Nell’ultimo anno nulla è cambiato, e l’emergenza abitativa, a Bergamo come nel resto d’Italia, mette ancora in estrema difficoltà migliaia di famiglie che si ritrovano d’un tratto senza un tetto sopra la testa, nonostante il mancato pagamento dell’affitto per morosità incolpevole (dunque, causa licenziamento dal posto di lavoro, cassa integrazione, malattia grave o riduzione dell’orario lavorativo, tutte situazioni inevitabili per chi le soffre).
Le istituzioni sembrano non volersi rendere conto di quanto forte sia questa emergenza abitativa, e anzi condannano da sempre le uniche opzioni alternative che dal basso giungono in mutuo soccorso alle diverse famiglie che si trovano sempre più spesso nella posizione di dover chiedere aiuto, in un quadro generale in cui si propone loro soltanto la devastante visione di ritrovarsi con le valigie per strada, senza un posto dove andare. Le soluzioni proposte dal comune spesso risultano inefficaci e inappropriate, perchè smembrano quasi sempre il nucleo famigliare o, se lo preservano, lo fanno spostando la famiglia (o una parte di questa) in una struttura d’accoglienza che può ospitarla soltanto per un periodo di tempo limitato, dopo il quale la situazione torna al suo principio.
Per render conto di tale situazione in Bergamo e provincia, rimandiamo qui al link di Bgreport in cui sono elencati tutti gli sfratti avvenuti nel 2015