Cineforno: “Fuga da Alcatraz” (1979) di D. Siegel #cinevasione

 

Venerdì 24 giugno – dalle 20:00
Cineforno presenta #cinevasione pt. 02
“Fuga da Alcatraz” (1979) di D. Siegel
SOS Fornace – Rho, via Moscova 5

Il Cineforno è tornato, “redivivo come Jon Snow”! :)
Con la bella stagione “I professionisti della violenza” ™ tornano con proiezioni rigorosamente outdoor nella suggestiva location del giardino della Fornace (e, nel malaugurato caso di pioggia, all’interno dello spazio).

A giugno l’“unità cinefila” della Fornace propone la rassegna #cinevasione, tre film “belli come una prigione che brucia” dedicati alla fuga dal carcere, tema a suo modo “classico” a cui il cinema ha dedicato chilometri e chilometri di pellicola. Si tratta di coraggiosi, spettacolari, a volte archetipici e comunque vitali tentativi di evasione dalla reclusione in istituzioni totali, oltre le mura (apparentemente) invalicabili che separano una vita in catene da un’esistenza da liberi ed eguali, e che testimoniano l’insopprimibile brama di libertà in una rassegna dai chiari significati anticarcerari.

I nostri venerdì iniziano alle 20:00 con “Cinefornello”, lo sfizioso aperitivo a tema per iniziare a stomaco pieno la serata e la visione.

Dalle 21:30 è invece Cineforno con la proiezione di:
FUGA DA ALCATRAZ
(Escape from Alcatraz, USA, 1979)
Regia di Don Siegel
Con Clint Eastwood e Patrick McGoohan

Il film
L’11 giugno del 1962 tre reclusi evadono dalla famigerata prigione-fortezza sull’isola di Alcatraz (San Francisco), tristemente nota per l’estremo rigore della detenzione e per l’ipotetica impossibilità di evasione. Nei 26 anni di vita della prigione, infatti, nessuno era mai riuscito a portare a termine con successo un tentativo di fuga. Frank Morris e i fratelli Anglin ci riuscirono: a questo celebre episodio si ispira questo capolavoro senza tempo del “cinema d’evasione”, gioiello di misurata e asciutta precisione, quintessenza della poetica siegeliana sulla ribellione dell’individuo – il glaciale Morris interpretato da un Eastwood in gran spolvero – alle norme della società, qui esemplarmente trasposta in istituzione totale. Siegel recepisce la lezione dei maestri del genere carcerario – su tutti il Bresson di “Un condannato a morte è fuggito” – solo per approdare ai nuovi standard di un cinema senza fronzoli e registicamente impeccabile. E’ l’ultimo capolavoro frutto del sodalizio Siegel-Eastwood.

Il regista
Don Siegel (1912-1991) è considerato uno dei maestri del cinema poliziesco e d’azione americani ma firmò anche il celeberrimo “L’invasione degli ultracorpi” (Invasion of the body snatchers, USA, 1956), tra i più influenti capolavori del cinema di fantascienza, film-incubo sulla paranoia americana nel decennio della Guerra fredda e del maccartismo. Siegel raggiunge l’apice della popolarità negli anni Settanta, quando diresse Clint Eastwood nel leggendario “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo” (Dirty Harry, USA, 1971), il gotico “La notte brava del soldato Jonathan” (The beguiled, USA, 1971) oltre che in “Fuga da Alcatraz”, traghettando così l’immagine tipicamente western di Eastwood nella giungla d’asfalto metropolitana dei crime movies. Da ricordare sono anche almeno il carcerario “Rivolta al blocco 11” (Riot in cell block 11, USA, 1954) e “Chi ucciderà Charley Varrick?” (Charley Varrick, USA, 1973). Il suo argomento prediletto, efficacemente esplorato nei suoi film d’azione, è quello dell’insopprimibile forza dell’individuo nel suo conflitto con la società e le sue norme.

Gli altri appuntamenti della rassegna:

Venerdì 1 luglio: “1997 – Fuga da New York” (1981) di John Carpenter, con Kurt Russel (Evento FB: https://www.facebook.com/events/1637995893191201/)

 

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