Le reti informatiche nella rete della politica

Accogliendo l’invito di Guido Scorza e le preziose informazioni forniteci da punto-informatico.it, pubblichiamo un articolo comparso qualche giorno fa su Repubblica.it a proposito della svolta francese in termini di libertà & rete:

Colpo alla legge anti-pirati
“L’accesso al web è un diritto”

La legge più rigida di Europa “corretta” dal Consiglio Costituzionale francese. “L’utente potrà essere solo avvisato”di Alessandro Longo


Disinnescata la bomba francese dell’Hadopi, che doveva essere la legge più severa in Europa contro gli utenti peer to peer (che condividono file di opere pirata su internet).
SCHEDA: CHE COSA DICE LA LEGGE
Con un colpo di scena, il Consiglio Costituzionale francese ha stabilito che la connessione a internet è un diritto fondamentale del cittadino e che quindi nessuna autorità può alienarlo. L’Hadopi obbligava i provider internet a sospendere il contratto di accesso a internet agli utenti colti, per tre volte, a scambiare file pirata.

Adesso, con la presa di posizione del Consiglio, cambia tutto. L’autorità preposta a questi controlli potrà solo avvisare l’utente, scrivendogli che è stato scoperto; non potrà più togliergli l’accesso a internet. Sparisce quindi la sanzione legata all’Hadopi. Resta solo un avviso di dubbio valore deterrente.

Il Consiglio ha deciso sulla base della dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789, che protegge la libertà di espressione. È la prima volta che un’autorità stabilisce in modo così netto che l’accesso a internet fa parte dei diritti fondamentali di espressione. È quindi una decisione che potrà fare storia, spostando l’ago della bilancia del conflitto tra diritti degli utenti e tutela del copyright. Il legislatore francese, approvando l’Hadopi, aveva stabilito che il copyright è più importante del diritto d’accesso a internet. Il Consiglio ribalta la posizione.

(10 giugno 2009)

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