Col “piano casa” una colata di cemento si abbatterà sul territorio

 

Il Piano Casa regionale somiglia sempre di più ad un piano di cementificazione totale fatto in funzione degli interessi immobiliari che governano le trasformazioni del territorio. Se gli emendamenti presentati in Commissione Territorio, che prevedono l’aumento delle cubature del 30% anche per gli edifici industriali, commerciali e destinati a terziario, dovessero essere accolti, significherebbe la fine di ogni idea di programmazione territoriale e l’inizio di una sorta di “far west” del cemento dove il territorio verrebbe conteso dalle immobiliari a colpi di speculazioni edilizie. Siamo fortemente contrari alle modifiche presentate, così come lo siamo sempre stati a quel favore fatto ai palazzinari che è “piano casa” regionale, il quale non affronta minimamente i problemi dei costi eccessivi delle abitazioni, uno dei veri problemi di noi precari che per pagare un affitto dobbiamo spendere più del 60% dello stipendio.

 

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