Il Comune continua la “pulizia etnica” dei Rom, tra proclami razzisti e progetti fantasma

 

Con le delibere di Giunta Comunale n° 253 del 3 novembre e n° 256 del 10 novembre, riguardanti rispettivamente via Magenta e via San Bernardo, continua la politica degli sgomberi nei confronti dei Rom nel Comune di Rho. Ciò che stupisce è che questi tentativi di sgombero avvengono quando ancora siamo in attesa di conoscere i contenuti del nuovo “progetto” riguardante la comunità Rom locale, dopo un consiglio comunale infuocato a fine settembre in cui l’Amministrazione si era rimangiata la parola sul progetto d’integrazione “IntegRHO”, e ancora non è chiaro l’esito della richiesta di finanziamento di 1 milione di euro, su cui, secondo il consigliere leghista Cecchetti, il ministro Maroni avrebbe dato carta bianca. Ma come mai tutta questa fretta di procedere, se si attende un finanziamento apposito e che fine ha fatto quel progetto? Sulle aree da cui i Rom verrebbero cacciati ci sono evidenti interessi economici, poiché sono aree che nel Piano di Governo del Territorio presentato dal Sindaco di Rho Zucchetti, risultano essere ambiti di trasformazione (quella di via Magenta è denominata AT 3.1 e quella di via San Bernardo è denominata AT 3.11), cioè aree non edificate, che cambiano destinazione d’uso per comprendere funzioni industriali e artigianali. E a rendere lo sgombero di via Magenta ancora più oscuro, è il fatto che i Rom che vi avevano costruito abusivamente, hanno anche pagato 3 delle 4 rate del condono, per poi vedersi confiscato il terreno. Insomma si tratta di una situazione poco chiara, in cui gli interessi economici si mischiano ad un clima razzista diffuso in città da una destra irresponsabile, che aveva portato nei giorni scorsi il consigliere comunale del Pdl Caruso ad esternare frasi su Facebook, in cui inneggiava al rogo dei Rom, prontamente minimizzate ieri dal Sindaco pompiere che ha cercato di placare le polemiche.
Intanto questa mattina la Polizia Locale ha recapitato ai Rom di via Magenta un’ordinanza di sgombero e di demolizione entro 48 ore. I “pericolosi criminali” di cui si parla sono 12 minori che frequentano le scuole di Rho, 3 madri, 1 anziana signora affetta da gravi patologie e un giovane con cittadinanza italiana. Perché non trovare con loro soluzioni concordate? Perché non attendere i finanziamenti promessi da Maroni per garantire ai minori la possibilità di proseguire i percorsi scolatici?
L’unica cosa che ci è chiara è che questo non è un buon metodo per prepararsi a “Nutrire il Pianeta” e che questo clima rischia di sfociare in situazioni molto pericolose per l’ordine pubblico, che poco hanno a che fare con la tanto sbandierata sicurezza.

 

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