Alberghi e centri commerciali mettono a rischio occupazione e territorio

 

Il Sindaco di Rho Zucchetti ha dichiarato di avere richiesto, allo scopo di smentire le “bugie” del centro sociale SOS Fornace, dati precisi su quante aziende e quanti lavoratori ci sono nell’area industriale di Mazzo, 900.000 mq di capannoni accanto alla Fiera e all’Expo, che il Pgt da lui stesso proposto, trasforma da area industriale ad area in cui si contempla la costruzione di case, alberghi e centri commerciali. Il Sindaco di Rho non si rende conto che in questo modo ammette di avere proposto la trasformazione di un’enorme area industriale, senza nemmeno avere un’idea precisa di che cosa vi fosse realmente all’interno. Un fatto per noi grave, perché in una fase di crisi economica così pesante, è irresponsabile agire, sulla testa e sulla vita dei lavoratori, unicamente nell’interesse di chi vuole compiere operazioni di speculazione immobiliare, senza pensare agli effetti di lunga durata e alla desertificazione del tessuto produttivo che ne conseguirebbe. Dai nostri dati, recuperati con buona volontà dagli elenchi telefonici, incrociandoli con i dati di assunzioni e cessazioni di rapporti lavorativi, abbiamo dedotto che potrebbero esserci nell’area industriale di Mazzo oltre 200 aziende e migliaia di lavoratori attivi. Potremmo anche avere fatto errori nella stima, ma un Sindaco serio avrebbe dovuto presentare alla città il progetto sull’area di Mazzo proprio a partire dai dati, che oggi Zucchetti si sente di dovere fornire al solo scopo di smentire noi. Per quanto riguarda i presunti nuovi posti di lavoro, sbandierati da Zucchetti come esito di queste operazioni immobiliari, consigliamo al Sindaco di andare a chiedere ai commercianti di Rho, sempre più spesso costretti a chiudere i propri negozi, che cosa pensano di tutti questi nuovi centri commerciali e poi di andare a guardarsi i dati dei flussi turistici della Provincia di Milano tra il 2006 e il 2008 per scoprire che in questi 3 anni le presenze nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere sono rimaste complessivamente le stesse (circa 10.600.000), ma si nota un progressivo incremento nelle strutture ricettive milanesi (+ 200.000) e un simmetrico calo in quelle dei comuni della Provincia (- 200.000). Tutto ciò quando ancora la crisi non era scoppiata. Questo significa che le tendenze in atto ci dicono che è sbagliato puntare sul settore alberghiero e che le 13 aree individuate dal Pgt di Rho come aree di trasformazione per nuove strutture ricettive, rischiano di essere un grande flop che consegnerà a questo territorio, oltre i 6 mesi di Expo 2015, delle immense quanto inutili cattedrali nel deserto. Infine consigliamo a Zucchetti, in quanto rappresentante dei 16 Comuni dell’Asse del Sempione per Expo 2015, di condividere questo ragionamento con tutti gli altri Sindaci, perché come accade a Rho, seppure in forma meno evidente, si stanno progettando nuovi alberghi in ogni città e riteniamo che il territorio del futuro non si debba lasciare in balia del mercato, ma vada invece pianificato seriamente per dare ai cittadini un ambiente più vivibile e una città più accogliente, dotata di servizi pubblici per rispondere ai bisogni di chi vi abita.

 

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