Dalla Giunta solo nani e ballerine: Al Festival No Expo in Fornace anche i musicisti della Scala

 

Questa giunta ha dimostrato per l’ennesima volta di essere ignorante e bigotta. Di fronte alla candidatura del celebre street artist Bros, definito da Vittorio Sgarbi “il Giotto contemporaneo”, il Sindaco Zucchetti ha lasciato che fossero l’assessore Giovanatti e il vice Carnuccio a prendere posizione per il Comune di Rho. Il primo ha evitato di entrare nel merito accusandoci di avere “imbrattato le strade di Rho con ogni genere di scritta” perdendo un’ottima occasione per restare in silenzio vista la sua appartenenza a un partito xenofobo che riempie i muri di scritte inneggianti a nazioni immaginarie quando non di veri e propri insulti razzisti. Un partito la cui massima manifestazione culturale sono i raduni che inneggiano al Dio Po. La Fornace, che piaccia o no, è invece una casa dell’arte contemporanea, gratuita e fruibile da tutti e, anche per questo, bene comune per la città. Al suo interno si trovano opere di Bros, Sonda, Cheone, Thomas Ray, Gep, Eu, Rouge, solo per citarne alcuni, e la Fornace ospita quasi quotidianamente artisti in erba – novelli “imbrattatori della città vetrina” – che sui suoi muri possono esercitare il proprio stile ed affinare la propria arte. Immaginiamo che Giovanatti userebbe le stesse parole – “Dove sarebbe l’arte, in tutto questo?”, madre di tutte le frasi reazionarie in materia – anche di fronte a un’opera dei milanesi che han fatto la storia dell’arte italiana del 900 quali Fontana (milanese di adozione), Manzoni, Baj e Dangelo, innovatori in loco allo stesso modo, volgendo lo sguardo oltreoceano, di Haring e Basquiat, o di Shepard Fairey, altro street artist di fama internazionale le cui opere vengono cancellate dai muri di Milano per volontà del vicesceriffo Decorato mentre in altre città del mondo finiscono in galleria. Mettere Giovanatti come assessore alla cultura è un po’ come mettere una “Trota” in Consiglio regionale. Pensiamo invece che – alla luce di quanto dichiarato da Carnuccio, per il quale le onorificenze premiano chi “ha fatto grande il nome della nostra città. Persone riconosciute da tutti, nell’arte, nella letteratura, nella scienza e anche nel sociale” – l’assegnazione della benemerenza civica a Bros dovrebbe essere scontata. La nostra proposta vuole premiare la vitalità e la creatività che quotidianamente animano questa città mentre loro, quasi sicuramente, proporranno persone decedute o persone culturalmente defunte. All’interno del Festival No Expo che si terrà dal 28 al 30 maggio in Fornace si esibiranno anche i musicisti del Teatro alla Scala di Milano, una proposta culturale ben più elevata dei nani e ballerine a cui ci ha abituato questa rozza amministrazione patrocinando iniziative di una rara pochezza culturale (basta leggere il programma di una qualsiasi delle edizioni del tanto pubblicizzato e costosissimo “Rho Alive” per rendersi conto che non si va oltre a reality show e selezioni di Miss Italia), quando sulla cultura e i saperi non ha fatto niente se non trasformarli in profitto personale come dimostra la vicenda del liceo Rebora, che verrà costruito per volontà del sindaco, guarda caso, sui propri terreni.

 

Articoli Correlati:

  1. Festival No Expo – Day 3 – Con Flavio Oreglio, i Musicisti del Teatro Alla Scala, Ivan, Bros e molto altro
  2. Jovica esce dalla clandestinità e incontra il ministro Maroni. La giunta razzista di Rho infanga la città
  3. Milano ama la libertà, Milano ripudia il fascismo: il 5 aprile tutt@ in piazza della Scala!