ASCOLTA LE INTERVISTE DI RADIODIMASSA IN DIRETTA DAL CORTEO
Quale citazione migliore per intitolare la giornata di ieri?
Rileggere “Indifferenti” di Antonio Gramsci oggi riallaccia il filo rosso della storia e rende di nuovo evidentissimo che se al parlamento una sinistra non esiste, essa vibra e pulsa tuttavia nelle piazze, di fronte al corso malsano degli eventi degli ultimi tempi.
L’abbiamo già scritto: un gruppuscolo di neofascisti fa capolino dalla fogna in cui si è nascosto per anni ed emerge con volti nuovi e firme nuove - H.M.O. sta per costituirsi in nuova associazione con un nuovo statuto che disprezzerebbe la violenza. Ciononostante, ricopre con svastiche e croci celtiche i muri di Materdei e saluta con la mano tesa l’enorme flusso di napoletani che ieri si accingeva a mandarli via. Chiaro, nello Stato Democratico in cui ci troviamo ad essere cittadini e partigiani, non basta impugnare un fucile per mandarli via. Perciò accade che i fascisti sono ancora chiusi nel loro bel monastero, attendendo che dall’alto arrivi il lasciapassare per agire indisturbati nel quartiere. Eppure, qualcosa sembra non quadrare. La municipalità, il comune e chi per essi non hanno avuto ancora il coraggio di intervenire di fronte alla violazione del principio primo della loro stessa costituzione: l’antifascismo. Ma nelle strade tira un’altra aria. Non capita tutti i giorni di essere salutati con affetto dai balconi dei vicoli durante un corteo, nè è così frequente ricevere acqua, caramelle, cibo, offerto con i “panari” dall’alto di qualche appartamento, dopo ore di duro cammino in salita – da piazza Dante a Materdei – e al sole. E l’assistenza dopo gli scontri, il sostegno delle vecchine che affacciate dai “bassi” offrono cure materne ai figli della loro città. Come magari avevano già fatto coi loro padri e mariti molti anni fa.
Quella di ieri è stata una giornata di autenticità e di vita. La dimostrazione del fatto che la cultura napoletana non nasce dall’antifascismo, ma ne è intrisa al punto che difficilmente le si può distinguere. Quindi si, vivere è parteggiare. E se le istituzioni sono morte, non è così per le strade e per le piazze.
Per chi non c’era, Radio di Massa ha costruito una cronaca radiofonica della giornata, più in basso il video montato dal collettivo “Alterantive Visuali”. Buono, il report di Francesca Pilla comparso su Il Manifesto di oggi.
Ascolta la radiocronaca della giornata di ieri
Gli scontri
Leggi il comunicato della “Rete napoletana contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo”
30 settembre 2009
Oltre 5000 persone sono partite oggi da piazza Dante per il corteo contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo. Studenti delle scuole superiori e dell’università, i movimenti sociali napoletani, il coordinamento dei precari della scuola, i collettivi Glbt, una folta rappresentanza del coordinamento degli immigrati, associazioni come Attac, i comitati ambientalisti come Chiaiano e realtà democratiche di Materdei (il comitato di quartiere che ha già fatto un manifesto contro Casapound, i giovani del Pd, della sinistra radicale e di alcune associazioni). Una presenza imponente (in un giorno feriale…) che probabilmente oggi nessuna forza politica della città riesce a mobilitare!
Il collante che ha tenuto insieme tutte queste presenze era semplice: nell’anniversario delle quattro giornate di Napoli, il rifiuto totale della presenza di gruppi xenofobi e neofascisti nei nostri quartieri! Come Casapound nel convento di Materdei. Quest’organizzazione che si presenta con la faccia pulita davanti alle telecamere per cercare legittimazione, è parte di una struttura nazionale che ovunque organizza lo squadrismo contro gli immigrati, le diversità e gli studenti (vedi la famosa aggressione di piazza Navona). Il loro leader Iannone è un convinto negazionista dell’Olocausto, si definisce un “fascista del terzo millennio” e considera Hitler “un rivoluzionario”. Basta fare un giro su You tube o google per sincerarsene…
Il resto è ipocrisia, parallelismi che non stanno ne in cielo ne in terra. Noi non siamo di nessun partito. Siamo gli studenti dell’Onda che si mobilitano nelle scuole e nelle università per difendere il diritto allo studio, quelli che occupano e riaprono dal basso spazi sociali da anni, quelli che hanno resistito alla devastazione ambientale della nostra regione da Chiaiano ad Acerra, che lottano contro la precarietà e il carovita. Rivendichiamo questi diritti e ci riprendiamo il diritto a mandare via dai nostri quartieri organizzazioni incostituzionali che teorizzano e organizzano la prevaricazione razziale, incoraggiati forse da un governo che lascia morire in mare o nei campi libici migliaia di migranti e di profughi.
