“Finalmente qualcosa da fare il lunedi sera”
Pietro Pacciani
“Una trasmissione di come non se ne sentivano dal 1901“
Il Messaggero
” Magistrale. La triennale non basta”
Il Sole240re
“La Monarchia mi è sempre stata sul cazzo”
La Repubblica
“Era meglio che mi facevo falegname”
Guglielmo Marconi
Sogni distopici, tecnologie metateoretiche per giustificare molestie etiliche e pratiche di de-costruzione cre-attiva oltre la miseria del presente, per la ricchezza del possibile con un’estesa collezione di pietre pomice trovate su spiagge deturpate dal turismo di massa neoliberista.I diari di Amanda Knox è una sperimentazione radiofonica che prova a costruire narrazioni singolari, poliviche, virali, mutanti e anti-aderenza attraverso l’orgia di voci catturate dal flusso neuromediale globale. Pratica la sovrapproduzione di segni per svelarne la dissocciazione dai significati, sovverte la razionalità ordinante e paranoide della ragione neoliberista, clericale, burocratica-militare e lavorista, sostiene il Comitato di Lotta Giovanni Peroni per l’alcolismo diffuso, di solito dorme qualche ora dopo i pasti.
Interverranno nell’andergraund più intellettuale della città: l’Ebreo, con il quale si discuterà del falso problema dell’individualismo stirneriano e delle possibili vie di fuga da una vita da colletti bianchi, Covik che ci introdurrà alla tecnocrazia dal basso, un ingegniere Sovietico che racconterà con malinconia i tempi belli che furono nelle terre del Socialismo reale.
Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.