Expo 2015, nessuna tregua nei 6 mesi dell’Esposizione universale.

 

 

Precarietà e cementificazione le ricadute sull’area metropolitana

 

L’Amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala chiede una tregua per 6 mesi durante l’esposizione universale del 2015 probabilmente spaventato dallo sciopero dei trasporti di martedì scorso a Milano o forse semplicemente per strumentalizzarlo e chiedere la “pace sociale” come avviene in occasione di questi grandi eventi.

 

 

Una pace che si traduce in negazione di diritti, come avvenuto durante il Macef dello scorso gennaio quando i lavoratori di ATM furono precettati in seguito ad esplicita richiesta dell’a.d. di Fiera Milano. Come se non bastasse, a questo si aggiunge anche una richiesta di maggior flessibilità in fatto di orari di tutto ciò che riguarda i servizi nella metropoli.

Non abbiamo dubbi sulla scontata risposta da parte dei sindacati ormai subalterni quando non collusi in logiche di potere e cordate di interessi con quelli che si ritengono padroni del territorio e delle nostre vite.

Del resto, già nel 2007, quando in lizza per Expo c’erano Milano e Smirne, Cgil/Cisl/Uil siglarono con l’allora Sindaco Letizia Moratti un memorandum d’intenti nel quale si impegnavano ad “assumere iniziative coordinate che determinino le condizioni di consenso sociale idonee ad evitare l’insorgere dei conflitti sindacali nei servizi di pubblica utilità e nelle attività collegate allo svolgimento dell’Expo” e questo perché Expo 2015va colta positivamente da tutte le parti interessate per lo sviluppo economico”.

Dal canto nostro abbiamo sempre rigettato il ricatto occupazionale legato ad Expo e respingiamo al mittente la richiesta di flessibilità/precarietà, aumento dei costi del trasporto urbano e parallelo taglio dei mezzi, speculazione immobiliare e cemento inutile. Sono queste le oramai ricadute sulla città metropolitana della loro Esposizione Universale.

Per questo, invece, lavoreremo alla costruzione di un’ampia consapevolezza delle nefandezze di Expo 2015 ricercando lo strumento più adatto per sabotare il meccanismo diabolico di creazione immaginifica di questa manifestazione mostrandone i reali effetti concreti sulle nostre vite.

Memorandum di intenti del 25.07.2007

 

 

 

 

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