Fiera Milano e il lavoro nero, le finte promesse dell’A.d. Enrico Pazzali

 

Un anno fa dopo il reportage di Michele Sasso per Linkiesta sul caporalato in Fiera e successivamente alle denunce dei carabinieri del Nucleo Fiera, Enrico Pazzali l’Amministratore Delegato di Fiera Milano dichiarò “sogno una Fiera senza lavoro nero” annunciando l’apertura di un’indagine interna per individuare le   responsabilità  sulla presenza di lavoro nero nei padiglioni del polo fieristico, addebitabili, a detta di Pazzali, alla “superficialità o alla complicità di una guardia che ha fatto passare il mezzo – quello con il quale entrò il giornalista de Linkiesta- senza identificare chi c’era a bordo”. La soluzione al problema fu  licenziare la guardia “colpevole” di non verificare gli accessi al polo fieristico.

Un anno dopo Il Fatto Quotidiano è tornato all’interno dei padiglioni della Fiera durante il salone del Mobile documentando nuovamente la massiccia presenza di lavoro nero e svelando il meccanismo dei sub-appalti riguardante gli allestimenti degli stand all’interno dei quali prolifera il caporalato e ancora una volta l’Amministratore Delegato di Fiera Milano parla di buoni propositi e lancia la “tolleranza zero contro il lavoro nero” evocando punizioni esemplari, fino all’espulsione, per quelle ditte che utilizzeranno lavoratori non in regola dal punto di visto retributivo e contributivo.

Già sappiamo che tra un anno quando si terrà l’edizione  2013 del Salone del Mobile la situazione non sarà affatto cambiata perché lavoro nero e sub-appalti sono strutturali in Fiera e se ci fosse stata l’intenzione di intervenire lo si sarebbe potuto fare già un anno fa.

A nostro avviso già rispondere alle seguenti domande, che rivolgemmo a Pazzali all’indomani dell’articolo de Il Fatto Quotidiano, potrebbe contribuire ad affrontare seriamente la piaga del lavoro nero e del caporalato:

  • Perché non vengano posti limiti e condizioni vincolanti a monte, restringendo la possibilità di subappaltare i lavori di montaggio degli stand?
  • Chi guadagna speculando sulla paga e sui diritti dei lavoratori in nero, prestando il nome della propria società per allungare la catena dei subappalti? Chi c’è dietro a quelle società?
  • Perché l’ingresso in Fiera avviene senza effettuare tutti i controlli necessari ad impedire l’ingresso dei caporali con i loro schiavi?

 

Centro sociale Sos Fornace
sosfornace@inventati.org -
Comitato No Expo
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Punto San Precario – Rho Fiera www.milano-fiera.net- rho@sanprecario.info

 

 

 

 

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