Già da tempo una piazza abbandonata dalle istituzioni e ripristinata dai ragazzi che la vivono, Piazza Medaglie d’oro vive in una condizione di abbandono totale. Sono stati innumerevoli gli sforzi del gruppo di Riprendiamoci le Strade che oramai da diversi anni cerca di rendere vivibile una piazza storica di Napoli senza l’aiuto e il supporto delle istituzioni locali, che invece di apprezzare e incentivare gli sforzi, continua a militarizzare e lasciare in stato di fatiscenza un luogo che potrebbe essere davvero vissuto in serenità e armonia dai giovani di Napoli, troppo spesso dimenticati! Questo la lettera dei ragazzi che pubblichiamo in versione integrale.
Già dal marzo del 2011 abbiamo mostrato a tutti la disperata situazione in cui versava piazza Medaglie d’Oro, invasa da topi e sporcizia. Dopo aver messo in luce il problema con una serie di iniziative e facendo una forte pressione sugli enti competenti, siamo riusciti ad ottenere la disinfestazione della piazza e la potatura degli alberi su cui si arrampicavano i topi. Non sono servite le decine di sollecitazioni al Comune e agli enti competenti per far eseguire regolarmente lo svuotamento dei cestini e le operazioni ordinarie di pulizia; a distanza di cinque mesi da quegli eventi ci ritroviamo una piazza nuovamente invivibile: impraticabile per i bambini, pericolosa per i ragazzi che continuano a viverla, nociva per chiunque l’attraversi.
Il gruppo “Riprendiamoci le strade” ormai da due anni lavora per migliorare e recuperare i giardinetti. Raccolte di firme, incontri, petizioni sembravano palline che rimbalzavano da un ente a un altro. La municipalità rimandava all’ASIA, che scaricava su Napoli Servizi, che ripiegava sul Comune. Eppure, a 300 metri ci sono i giardinetti di via Ruoppolo, patrimonio verde del Vomero, valorizzato e curato quotidianamente, e quindi vissuto da migliaia di persone di tutte le età. Pensiamo sia grave non fare lo stesso con le altre, poche, aree vivibili di questa città. Piazza Medaglie d’Oro viene attraversata ogni giorno da centinaia di giovani, lavoratori e anziani che la vivono in tutti i suoi aspetti, dallo sport (bocce, basket, ping pong, calcetto) alla semplice aggregazione. Un’affluenza del genere necessita di manutenzione ed attenzione costanti, che non possono essere affidate alla buona volontà di qualche “virtuoso” di turno che svuota i cestini o alle collette dei ragazzi per ricomprare i canestri. Intanto, il presidente della Municipalità, dott. Mario Coppeto e tutti i suoi funzionari sono perfettamente a conoscenza dello stato in cui sono ridotti i giardinetti poiché troppe volte li abbiamo sollecitati, anche partecipando al consiglio municipale, denunciando il problema e facendo pressione per un repentino intervento. Coltiviamo per chi non assolve ai propri doveri un forte rancore e condanniamo con forza le politiche degli ultimi anni che vogliono quartieri silenti e una popolazione impaurita e spaventata, relegata nelle proprie case o in qualche isola pedonale dove spendere e consumare come degli automi. Da anni favoriamo dall’interno dei giardinetti la socializzazione e l’aggregazione utilizzando come punto di partenza le tematiche sociali e i nostri bisogni; organizziamo serate musicali proponendo gruppi emergenti, ribadiamo valori come l’antifascismo e l’antirazzismo. Il nostro lavoro è frutto del nostro impegno, del nostro sudore e dei nostri sforzi, non volendo immischiarci nei ricatti e nell’asservimento a partiti o associazioni di nessun tipo. L’autorganizzazione è la nostra forza ed è un gran pericolo per le istituzioni a cui chiederemo con sempre più vigore di svolgere il proprio ruolo sociale. E’ necessario che le istituzioni svolgano il proprio ruolo. Solo alla loro incapacità e negligenza è attribuibile lo stato dei giardinetti. E’ strumentale pensare che sia colpa dei ragazzi che devastano e sporcano, la scusa del vandalismo e del “mancato senso del bene comune” è una favoletta a cui non abbiamo mai creduto. Per onor di cronaca sono gli stessi ragazzi che frequentano i giardini che spesso sono costretti a pulire o a svolgere lavori di manutenzione per la fontanella, i canestri, la rete etc. Viene quasi da pensare che questa situazione sia comoda per le istituzioni, che approfittano del senso d’appartenenza dei ragazzi di Medaglie d’Oro