Il pugno di ferro
MANIFESTAZIONI PERICOLOSE
Venerdì 3 Maggio, dalle 6 di mattina, agenti della DIGOS hanno
notificato a 13 militanti del "Network Antagonista Piemontese" denunce e
provvedimenti giudiziari in riferimento al corteo antifascista del 22
Febbraio, contro il convegno
organizzato da Forza Nuova all'hotel Royal
In quell'occasione le forze dell'ordine si impegnarono, con cariche e
lacrimogeno, a smembrare del corteo e alla caccia all'uomo, operazioni
dalle quali i manifestanti si difesero con barricate erette coi
cassonetti dell'immondizia.
Nei giorni seguenti una pressante campagna stampa tesa a trasformare
qualche cassonetto bruciato in imponenti devastazioni del centro
cittadino, preparava il terreno per questi provvedimenti repressivi.
Infatti otto persone sono già oggi oggetto di provvedimenti cautelativi:
i pm Laudi (lo stesso che costruì la tesi, poi smontata, che portò alla
morte di Sole e Baleno) e Dodero (noto
simpatizzante della destra cittadina) hanno imposto a cinque la firma
trisettimanale presso una caserma cittadina, a quattro il divieto di
allontanarsi dal territorio di dimora abituale e l'obbligo di dimora
presso la propria abitazione durante lo svolgimento di manifestazioni
pubbliche.
Così mentre le istituzioni fanno a gara a proteggere e difendere
poliziotti accusati di violenze e abusi a Torino ci si preoccupa di
impedire un diritto sancito dalla costituzione: quello di manifestare il
proprio dissenso, passando prima dalla repressione militare per arrivare
alla limitazione delle
libertà individuali.
Il Network Antagonista Piemontese ha convocato una conferenza stampa in
cui ha fatto sapere che non intende rispettare tali divieti ed ha una
indetto un presidio di commemorazione dei caduti partigiani per sabato
11 maggio dalle ore 16 presso il Martinetto, dove fu fucilato dai
nazifascisti l'intero comando del CLN torinese.
Askatasuna
Perquisizioni a Bologna in relazione al caso Biagi
Comunicato stampa Cobas Bologna
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