welcome to gaza
Mentre le democrazie occidentali si preparano alla nuova guerra nel Golfo, in
Medio Oriente ci si prepara a nuovi colpi di scena.
Lo spostamento dell'attenzione verso l'attacco all'Iraq offre, infatti, al governo Sharon la possibilita' di sferrare un massiccio attacco alle "roccaforti del terrore" nella Striscia di Gaza. E' impossibile immaginare quello che potrebbe accadere in caso di una vera invasione in un pezzo di terra lungo 40 km e largo 15, occupato da Israele per il 42%, con circa 6000 coloni (illegali secondo la Quarta Convenzione di Ginevra ). Il restante 58% e' abitato da piu' di 1.200.000 palestinesi, per tre quarti rifugiati del '48 e del '67.
La popolazione palestinese soffre a causa di un'occupazione militare che,
con il pretesto della lotta al terrorismo, ha trasformato tutto il territorio
in una grande prigione a cielo aperto. Le forze di sicurezza israeliane
controllano tutti i confini, e per "garantire la sicurezza" dei coloni Israele ha
istituito presidi militari che limitano il movimento e ha creato zone di sicurezza distruggendo abitazioni e campi coltivati.
Piu' volte l'IDF approfitta di provocazioni ad opera di gruppi armati
palestinesi per colpire con spropositata violenza, come successo a Khan Yunis e a Rafah, in cui il maggior numero di vittime si e' registrato tra civili innocenti.
Continua la raccolta delle olive.
Ramallah aggiornamenti, foto.
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