Respinta la sfiducia. “Accanimento terapeutico” della maggioranza per tenere Zucchetti al suo posto

 

Ieri sera, mentre il Consiglio comunale discuteva una mozione di sfiducia presentata da tutta l’opposizione contro il Sindaco, un centinaio di persone del centro sociale Fornace e di altre realtà sociali del territorio, hanno dato vita a un presidio vivace, colorato, ma soprattutto determinato a mandare a casa Zucchetti e tutta la Giunta comunale. Questa amministrazione è responsabile del saccheggio dei beni comuni e della svendita del territorio targata Expo 2015: treni, ospedali, Rebora, area industriale di Mazzo, campo rom, PGT – per dirne solo alcuni – sono tutte questioni che hanno sempre visto in prima fila Zucchetti e la maggioranza che lo sostiene, fare i propri interessi – vedi la vicenda del Rebora – o gli interessi dei poteri forti della città e del territorio – Fiera e Compagnia delle Opere, in primis. Per questo sui muri del Comune e degli edifici interni a piazza Visconti sono stati affissi una serie di cartelli con la scritta “VENDESI, ZUCCHETTI LIQUIDA TUTTO” e uno striscione con scritto “GIU’ LE MANI DAI BENI COMUNI. NON E’ TUTTO LORO QUELLO CHE LUCCICA”.

Dopo ieri sera, è ormai palese come Zucchetti sia un Sindaco finito e che la sua maggioranza gli abbia confermato la fiducia in una sorta di “accanimento terapeutico” per tirare a campare fino al 2012. Nessuno della sua maggioranza l’ha difeso, anzi, abbiamo assistito all’evanescenza allarmante del PDL, non in grado per tutta la serata di esprimere una propria posizione in merito a questa crisi e sempre più in balia del vento.

Tutto questo non prima di un teatrino costruito dalla Lega Nord che, nel corso della serata, ha proposto un ordine del giorno (firmato da tutta la maggioranza) che anticipava la dichiarazione di voto leghista e pidiellina sulla mozione di sfiducia ma che, parola dello stesso consigliere padano Giudici, è un atto politico più pesante di una mozione di sfiducia. In
ogni caso, alla fine la Lega ha votato “no” alla sfiducia, comportandosi come fa di solito in queste situazioni: si agita e fa la voce grossa dicendo che difende i cittadini e il territorio, ma poi quando c’è da rientrare nei ranghi vota sempre tutto quello che c’è da votare, in Comune come in Regione. Per questo molti dei progetti di speculazione edilizia che devastano il territorio stanno andando avanti: dall’Alfa alla chiusura degli ospedali.

 

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