Udienza preliminare processo ex 8 marzo.

data: 
Venerdì, Febbraio 3, 2012 - 09:58

Il 17 e 24 febbraio udienze preliminari per il processo contro i/le compagni/e che occupavano la ex-scuola 8 marzo.
 
L'edificio nel quartiere della Magliana, abbandonato da molti anni, fu occupato il 15 giugno 2007 da alcune decine di famiglie di senza casa insieme con compagni/e del C.S.O.A. Macchia Rossa. 
Dopo due anni di occupazione, decine di iniziative nel quartiere, manifestazioni insieme agli altri movimenti di lotta per il diritto all'abitare, e picchetti antisfratto, scattano gli arresti. 
I provvedimenti di custodia cautelare arrivano a conclusione di un'indagine posticcia realizzata dai Carabinieri. Un impianto accusatorio senza alcuna prova concreta, un teorema costruito utilizzando solo delle dichiarazioni rilasciate da alcuni occupanti: per lo più soggetti violenti e/o alcolizzati allontanati dall'occupazione. Dichiarazioni talvolta ottenute dai CC grazie all'assenza di permesso di soggiorno dei personaggi in questione. 
Ma la volontà politica del PDL romano e la campagna stampa diffamatoria de "Il Tempo" e "Il Messagero" riescono a far arrivare l'inchiesta molto oltre l'immaginabile e ben sei provvedimenti di arresto vengono emessi. Il 14 settembre 2009 cento carabinieri con tanto di elicotteri e il generale dell'Arma Tomasone (carrierista reazionario e senza scrupoli) in testa, effettuano gli arresti. Fino a 17 giorni di carcere e molte settimane di domiciliari gli effetti immediati. L'allontanamento forzato con gli arresti prima e con le minacce dopo di compagni/e e degli occupanti più responsabili ha come ulteriore conseguenza di far sprofondare nel degrado totale l'occupazione otto marzo dove ormai da tempo vige l'unica regola della sopraffazione e della violenza. Per la felicità dei malavitosi che possono finalmente gestire la compravendita delle stanze e con il tacito (?) assenzo delle forze dell'ordine.
Il 17 ed il 24 febbraio, a due anni e mezzo di distanza, sono state fissate le due sedute per l'udienza preliminare che stabilirà quali sono i capi di imputazione da cui compagni e compagne dovranno difendersi. Il PM ha chiesto il rinvio a giudizio per 28 reati tra cui estorsione, furto aggravato, detenzione di armi oltre all'onnipresente associazione a delinquere, senza escludere neanche quelli già rigettati dal tribunale del riesame ai fini della custodia cautelare. Si ripropone senza nessuna novità, e soprattutto senza vergogna, tutto l'impianto accusatorio teso a descrivere chi lotta come volgare microcriminale.
Rigettiamo tutte le loro accuse false. Rivendichiamo l'auto-organizzazione e la lotta come strade necessarie per il soddisfacimento dei bisogni sociali e la costruzione di un futuro diverso. Un futuro libero da parassiti come Caltagirone che non contento di aver speculato per decenni sul bisogno casa vorrebbe continuare ad arricchirsi gestendo l'erogazione dell'acqua a Roma, alla faccia della volontà popolare espressa nel referendum del giugno scorso. Un futuro libero da gente come Alemanno e Santori capaci solo di fare assumere nelle aziende pubbliche amichetti, parenti e camerati. Un futuro libero dal'arroganza dei padroni, dai diktat delle banche e dai paladini del profitto. 
 
Solidarietà a chi, lottando, cade nelle maglie della repressione di polizia carabinieri e magistratura.
Libertà immediata per i compagni e le compagne incarcerati per le lotte contro la TAV in Val di Susa!
 
L'auto-organizzazione non è un crimine: il vero criminale è chi svende il patrimonio pubblico, chi sfrutta i lavoratori con contratti di lavoro umilianti, chi vuole cancellare l'articolo 18, chi privatizza i servizi sociali!
 
Contro la crisi auto-organizziamoci e lottiamo per costruire un'alternativa al capitalismo!

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