Concertazione al capolinea, conflitto ai depositi
Dopo le agitazioni
auto-organizzate di dicembre, tornano a scioperare i lavoratori dei trasporti contro l'accordo firmato da sindacati confederali e governo: nemmeno i negoziati locali
con le aziende comunali dei trasporti pubblici non hanno dato
esito positivo. Per ottenere gli aumenti previsti dal contratto a recupero dell'inflazione (106
euro mensili mai versati dalle aziende), le assemblee dei lavoratori
e i sindacati di base
hanno deciso di non lavorare il 9 gennaio.
Per la prima volta, però, non sarà possibile strumentalizzare il disagio degli utenti per attaccare la protesta dei lavoratori. In molte città, allo sciopero partecipano reti cittadine
per il reddito e dai movimenti di precari. In una metropoli, infatti, la rete dei trasporti è un bene pubblico (come le altre reti) cui tutti accedono per sopravvivere. La lotta contro la privatizzazione di tale servizio, che passa per la precarizzazione salariale, è dunque affare di tutti, trasportatori e trasportati.
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I conti delle buste paga
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