Cineforno: “1997 – Fuga da New York” (1981) di J. Carpenter #cinevasione

 

Venerdì 01 luglio – dalle 20:00
Cineforno presenta #cinevasione pt. 03
“1997 – Fuga da New York” (1981) di J. Carpenter
SOS Fornace – Rho, via Moscova 5

Il Cineforno è tornato, “redivivo come Jon Snow”! :)
Con la bella stagione “I professionisti della violenza” ™ tornano con proiezioni rigorosamente outdoor nella suggestiva location del giardino della Fornace (e, nel malaugurato caso di pioggia, all’interno dello spazio).

A giugno l’“unità cinefila” della Fornace propone la rassegna #cinevasione, tre film “belli come una prigione che brucia” dedicati alla fuga dal carcere, tema a suo modo “classico” a cui il cinema ha dedicato chilometri e chilometri di pellicola. Si tratta di coraggiosi, spettacolari, a volte archetipici e comunque vitali tentativi di evasione dalla reclusione in istituzioni totali, oltre le mura (apparentemente) invalicabili che separano una vita in catene da un’esistenza da liberi ed eguali, e che testimoniano l’insopprimibile brama di libertà in una rassegna dai chiari significati anticarcerari.

I nostri venerdì iniziano alle 20:00 con “Cinefornello”, lo sfizioso aperitivo a tema per iniziare a stomaco pieno la serata e la visione.

Dalle 21:30 è invece Cineforno con la proiezione di:

1997: FUGA DA NEW YORK
(Escape from New York, USA, 1981)
Regia di John Carpenter
Con Kurt Russell e Lee Van Cleef

Il film
Durante il terzo conflitto mondiale, un governo fascista e guerrafondaio rinchiude diseredati, reietti e freaks nella città-fortezza un tempo conosciuta come New York City, carcere di massima sicurezza e discarica sociale, dalle cui invalicabili mura si staglia una Statua della libertà ridotta a cumulo di macerie. E’ questo l’hobbesiano e futuribile scenario dove emerge l’epopea “no future” dell’antieroe nichilista per eccellenza del cinema di Carpenter: Jena (nell’originale “Snake”) Plissken, cowboy solitario e disilluso, indifferente alle sorti dell’umanità, lupo tra altri lupi, ma non per questo rassegnato alla sua sorte. Cucito su misura sulla prorompente fisicità di Kurt Russell, perfetto nei panni fumettistici (con tanto di benda pirata su un occhio) dell’antieroe dalle poche ma fulminanti battute, il personaggio avrà strepitosa influenza culturale sull’immaginario cinematografico degli anni ’80 tanto da diventarne icona. Cult-movie low budget a cavallo tra western e fantascienza con espliciti elementi di critica sociale, “Fuga da New York” è, tra i tanti film riusciti, la pellicola più celebrata del genio di Carpenter.

Il regista
Il poliedrico John Carpenter (1948) ha infilato uno dietro l’altro capolavori come il western fantascientifico di culto “Distretto 13 – Le brigate della morte” (Assault on Precinct 13, USA, 1976), lo slasher “Halloween – La notte delle streghe” (Halloween, USA, 1978), l’horror-fantascientifico “La cosa” (The thing, USA, 1982), la commedia horror-fantascientifica dalla forte carica politica “Essi vivono” (They Live, USA, 1988), spesso in rotta di collisione con l’industria cinematografica americana. I suoi film spesso glorificano antieroi di estrazione proletaria in aperto contrasto con le istituzioni, e i suoi soggetti sono spesso critici rispetto alla società capitalista americana. Artigiano della settima arte, animale anfibio della contaminazione tra i generi, Carpenter è divenuto col tempo un caposaldo del cinema indipendente, regista influente e spesso omaggiato dai colleghi.

 

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