TRE GIORNI SUL MEDIA ATTIVISMO E SULL’INFORMAZIONE INDIPENDENTE!
NAPOLI, 2-3-4 DICEMBRE 2009
Palazzo Gravina Facoltà di Architettura – Terzo Piano Autogestito
PROGRAMMA
&
APPELLO
Pensiamo che la comunicazione indipendente sia una necessità irrinunciabile dei nostri tempi, a prescindere dal mezzo con cui si attua. Streaming-radio, tele-street, web-site, carta stampata: molte sono le strade che abbiamo battuto nel corso degli anni, in cui la varietà dei percorsi seguiti e la loro differente maturità non ha impedito che queste realtà si toccassero e lavorassero insieme a progetti di rete, sia a livello locale che nazionale. Ne è esempio la stagione del G8 di Genova, momento culmine delle lotte degli ultimi anni 90 in cui fu ancora più palese che l’informazione non potesse essere delegata ai media mainstream, schierati a difendere gli interessi oligarchici della lobby di turno.
Per rilanciare queste pratiche e l’idea di una comunicazione dal basso , comunitaria e indipendente, il 2, 3 e 4 dicembre invitiamo tutti i mediattivisti locali e le realtà del territorio nazionale al Terzo Piano Autogestito della facoltà di Architettura, per per cercare di riallacciare i fili dei percorsi compiuti e incompiuti, tracciare un profilo della situazione attuale e ipotizzare scenari futuri .
Una festa – perché la differenza passa anche nelle forme e non solo nei contenuti – aperta, orizzontale, plurale. Un momento che rimetta in contatto fra loro questi progetti; che rifletta, discuta, riaffermi cosa vuol dire fare comunicazione indipendente e libera, al tempo in cui la stampa mainstream si appella alla piazza per la difesa di una libertà di espressione che vorrebbe arrogarsi il diritto di rappresentare.
In particolare vogliamo:
- condividere le nostre esperienze con chi questi progetti li porta avanti da molto tempo, confrontarci sui percorsi, lo stato delle cose, ricercare soluzioni tecniche e pratiche per superare la frammentazione attuale.
- presentare il nostro lavoro attraverso workshop tecnici in modo da condividere esperienze e conoscenze con chi vuole cominciare a fare comunicazione indipendente: il nostro scopo è il contagio!
– discutere dei nostri strumenti e di quelli a disposizione, di come stiano cambiando il sistema della comunicazione e le modalità di sfruttamento economico del flusso informativo. Noi ci mettiamo la proverbiale ospitalità dei mediattivisti napoletani con musica, chiacchiere, aperitivi. Da voi ci aspettiamo quanto prima eventuali risposte per proporci workshop, seminari, dibattiti. Chi volesse collaborare alla costruzione della tre giorni può farlo iscrivendosi alla lista M.I.NA. (http://lists.teknusi.org/cgi-bin/mailman/listinfo/mina) usata per coordinare gli sforzi organizzativi.
PROGRAMMA
MERCOLEDI 2
[10:00] Costruzione LinaBox 2.0
[13:00] Pranzo
[14:00] Presentazione
[14:30] I nuovi strumenti della comunicazione: opportunità e rischi nell’utilizzo del web2.0
[16:30] Architetture di streaming
[19:00] Aperitivo play that funky music
GIOVEDI 3
[10:00] Costruzione LinaBox 2.0
[13:00] Pranzo
[14:30 – 16:00] L’Assalto all’etere e la Radio Comunitaria (con un contributo di ROR)
[16.00] Regia & editing audio
[18:00] Streaming video
[19:00] Aperitivo 8bit lounge
VENERDI 4
[10:00] Costruzione LinaBox 2.0
[13:00] Pranzo
[14:00] Metodi d’inchiesta
[16:00] Digitale terrestre
[18:00] Plenaria
[22:00] Radio Benefit Party
MASTER and servant
Piccola Allegoria della nuova tirannide
Democrazia elettiva
I padroni di bassa qualità, per restare al potere, usano sgherri e lacchè per tartassare i servi, e utilizzano parte dei soldi estorti ai servi per pagare sgherri e lacchè, ovvero per comprarsi voti. Il resto lo intascano loro.
