di sé è stata come sempre unitaria
da chi fa antifascismo militante ogni giorno, a prescindere dalla città e dalla facoltà e dal quartiere di appartenenza.
Non ci fermeremo di fronte alla repressione anche mediatica, e continueremo ad opporci a chi tenta di far passare logiche fasciste per democratiche e moderne, mistificando parole d’ordine risalenti al ventennio.
Ci opponiamo a chi oggi in giacca e cravatta tenta di ripulire la propria immagine, continuando però a finanziare squadristi e picchiatori di cui un tempo ingrossava le fila.
Ancora una volta Napoli ha dimostrato di essere Antifascista, e proprio nei giorni in cui si ricorda la di
Resistenza riteniamo inaudito quest’insulto alla memoria dei Partigiani e alla lotta che ogni giorno gli Antifascisti napoletani praticano nelle università, nelle strade e nei quartieri.