EIRE 2008: condannati 3 militanti della Fornace. Un avvertimento dai poteri forti

 

Il Centro Sociale SOS Fornace ha sempre manifestato con modalità pacifiche e fantasiose contenuti scomodi ai poteri forti, che mal digeriscono la presenza di chi li critica su un territorio in cui gestiscono i propri affari. E così nei giorni scorsi 3 militanti del centro sociale hanno ricevuto un decreto penale di condanna dal Tribunale di Milano a 4 mesi di detenzione convertiti in 2.280 euro di ammenda per ciascuno, per avere effettuato in data 11 giugno 2008, un presidio di protesta in un luogo diverso da quanto indicato in sede di preavviso, ovvero 2 metri oltre il cancello normalmente aperto della Fiera, da cui si accede alla biglietteria per arrivare poi ai tornelli di ingresso. In quei giorni si teneva Eire 2008, la fiera degli immobiliaristi speculatori e dei loro referenti istituzionali, che discutevano come spartirsi la torta dei finanziamenti di Expo 2015: occasione per consegnare loro evocativi mattoni d’oro, a simboleggiare la riconoscenza di un territorio saccheggiato delle proprie aree verdi e dei beni comuni. Innocui mattoni di polistirolo che di fatto non furono mai consegnati grazie alle manganellate della Polizia e alle botte degli scimmioni in divisa prezzolati dalla Fiera.

Questa condanna risuona come un avvertimento, visto che l’imputazione è insensata e ridicola e la condanna sproporzionata per un fatto del tutto irrilevante. Il reato di avere superato quella riga immaginaria, è chiaramente un pretesto per punire l’azione di denuncia fatta dal Centro Sociale Fornace nei confronti dei continui soprusi che Fiera mette in atto sul nostro territorio: lo sversamento di liquami nel fiume Olona degli Hotel della Fiera (e a proposito che fine avrà fatto il nostro esposto?), il lavoro nero nei cantieri e nei servizi interni alla Fiera, il mancato pagamento dell’ICI e lo scandaloso patteggiamento col Comune di Rho, per finire con il recente scippo della fermata di Rho per i treni interregionali Milano Torino, a vantaggio della nuova stazione ferroviaria della Fiera, di cui altrimenti non potrebbero giustificare i costi.
Queste intimidazioni non ci fanno paura; sappiamo bene che da qui al 2015 gli interessi speculativi a danno del territorio saranno sempre più forti, ma sappiamo anche che il tempo metterà a nudo le nefandezze nascoste dietro l’operazione Expo 2015. Non accetteremo dunque passivamente una condanna e una sanzione pretestuosa che arrivano proprio nel mezzo della vertenza contro Regione Lombardia, Regione Piemonte e Trenitalia per riportare a Rho la fermata scippata dalla Fiera: i cittadini del territorio iniziano ad avere ben chiaro da che parte stare e questi metodi repressivi non faranno altro che rafforzare la consapevolezza collettiva della necessità di costruire un’opposizione sociale per non farsi calpestare dagli interessi delle mafie e della compagnia delle Grandi Opere.

Sabato 5 settembre
PRESIDIO
FieraMilano – Porta Est – h. 11.00

 

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