Ascolta lo spot lo SpaziodiMassa non si tocca!
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Da poco Radiodimassa ha compiuto tre anni. Li ha compiuti festeggiando nel luogo in cui è nata e cresciuta, nella facoltà di lettere e filosofia, allo Spazio di Massa Occupato. Tre anni, una nuova regia, un fermento politico e culturale che all’università, ultimamente, proprio non si sapeva dove andarli a trovare. Inutile elencare tutto ciò che in quei luoghi
intanto ha preso corpo, dal teatro popolare “Angela Davis” ai workshop di giocoleria, dal “delirio creativo” ai numerosi seminari, presentazioni di libri, esibizioni artistiche e musicali, tutte organizzate dagli studenti e dalle studentesse per ravvivare un panorama culturale ormai stantìo e proporre una visione controculturale della vita universitaria nell’ottica della riappropriazione degli spazi.
Ma quando si mettono in mezzo questi discorsi, si sa, lì in alto la si prede a male. Così è successo che, in tutto questo tempo, le autorità accademiche abbiano proceduto in silenzio a “mettere all’asta” il nostro spazio, non denunciandone mai l’occupazione e anzi consentendo che si svolgesse una gara d’appalto su quei luoghi. Adesso, ci dicono “dall’alto”, ce ne dobbiamo andare. Ora, dopo che abbiamo alzato la più bella regia radiofonica che un’università abbia mai avuto l’onore di ospitare. Così, ignorando il fatto che senza lo spaziodimassa occupato non resta alcun luogo per le studentesse e per gli studenti che frequentano Porta di Massa. Non resta alcun luogo per loro, per i laboratori che dal 2008 proseguono e si moltiplicano di anno in anno, per le esperienze di socializzazione, di condivisione, di lotta che nascono e si fortificano in quei luoghi, che sono i nostri luoghi. Proprio ora. Indovinate un po’ cosa ne pensiamo? Nessuna manovra dall’alto, nessuna minaccia, nessun ricatto possono convincerci a retrocedere di un passo. Se esistono fondi da destinare all’università saremo lieti di indicare altre possibili destinazioni. Noi lo Spazio non lo lasciamo!
Stay tuned per aggiornamenti sulle prossime attività resistenti!
Leggi il comunicato dello Spaziodimassa Occupato
