CHI E' LEGALE E CHI ILLEGALE?

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Mercoledì, Febbraio 19, 2014 - 11:50

Nel nostro paese è legale tenere centinaia di migliaia di case vuote mentre le persone vengono sfrattate. E' legale che le fabbriche prendano milioni e milioni di finanziamenti pubblici per poi chiudere e licenziare chi ci lavora. E' legale chiudere o portare allo sfascio, con la scusa che “non ci sono i soldi”, scuole, ospedali e trasporti pubblici, mentre allo stesso tempo si regalano finanziamenti miliardari alle banche e si devasta l'ambiente per costruire grandi opere inutili e dannose, sempre a spese nostre.

Quando ad infrangere la legge sono i padroni, come Armellini che ha nascosto ben 1243 (!) immobili al Fisco, o come Riva che ha avvelenato l'intera città di Taranto, i processi vanno a rilento, e le conseguenze sono blande.

Quando invece, tra chi è costretto a subire e pagare le spese di tutto questo, c'è chi si organizza e lotta per conquistare i propri diritti, le conseguenze legali si fanno pesanti: vengono contestati reati abnormi, gli arresti cautelari si sprecano, i processi in tribunale vanno avanti a passo di carica.

Così troviamo alcuni compagni che si oppongono alla costruzione del TAV in Val di Susa rinchiusi in carcere con l'accusa di terrorismo perché avrebbero “arrecato danno all'immagine dell'Italia”. Altri compagni che rischiano condanne oltre i 10 anni per la manifestazione del 15 ottobre 2011. Facchini che scioperano per migliorare le loro condizioni di iper-sfruttamento sul lavoro arrestati. Disoccupati napoletani che si organizzano per chiedere un lavoro e una vita dignitosa accusati di estorsione ed arrestati il 13 febbraio scorso. E gli esempi, purtroppo, potrebbero continuare.

E sempre il 13 febbraio, in contemporanea con le operazioni di polizia contro i disoccupati organizzati a Napoli, anche militanti dei movimenti sociali romani sono stati colpiti da 7 arresti e 10 obblighi di firma. Gli stessi movimenti che, negli ultimi anni, sono stati gli unici a dare una risposta concreta a chi, non potendosi permettere un affitto, si trovava in mezzo ad una strada. Hanno costituito l'unica opposizione concreta alle politiche speculative di rapina in atto nella nostra città, opponendosi a privatizzazioni selvagge e smantellamento dei servizi pubblici, e con la grande manifestazione del 19 ottobre scorso hanno saputo indicare che un'alternativa c'è e si chiama auto-organizzazione e conflitto sociale.

Movimenti che, qualche volta, riescono anche costringere le istituzioni a dirottare soldi pubblici destinati ad arricchire i soliti noti, verso il recupero di immobili per farne case popolari, come nel caso della recente delibera regionale sull'emergenza abitativa, che però, lo ricordiamo, ancora aspetta di essere messa in pratica.

Anche in quest'ultimo caso le accuse sono spropositate: per la manifestazione del 31 ottobre scorso, che intendeva manifestare sotto la conferenza Stato­Regioni con la parola d'ordine “una sola grande opera casa e reddito per tutti” che fu bloccata dalla polizia si parla di rapina, resistenza e lesioni.

Gridiamo forte e chiaro che non saranno polizia arresti e tribunali a fermare le legittime lotte per la casa, per garantire una vita dignitosa ad ognuno e ognuna di noi, contro le devastazioni ambientali e le ruberie legalizzate.

Porteremo avanti con determinazione le nostre battaglie, a cominciare da quelle per la casa e al tempo stesso chiederemo a gran voce la liberazione immediata di Federico, Ivano, Luca, Mattia, Marco, Otmani, Paolo.

27 febbraio ore 15 corteo da Piramide al Campidoglio

15 Marzo manifestazione nazionale a Roma contro la repressione delle lotte sociali.

Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa

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