Vertova – Sabato pomeriggio il comitato “Val Vertova bene comune” ha organizzato una camminata lungo i sentieri, festeggiando l’archiviazione della realizzazione di due centraline elettriche nel cuore della valle.
E’ stato un pomeriggio di festa per il comitato e per le centinaia di persone del territorio che si sono opposti a questa realizzazione; per impedire il progetto, sono state raccolte ben 8000 firme cartacee e circa 2000 online: insomma, una mobilitazione popolare che ha visto protagonisti non solo gli abitati dei comuni interessati e limitrofi, ma tutti e tutte coloro che all’ennesima realizzazione privata hanno detto fermamente: “NO”.
Un “NO” genuino a salvaguardia della natura e dell’ambiente che ci circonda, a dimostrazione che l’unione e la partecipazione attiva di chi vive i territori possono imporre le proprie necessità in opposizione al profitto di un privato.
Sí, perché proprio di un privato si parla, anzi, per la precisione della società immobiliare Primo Sole. Tutti i valligiani si erano preoccupati sin da subito che gli interessi di questa società potessero sopraffare il bene comune collettivo. Non è dato sapere quale sarebbe stato il progetto futuro dell’immobiliare, ma già la natura di questa società non poteva che promettere realizzazioni di carattere edilizio seguito dal solito mantra: “guadagno di pochi a scapito di tutti”.
La valutazione di impatto ambientale, procedura che stabilisce la compatibilità ambientale di un determinato progetto, è stata dunque negata grazie anche alla pressione del comitato. Ma la lotta non finisce qui e rilancia: già aleggia l’idea di trasformare l’area in Parco naturale, con restrizioni ancora più rigide all’intervento sull’ambiente, in modo da prevenire qualsiasi altro tentativo di costruzioni.
Questa lotta ha insegnato tanto, come si evince bene dai racconti degli abitanti, che spingono ad organizzarsi e a non delegare per la salvaguardia dei propri diritti.