Fiera: rispediti al mittente gli scarichi fognari di NH Hotel

 

Questa mattina Sos Fornace e il Comitato No Expo, nella giornata di apertura al pubblico del Salone del Mobile, hanno scaricato due bidoni di merda di fronte all’ingresso di NH Hotel, le torri storte della Fiera di Rho Pero.
Questi hotel di oltre venti piani con centinaia di stanze, inaugurati a febbraio, scaricano quotidianamente, da due mesi, liquami solidi e liquidi direttamente nel fiume Olona, sul territorio di Pero, senza che avvenga alcuna depurazione.
Prima di avere l’agibilità per l’apertura, Fondazione Fiera Milano avrebbe dovuto allacciare la fognatura dei propri hotel e quella delle frazioni di Cerchiate e Cerchiarello, al collettore consortile Ianomi Spa, ma in realtà questi lavori non sono mai stati completati, perciò gli hotel in questione andrebbero immediatamente chiusi.
La certificazione di agibilità è stata rilasciata dal comune di Rho, omettendo qualsiasi tipo di controllo e sotto falsa dichiarazione di conformità da parte di Fiera Milano.
Di fronte a queste palesi illegittimità e violazioni delle norme, il Sindaco ciellino di Rho Zucchetti, “forte con i deboli e debole coi forti”, non dimostra la stessa solerzia che lo caratterizza quando si tratta di sgomberare rom, centri sociali e case popolari, di perseguitare con ordinanze ad hoc e retate i venditori ambulanti e chi chiede l’elemosina. Gli hotel, infatti, invece di essere immediatamente chiusi in assenza delle minime condizioni igieniche sanitarie necessarie, potrannorestare aperti in queste condizioni per altri 90 giorni, completando così la stagione fieristica.
Ancora una volta, mentre la piovra mafiosa si prepara a mettere i tentacoli sugli appalti di Expo, Fiera Milano ha dimostrato di considerare il territorio in cui si è insediata come mero terreno di profitto, fregandosene completamente dell’ambiente circostante e della qualità della vita di chi ci abita. La “città vetrina” delle grandi esposizioni fieristiche, è una “città latrina” per chi la vive, nella precarietà del lavoro, nell’inquinamento per il traffico, nella cementificazione selvaggia.
Le amministrazioni locali non sono assolutamente in grado di attuare un serio controllo delle grandi opere che vengono realizzate, lasciano prevalere l’interesse privato su quello collettivo e il territorio continua a subire i soprusi dagli speculatori di turno. Viene da domandarsi con queste premesse, cosa accadrà durante i lavori per l’Expo 2015 quando i cantieri si moltiplicheranno e le amministrazioni locali saranno scavalcate dai poteri speciali della società di gestione dell’evento.
L’azione di questa mattina si inserisce all’interno del countdown della Mayday 2009, la manifestazione che come tutti gli anni si terrà il primo maggio.

 

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