Il gigante nano e la precarietà

expo_lenteIl gigante (Expo) si sta muovendo da un mese, ma al di là del cancan più o meno prezzolato e dei primi dati di affluenza (1,9 milioni per Federalberghi, 2,7 milioni per Expo SpA) raggiunti a suon di scolaresche in gita e movida sottocosto, non molto sembra cambiato nella metropoli milanese.

Come ampiamente previsto Expo è stato un gigante di investimenti pubblici (3,2 miliardi, 0,2% del PIL), di cemento e, conseguentemente, di corruzione in perfetto stile italico. Per vedere gli effetti del debito occorrerà attendere un po’ di più. In maniera altrettanto prevedibile ha prodotto insignificanti ricadute economiche ed occupazionali e nei prossimi mesi questo sarà ancora più evidente quando verranno a mancare le tanto millantate ricadute nel settore turistico.

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KEEP CALM & FIGHT JOBS ACT

ape_SUC_keepCalmIl Jobs Act è sulla bocca di tutti da mesi, ma in pochi hanno capito davvero cosa sia. Il governo ha presentato diversi provvedimenti, ma nel caos di annunci e smentite non è facile vederci chiaro… Quali saranno i nuovi contratti? quali diritti e tutele? che cosa cambia per le p.iva? E soprattutto: come ci si può difendere ai tempi del Jobs Act?

Il punto San Precario e Spazio Ufficio Condiviso vi invitano a Piano Terra per parlarne insieme, con l’aiuto di due addetti ai lavori:
Massimo Laratro, avvocato, e Andrea Annoni, commercialista.

Mercoledì 25 febbraio @ Piano Terra, via Confalonieri 3, Milano

Aperitivo dalle 19, incontro ore 20

Per una metamorfosi della rappresentanza e del conflitto sociale

sabotagedi A. Fumagalli dal blog di Effimera

Le trasformazioni della composizione tecnica e politica del lavoro, verso una composizione sociale in cui l’uno si è fatto in due, impongono un ripensamento nelle forme della rappresentanza e del conflitto. A proposito di un dibattito in corso per pensare un nuovo sindacalismo.

 

La precarietà istituzionalizzata

Le recenti lotte nel settore della logistica hanno dimostrato l’esistenza di una tensione conflittuale mai doma, ma, al momento attuale, per limiti oggettivi e per la particolarità della situazione e della composizione tecno-sociale del lavoro, non sono (ancora?) in grado di farsi forza trainante. Nel corso dell’ultimo anno si è anche sviluppato un poderoso movimento per la casa e gli sgomberi recenti lo rendono ancor più attuale, visto che si tratta di una necessità di vita.

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I veri obiettivi della politica sul lavoro di Renzi

jobs act precarietàthx Quaderni di San Precario – di Andrea Fumagalli

Non passa giorno che il nuovo governo Renzi, forte del 40% ottenuto alle elezioni europee, non emani una declamatoria in nome della semplificazione e delle riforme (Costituzione, Giustizia, Tasse, Legge elettorale, ecc.). Finora alle parole non sono seguiti i fatti. Con un’eccezione significativa: il mercato del lavoro. In questo campo, l’attivismo del governo – bisogna riconoscerlo – è stato particolarmente vivace e la trasformazione del decreto Poletti in legge, come prima parte del Jobs Act, ne è la testimonianza. E’ quindi necessario analizzare dove questo attivismo vada a parare. E il quadro che si prospetta non promette nulla di buono per i precarie e le precarie (siano essi/e occupati/e in modo stabile, in modo atipico o disoccupati/e). Nulla di nuovo sotto il sole, anzi d’antico….

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Job Acts vs Razzi