Lieti di annunciare la scarcerazione di tutti gli attivisti e le attiviste coinvolte nell’operazione Rewind! Il teorema Sparagna che urlava “al terrorismo” si è dimostrato infondato, crolla su se stessa la teoria del piano strategico studiato a tavolino da un gruppo di fantomatici “dirigenti della lotta” di Torino.
Certo, la Procura di Torino ci ha provato in tutti i modi, proponendo addirittura la custodia cautelare in carcere per gli attivisti di movimento. Che poi, ci domandiamo noi, in base a che cosa uno è attivista e l’altro no? Che intendono dire quando ci chiamano “attivisti”, “no global”, “gente dei centri sociali”, ecc…? Che cosa c’è dietro ciascuna delle parole che usano quando parlano di noi? Ci vengono in mente espressioni del passato che però sembrano celarsi dietro le loro parole: “avversari politici del regime”, “nemici del duce”…
In ogni caso, ora i nostri compagni sono fuori, a qualcuno è toccato l’obbligo di firma, a qualcun altro l’obbligo di dimora nel comune di residenza, due compagni sono ai domiciliari. Le misure restrittive in termini di libertà non sono quindi mancate. Ci domandiamo a quando l’introduzione del reato di sciopero o qualcosa di più esplicitamente e marcatamente repressivo, così che la si smetta di pensare di essere liberi in questo che paradossalmente si chiama ormai “Paese delle Libertà”. Intanto festeggiamo le scarcerazioni di oggi:
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