#Minacchoosy: Sanzionata la sede di Manpower di Rho

 

#Bamboccioni in azione verso la Mayday No Expo del 1 maggio 2015

Oggi, nella giornata in cui Expo spa ha convocato Manpower per discutere delle tipologie di contratto applicate, abbiamo “sanzionato” con colori e dazebao la sede rhodense dell’agenzia interinale principale dispensatrice del lavoro precario e sottopagato di Expo 2015. Manpower, complice in questi giorni della retorica dei “giovani che non vogliono lavorare”, non si vergogna di bollare come “bamboccioni” chi rifiuta il ricatto di un lavoro malpagato che arricchisce solamente chi specula quotidianamente sulle nostre esistenze precarie. Alla retorica dei “Choosy”, che rispediamo volentieri al mittente, oggi abbiamo risposto essendo un tantino “minacchoosy” rilanciando la partecipazione alla Mayday No Expo del 1 maggio col testo che segue.


#MINACCHOOSY

Aevano promesso migliaia di posti di lavoro. Una grande opportunità per i giovani del territorio. Oggi anche questa illusione si è infranta, come tante altre frottole raccontate da politici di centrosinistra e centrodestra per giustificare miliardi di euro da appaltare ai propri amici per inutili opere faraoniche.


Gran parte dei posti di lavoro in Expo sono stati appaltati alla società interinale Manpower. Nei giorni scorsi sono apparsi articoli sulla stampa nazionale in cui si attaccava un’intera generazione, quella dei giovani sotto i 29 anni, “non abituata a lavorare” o che “non ha voglia di lavorare” perché 8 su 10 avrebbero rifiutato i contratti proposti da Manpower. L’indignazione di migliaia di ragazzi che da tutta Italia hanno mandato il curriculum, hanno affrontato le selezioni, ma poi non hanno ricevuto alcuna risposta da gennaio fino a settimana scorsa, è allora esplosa. E così è emersa da una parte l’incapacità organizzativa di Expo e dall’altra il fatto che Manpower proponeva contratti da 800 euro netti contro i 1300 previsti dagli accordi sindacali, a fronte di turni pesanti anche al sabato e alla domenica. Qualcuno ha trovato di meglio, qualcuno avrebbe speso più di affitto e di viaggio di quanto avrebbe guadagnato e qualcun altro ha rinunciato perché si è sentito preso in giro.


Expo 2015 è una perfetta rappresentazione di cosa accade in Italia. Da una parte, al vertice della piramide, gli affari, gli appalti milionari, le tangenti, le lobby politico-economiche. Dall’altra, alla base, una generazione di precarie e precari costretta al lavoro gratuito o sottopagato per sperare di entrare nel mondo del lavoro retribuito.


Centinaia di giovani vengono poi arruolati a lavorare gratis per Expo attraverso le istituzioni scolastiche. Una proposta che non possono rifiutare, perché se rifiuti lo stage non retribuito in Expo hai delle sanzioni disciplinari e la tua pagella ne risentirà. Così come avviene per i 100 detenuti che lavoreranno a tempo pieno in Expo perché 500 euro sono meglio di niente. E con loro tanti altri giovani stagisti arruolati da Manpower, che non trovano lavoro e si devono accontentare di un rimborso spese per riempire un curriculum inesorabilmente vuoto.


Ma poi c’è l’altra faccia della medaglia. Quanto guadagna Manpower per ogni assunzione che fa? Quanto guadagnano gli enti che si occupano della formazione di lavoratori stagisti e volontari? Quali sono questi enti e come vengono scelti? A fronte della miseria che viene concessa a questa generazione precaria, chi si mangia il salario di ogni posto di lavoro coperto da volontariato, stage e lavoro sottopagato?


Expo è una grande opportunità di mettere a nudo lo sfruttamento di un’intera generazione da parte di una “casta” economica, politica, sindacale che la schiaccia sotto la suola delle scarpe. La nostra risposta sarà portare in piazza, all’inaugurazione di Expo il primo maggio 2015, la rabbia, l’intelligenza e la creatività precarie di un’intera generazione di sfruttati.


 

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