Bonifiche area Expo: i cittadini denunciano ma nessuno risponde

 

 

I risultati dell’indagine, che evidentemente non vuole rendere pubblica, sull’area Expo hanno portato al rilevamento di inquinanti in più di un sito; lo scrisse anche il Comune di Milano rispondendo alle osservazioni alla Valutazione di Impatto Strategico, lo ha confermato anche Carlo Monguzzi di recente in un’intervista. Eppure alle osservazioni presentate alla VAS o alle richieste di chiarimenti da parte dei cittadini, nessuna Amministrazione locale risponde con chiarezza e trasparenza. Notiamo che da una parte la CMC, della Lega delle Cooperative, prepara la piastra dei terreni Expo con una gara di appalto al massimo ribasso , dall’altra Cometa, Compagnia delle Opere, fa le indagini sulla contaminazione dei terreni, il tutto sotto la super visione del commissario ad Expo, ossia Formigoni.

Le analisi fatte dall’azienda Cometa interessano una zona pari al 40% dell’intera area, che doveva ancora essere indagata, dato il diniego delle proprietà nonostante i terreni fossero già stati acquistati da Arexpo. Sono stati effettuati 84 scavi a trincea di profondità pari a 3,0 metri, 5 carotaggi spinti alla profondità di 6,0 metri e prelevati 186 campioni di terreno da sottoporre ad analisi chimiche. Nel corso delle attività di campo funzionari degli Enti di Controllo (ARPA e Provincia) hanno presenziato alle operazioni di indagine provvedendo al prelievo di aliquote di terreno per la proprie analisi di verifica presso i laboratori pubblici (ARPA – Milano).

Nelle aree indagate sono state riscontrate delle anomalie visive dovute alla presenza di materiali di riporto, così come dettagliato nell’allegato e nelle stratigrafie. Principalmente si tratta di orizzonti costituiti da terreno sabbioso-limoso frammisto a materiale ghiaioso normalmente utilizzato per sottofondi, occasionalmente con presenza di laterizi e, nel caso dello scavo 223, con presenza di eternit (ex deposito impresa Pessina). Quasi sempre l’orizzonte di riporto è contenuto nel primo metro e, comunque, ne è stato definito lo spessore. In un solo caso, nello scavo 165, tali riporti sono costituiti da ghiaie e sabbie con laterizi, legnamee tubazioni, sino a 3,0 metri (fondo cavo). Le contaminazioni di tipo chimico sono presenti nella SUB area 2 — parcheggi Milano (P7-P8-P9)– idrocarburi pesanti, in area Cascina Triulza (zinco e idrocarburi pesanti).

 

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