Ascolta le interviste dei compagni perquisiti
La repressione non ci fermerà!!
Stamattina alle ore 5.30 sei compagni della rete antifascista e antirazzista hanno visto entrare nelle proprie case uomini della Digos che senza alcun mandato di perquisizione hanno rovistato nei loro appartamenti cercando presenza di armi, materiale esplodente, e presenza di munizoni. Denunciamo ancora in modo fermo ciò che sta accadendo, le forze dell’ordine colpiscono chi crede nell’antifascismo, intimidiscono i compagni affinché si possa abbassare il clima di tensione scaturito dall’occupazione di Casapound Napoli. Il lavoro che in questi giorni stiamo portando avanti nel quartiere Materdei contro i fascisti del terzo millennio non si arresterà per qualche perquisizione. Solidali con ciò che è accaduto ai compagni colpiti ancora una volta dalla repressione, annunciamo che non ci fermeremo, che continueremo a spiegare alla gente del quartiere Materdei ma anche agli studenti e studentesse tutt* che il nostro lavoro continuerà. Contro questo attacco incredibile e totalmente inspiegabile da parte della Digos non abbasseremo la testa nè la guardia ; è totalmente fuori discussione una perquisizione al fine di trovare armi ed esplosivi, un pretesto futile per attaccare parte del movimento napoletano da sempre attivo nell’antifascismo militante.
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Oggi 8 Ottobre 2009,
COMUNICATO STAMPA
alcuni compagni della rete antifascista e antirazzista hanno visto entrare nelle proprie case uomini della Digos alla ricerca di armi, munizioni ed esplosivi. Solo l’altro ieri uno studente medio appartenente ai collettivi studenteschi di sinistra è stato aggredito da esponenti di Casapound, eppure la polizia controlla e minaccia chi si schiera tutti i giorni per l’antifascismo e l’antirazzismo rifiutando le pratiche squadriste portate avanti proprio da gruppi di neofascisti come Casapound.
Questo clima di tensione deriva proprio dall’occupazione di Casapound Napoli a Materdei, e si risolverà solo nel momento in cui Napoli caccerà questi neofascisti dai suoi quartieri.
Gli avvenimenti di oggi non sono certo un caso isolato e non ci colgono impreparati; anche i disoccupati e i compagni dei c.a.r.c hanno subito duramente l’attacco repressivo dello stato che riconosce in noi il pericolo invece di colpire chi della violenza ne fa un’arma politica contro i più deboli e chi da sempre è emarginato.
Non ci fermeranno queste intimidazioni da parte delle forze dell’ordine e continueremo a parlare con la gente del quartiere facendo antifascismo così come abbiamo sempre fatto, senza delegarlo a chi butta fumo negli occhi parlando di doppi estremismi, e rifiutando di paragonare questa occupazione di un gruppuscolo di fascisti alle occupazioni che da sempre i compagni attuano come reale alternativa di promozione sociale sul territorio.
Proprio in questo ultimo mese, infatti, il lavoro portato avanti dai compagni, studenti medi ed universitari antifascisti e antirazzisti, insieme ai comitati di quartiere nati spontaneamente per rifiutare la presenza di Casapound, ha mobilitato migliaia di persone informando tutti della reale natura di chi si nasconde dietro l’aspetto di bravi ragazzi che all’occasione giusta non esita a tirare fuori cinghie e coltelli. Continueremo, consapevoli dei frutti di questo impegno, ad essere presenti e sensibilizzare chi vive e difende strade e quartieri di questa città.
RETE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
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