A RHO IL RAZZISMO UCCIDE (PER LA SECONDA VOLTA)

 

Domenica 13 novembre è stato ritrovato in un cascinale a Monza il corpo senza vita di Nadia, ragazza 21enne di origine rom seguita dai Servizi sociali del Comune di Rho. Nadia infatti un tempo abitava nella nostra città, nel Campo di via Sesia, dove aveva trovato una casa. Quando, dopo un periodo in comunità coi 2 figli piccoli, si è ritrovata la struttura di via Sesia smantellata per volontà della giunta Zucchetti, ha vagato senza meta per strada , senza più punti di riferimento e appoggio  fino al tragico epilogo di 10 giorni fa. Questi frammenti sulla vita di Nadia ricavati dai giornali locali – non certo covi di sovversivi – raccontano una storia ben diversa dalle solite fandonie ripetute fino alla nausea dal consigliere comunale e regionale leghista Cecchetti sulla “comunità che non si vuole integrare“.
Aggiungiamo qualche elemento: Nadia era la nipote di Zoran Milenkovic, morto un anno e mezzo fa in Germania dov’era approdato dopo una serie di disavventure vissute nella nostra città, dove aveva risieduto per 15 anni. Quasi cieco e in dialisi, era stato espulso da via Sesia, sgomberato dalla sua abitazione e allontanato dai suoi affetti fino al tragico epilogo.
Dopo la morte di Zoran il Centro Sociale SOS Fornace aveva denunciato pubblicamente la responsabilità dell’amministrazione comunale giudata da Zucchetti e sostenuta dalla Lega Nord nelle tragiche vicessitudini della comunità rom locale, i cui più elementari diritti umani venivano quotidianamente violati tanto da suscitare l’interessamento dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni.
Oggi come ieri additiamo le politiche securitarie e razziste e la governance autoritaria della città come il preciso contesto entro il quale la morte di Nadia trova la sua collocazione. Contesto la cui altra faccia è rappresentata dall’espropriazione di beni comuni, dal saccheggio del territorio e dalle speculazioni immobiliari targate Expo 2015 che denunciamo da anni e che a Rho hanno portato la giunta Zucchetti ad individuare le aree espropriate alla comunità rom come ambiti di trasformazione urbana, mentre a Milano hanno comportato la chiusura di due campi autorizzati per far spazio alle infrastrutture di accesso all’Esposizione universale. Tutte le caratteristiche sopra descritte accomunavano nella propria azione l’amministrazione Zucchetti sostenuta per anni anche dal consigliere Cecchetti, esponente di una forza politica razzista e xenofoba che in città ha più volte sparso l’odio contro le diversità sia a livello culturale che sociale, ispirando anche atti conseguenti come lo smentellamento delle poche strutture di interazione presenti sul territorio. Quindi, per citare De Andrè, “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”.
Proprio mentre viene resa nota la sentenza del Consiglio di Stato che dichiara illegittima la cosidetta “emergenza nomadi” voluta da Berlusconi e Maroni e mentre Amnesty International accusa le duramente le politiche di persecuzione del popolo Rom , il Centro Sociale SOS Fornace sta ultimando un dossier sul razzismo istituzionale nei confronti della comunità rom rhodense che presenteremo pubblicamente nei prossimi mesi. Il dossier sarà dedicato alla memoria di Zoran e Nadia, vittime del razzismo a Rho

 

Articoli Correlati:

  1. Il razzismo uccide. Sabato 20 settembre in piazza per Abdoul contro le politiche securitarie
  2. Quanto ci costa il razzismo della lega?
  3. L’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali interviene in sostegno del campo di via Sesia. Più nessun dubbio sul razzismo della giunta Zucchetti