Le ipocrisie della Città Vetrina sulla pelle dei migranti

 

Profughi al Campo base Expo: le contraddizioni della città “sicura e solidale” targata Pd

In queste settimane si è riaccesa la polemica sull’accoglienza dei profughi nell’ex-campo base di Expo. Il sindaco di Rho Pietro Romano, appena insediatosi e già alle prese con liti interne alla sua maggioranza, ha dimostrato tutta la propria ipocrisia nel bocciare l’ipotesi di accogliere in quell’area persone richiedenti asilo.
Durante l’Esposizione universale e nei mesi precedenti all’evento non si è fatto altro che parlare della centralità del tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, con l’amministrazione comunale in prima fila a sostenere iniziative sul diritto ad un’alimentazione sana e sicura e contro la fame nel mondo.
Dopo aver ascoltato le proposte oniriche di Renzi per il post-Expo, non possiamo che constatare come la destinazione del campo base a centro di accoglienza è stata finora la proposta più coerente con il tema di Expo, poiché permetterebbe a persone in fuga da guerre e miseria di accedere a quei diritti – alimentazione e salute in primis – in nome dei quali sono stati spesi quasi 1,5 miliardi di euro. Denaro pubblico che tra mazzette, appalti truccati e presenza capillare dell’’ndrangheta, sono serviti a riempire le tasche di funzionari e politici corrotti e ad incrementare bilanci e profitti dei soliti soggetti economici che decidono la pianificazione del territorio sulla pelle di chi ci vive.
E così, mentre il Tribunale di Milano ha recentemente concesso ai richiedenti asilo la protezione umanitaria – una delle tre forme di protezione internazionale – per “per garantire un livello di vita adeguato per sé e la propria famiglia, laddove le condizioni socioeconomiche e sanitarie del Paese di origine non consentano un livello sufficientemente adeguato ed accettabile di vita”, il sindaco Romano parla di “soluzione sbagliata” a proposito dei profughi al campo base.
Pur condividendo l’idea di un’accoglienza diffusa sul territorio per agevolare i processi di integrazione, se consideriamo che a Milano il numero di richiedenti asilo è aumentato esponenzialmente, l’utilizzo del campo base di Expo potrebbe essere una soluzione temporanea in attesa che la Città metropolitana pianifichi un’efficace accoglienza diffusa.
Per questo, anche a Rho, diciamo “Refugees welcome”: non faremo mancare nei prossimi mesi iniziative di accoglienza autorganizzata e dal basso sul territorio, garantendo tutto il nostro sostegno materiale e politico ai profughi.

Centro Sociale SOS Fornace (Rho)
#RefugeesWelcome

 

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