Expo 2015, 5 domande al sindaco di Rho sulla questione delle bonifiche

 

Nei prossimi giorni è prevista l’assemblea straordinaria dei soci di Arexpo, che sancirà l’ingresso del governo attraverso l’acquisizione delle quote di Fondazione Fiera Milano.
Questa operazione, annunciata da tempo, è un ulteriore passo verso la fusione con Expo 2015 spa, ed è fortemente voluta dal Partito democratico e dai principali attori coinvolti nella partita del post Expo, per favorire il candidato renziano alle primarie del centrosinistra Giuseppe Sala. L’obiettivo è quello di mascherare i già poco chiari conti della società che ha gestito l’esposizione universale e chiudere il tema delle bonifiche facendone sostenere le spese alla collettività. Infatti, ad ottobre i costi rendicontati da Expo per la decontaminazione dei terreni sono ‘esplosi’ oltre i 70 milioni.
Nell’accordo quadro tra Expo e Arexpo dell’agosto del 2012 è previsto che i costi di bonifica, sostenuti in prima battuta da Expo 2015, siano a carico di Arexpo, proprietaria dei terreni, per un importo pari a circa 6 milioni di euro. Questa cifra è il costo di bonifica stimato da MM spa che ha effettuato la perizia sui terreni. Secondo una clausola dello stesso accordo quadro, le eccedenze avrebbero dovuto formare oggetto di un’ulteriore intesa tra le parti per definire quanto di questo importo sarebbe stato addebitato ai proprietari originari dell’area, Fondazione Fiera Milano e Cabassi. Il problema è che ad oggi l’ad dimissionario di Expo, Giuseppe Sala, non ha avanzato nessuna richiesta di pagamento ad Arexpo, con la conseguenza che la società proprietaria dei terreni non può rivalersi su Fiera e Cabassi.
Il consiglio comunale di Rho ha approvato nel luglio del 2011 un ordine del giorno che impegna il sindaco “a vigilare affinché i costi delle operazioni di bonifica che si accertino eventualmente necessarie nell’area dopo le dovute verifiche non gravino sugli enti pubblici, ma vengano messi in carico ai responsabili dell’inquinamento delle aree medesime”.
L’amministrazione comunale rhodense e il sindaco in primis, hanno fortemente voluto un posto all’interno del cda di Arexpo “per vigilare sul territorio e la valorizzazione dello sviluppo immobiliare che il nostro territorio subirà nel post Expo”, come dichiarato da Romano stesso nella seduta del consiglio comunale del 6 ottobre 2011, nella quale si è votato l’ingresso in Arexpo.
Tuttavia, all’interno di questa vicenda Romano non ha ancora speso una parola. Eppure il suo compito dovrebbe essere quello di vigilare per tutelare gli interessi del territorio. Quindi, ci aspettiamo al più presto che il sindaco chiarisca pubblicamente alcune questioni:
1) Perché i costi delle bonifiche sono lievitati enormemente rispetto alle previsioni iniziali?
2) Le bonifiche sono state eseguite completamente e a regola d’arte?
3) Chi pagherà i costi di bonifica?
4) Perché i lavori di bonifica non sono stati subito inseriti nell’appalto per la rimozione delle interferenze?
5) Il conflitto di interessi dovuto alla presenza di Fondazione Fiera all’interno della compagine societaria ha comportato un impedimento nell’esecuzione della clausola dell’accordo quadro, che prevede la facoltà di Arexpo di rivalersi sui proprietari originari?

Centro Sociale SOS Fornace
sosfornace.org

 

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