Sulzano – “Un successo mondiale ed un modello di sviluppo per tutto il Paese”. Cosi Roberto Maroni aveva definito l’opera di Christo il 6 Luglio 2016. Le cose, però, sono andate diversamente.
Aperta per 16 giorni e con un milione e duecento mila visite, l’indotto commerciale non ha registrato il risultato prospettato e l’economia della zona sembra averne benificiato poco. Questo a causa del blocco totale del traffico nella zona che ha comportato difficoltà a reperire i beni da commercializzare.
The Floating Piers Srl ha curato l’istallazione dell’opera, che è costata 15 milioni di euro. L’azienda non ha fornito dati sulle forme contrattuali (precarie o meno) applicate alla platea di lavoratori. Una cosa è certa: l’ispettorato del lavoro durante l’installazione della passerella ha multato l’azienda per aver utilizzato sommozzatori residenti in Francia e senza nessun contratto di lavoro registrato in Italia. Il loro lavoro consisteva nell’ancorare la passerella al fondale del lago con piloni di cemento.
I costi totali ammontano a 33,8 milioni: 18 milioni a carico di Christo, 8 milioni a carico degli enti pubblici e 7,8 a carico della collettività.
Si stima che il solo costo per servizi pubblici essenziali ammonti a 5 milioni di euro, che comprendono il servizio sanitario di prima assistenza e la sicurezza dell’area. La macchina per garantire sicurezza e sanità è stata impressionante: sono stati creati due presidi permanenti di Carabinieri, Polizia, GdF e Forestale con funzioni antiterrorismo; erano operativi due elicotteri, due imbarcazioni della GdF, una motovedetta, due natanti, quattro acqua-scooter e 4 gommoni dei pompieri. Per la sanità, invece, erano in servizio permanente nove ambulanze, due automediche, due gommoni sanitari, due moto-soccorso, sei squadre appiedate. A tutto ciò si sono aggiunti anche i 360 volontari della protezione civile bresciana e i 120 di quella bergamasca.
E nonostante i presunti benefici annunciati dalla Regione l’impatto ambientale dell’opera si farà sentire presto: “Smaltire i piloni di cemento dal fondale del lago può far smuovere i residui chimici ormai inermi, ci sono valori di fosforo 15 volte superiori alla norma” scrive Dario Ballotta, esperto in logistica ed ambiente. Nonostante non ci sia stata una valutazione dell’impatto del progetto sul territorio, successivamente (a istallazione conclusa) l’ARPA ha preteso lo smaltimento dei piloni di cemento.
Lavoratori e ambiente ci hanno rimesso ma c’è anche chi per quest’opera ha portato a casa dei guadagni, per nulla trascurabili. Si tratta proprio dell’artista che ha realizzato la piattaforma, Christo: i suoi bozzetti dell’opera sono già stati battuti all’asta nel 2015, a partire da 200 mila euro per il formato piu piccolo. Quelli più grandi invece, oggetto di aste private, si vocifera che siano stati da poco venduti a partire da 1,2 milioni di euro.
Insomma, che tipo di modello di sviluppo, decantato dal governatore Maroni, è stato portato avanti?I benefici dell’opera sono stati sovrastimati, visto che la tipologia di terrotorio avrebbe richiesto un intervento diverso: nel sebino il modello più efficiente sarebbe stato quello del turismo diffuso (in stile Cinque Terre). La Regione, sull’onda dell’entusiasmo e del successivo flop di Expo, ha avvallato un’opera dannosa per il territorio, che non ha supportato un sistema di turismo sostenibile. Il Pirellone, anche questa volta, ha voluto un modello di sviluppo verticale, in cui i costi hanno gravato sugli abitanti della zona, mentre i guadagni si sono concentrati nelle mani di Christo.
“un milione e duecento mila visite, l’indotto commerciale non ha registrato il risultato prospettato e l’economia della zona sembra averne beneficiato poco”
Con 1.200.000 visite in 16 giorni quel “sembra averne beneficiato poco” risulta al quanto stridente se non falso. Considerando un minimo di spesa il loco di 20 euro per visitatore (caffè, panino, ristorante, albergo, navette, parcheggi e alberghi) siamo a 24 milioni di euro spesi sul territorio in due settimane. Risultato difficilmente confutabile per logica!