Il corteo ha avuto una voce poliforme, dai Kalifoo ground music, immigrati di castelvolturno che hanno costituito un gruppo musicale il cui nome “Kalifoo” significa “schiavo a giornata”, alla voce di giovani precarie che la vulgata neofascista rivorrebbe chiuse in casa…
Pur essendoci grande rabbia, la manifestazione ha attraversato tutta Materdei, in cui diversi di noi pure abitano, in maniera assolutamente pacifica e colorata. Per rispetto del quartiere e per continare a comunicare come già si è fatto in tutti questi giorni.
Usciti dal quartiere, su via Santa Teresa, abbiamo chiesto di deporre una targa in Salita San Raffaele a Maddalena Cerasuolo, resistente proprio del quartiere Materdei, protagonista in quelle strade nella difesa della città. Abbiamo chiesto che potesse farlo almeno una delegazione di 10 persone. La polizia ha negato questa possibilità, sostenendo che potevano esserci provocazioni verso la delegazione. “Perchè?” – “Perchè sono fascisti”… Smascherata questa ipocrisia, il corteo ha provato a passare con schermi difensivi su cui erano delle gigantografie dei motivi della manifestazione, il no al razzismo e a chi inneggia agli orrori della tirannia, come i campi di concentramento. (le foto erano di un ragazzo africano pestato dai neo-fascisti, di Auschwitz e delle deportazioni nel ghetto di Varsavia).
La polizia ha respinto il tentativo, poi però ha anche caricato inutilmente gli studenti nel mezzo per spaccare in due tronconi il corteo. E ha preso a sparare lacrimogeni verso l’alto dove si trovavano studenti inermi. (Alleghiamo le foto di una delle persone colpite). Alla fine sei manifestanti sono rimasti feriti e due sono stati ospedalizzati. Uno in particolare è ferito in modo pesante con 7 punti di sutura alla testa! In questa circostanza la testa del corteo, arretrando, ha usato qualche fumogeno e qualche petardo per non essere caricata lungo la discesa. Li la situazione si è tranquillizzata e le due parti di corteo si sono ricongiunte al museo, per terminare a piazza Cavour.
Ma la mobilitazione non si arresta! l’assemblea antirazzista e antifascista si riunirà all’Università venerdi prossimo alle 17. La mobilitazione continua! Noi i fascisti non li vogliamo!!
Qualcuno pensa che disseminare un pò di squadristi in giro possa far digerire precarietà, carovita e discriminazione degli immigrati. La riattualizzazione di un vecchio giochino… Ma chi ha occhi per vedere sa che i numeri di oggi dimostrano che c’è una generazione di napoletani che è determinata a cambiare la sua città!
“Non si può essere tollerante con gli intolleranti” Hannah Harendt
Rete napoletana contro il razzismo, il neo-fascismo e il sessismo
Cari compagni,
seppure lontano sono con voi, spazzate via questo CANCRO dalla nostra città!!!
Solo oggi mi sono potuto collegare a internet, le immagini sono chiare: a Roma i celerini chiacchierano con Casa Pound, a Materdei qualche casco blu impazzito non riusciva a trattenersi dal rincorrervi …
NE’ ROSSI
NE’ NERI
GEMELLATI COI CARABINIERI…
CASA PUOND = COVO DI SBIRRI
… a MATERDEI un commissariato già c’è!!!
per chi non c’era un po’ di foto del corteo.
http://www.flickr.com/photos/imetrone/sets/72157622489126704/detail/
Adelante, Compañeros!
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