Questo permette loro di socializzare i costi del consenso, cioè di far pagare alla maggioranza di oppositori o di disinteressati il costo sia delle rendite distribuite ai clientes sia dei copiosi sussidi che le famiglie al potere ritagliano per se stesse, camuffandoli sotto le più varie forme e con le più varie modalità. Ovviamente, a tal fine, più disinteressati e distratti ci sono fra il popolo, meglio è.
Così i servi ogni giorno lavorano per mantenere i loro persecutori.
(“… se metà dei servi si rivoltano, abbiamo abbastanza denaro per assoldare l’altra metà dei servi, e mandarla a sparare addosso ai rivoltosi…” oggi non è più necessario sparare ai servi, c’è il lavaggio del cervello, basta mandarli in discoteca o far loro vedere i reality, non si rivolteranno più…)
Uguaglianza
Il padrone vuole tutti i servi uguali davanti a lui.
Non vuole capaci ed efficienti competitor, vuole servi balordi, cannati, da discoteca, da stadio, o, nella migliore delle ipotesi, da offerte dei centri commerciali.
Accoglienza
Il padrone sostituisce i servi italiani pretenziosi, organizzati, sindacalizzati, relativamente acculturati, con nuovi servi africani, asiatici, sudamericani, disperati disposti a tutto, a lavorare 18 ore al giorno in uno scantinato, a vivere in venti in una bicocca.
La nuova forza lavoro per la grande industria assistita succhiasoldipubblici, la nuova manovalanza per la criminalità organizzata, nuovi corpi a disposizione per chi va a p.ttane o a viados.
Solidarietà
Sussidi di stato per chi gestisce l’immigrazione dei nuovi servi. Soldi pubblici per chi ci mangia sopra. Elemosine gestite clientelarmente. Soldi di noi contribuenti coi quali i padroni comprano voti e consenso.
Garantismo
Il dominante di infima qualità, quello che si impone con la violenza, col crimine, col furto, con l’inganno, col tradimento, mantiene i governati nelle peggiori condizioni possibili, perché sa che peggiore è la qualità di vita dei governati, tanto meglio è per lui. La sua greppia e il suo scranno sono più sicuri.
Colpisce i dominati onesti e lavoratori, e favorisce i delinquenti, i puzzoni, gli insolventi, i truffatori. Le organizzazioni criminali, braccio armato dei padroni nei traffici illeciti, non devono essere disturbate.
Favor rei e favor debitoris.
E’ garantista chi sulla delinquenza ci mangia sopra.
Emancipazione
Il buon servo deve ballare, ascoltare musica, innamorarsi, fare sesso.
I padroni fanno i soldi, i servi fanno i figli.
La moglie, la figlia, la sorella del servo devono essere a disposizione del padrone.
La famiglia del servo deve essere disunita, disorganizzata, lacerata da liti interne, marito contro moglie, figli contro genitori, fratelli l’uno contro l’altro.
La famiglia del servo deve essere debole, non competitiva, non pericolosa, imbelle.
Dividi et impera.
Trasgressione
Il servo che trasgredisce obbedisce al padrone. E’ funzionale al regime. E’ per lui lecito fare del male a se stesso e agli altri servi. Nessun giudice nominato dai padroni lo punirà.
Il padrone vuole che il servo balordo trasgredisca le regole del vivere civile tra servi. Così i servi vivono soffocati nella m.rda, e non pensano a rivoltarsi, a uccidere le famiglie dei padroni.
Pub, discoteche, piercing, tatuaggi, ultras, droga, alcool: facciamo scannare i servi tra di loro, noi padroni vivremo più tranquilli.
Dividi et impera, semper.
Filippo Matteucci
P.S. – spunto di riflessione per qualsiasi buon servo : sai quali famiglie padrone controllano il tuo comune, la tua provincia, la tua regione, la tua vuota esistenza, la tua vuota testa …?
Fedeltà al Vero Re, colui che giustizia.
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