Rho, revocata la delibera del Pgt. Speculazioni rinviate ma l’illecito del sindaco non si cancella.

 

La giunta comunale ha revocato la delibera con cui il 6 ottobre scorso aveva adottato il Piano di Governo del Territorio. La delibera era stata approvata dai rappresentanti in Giunta di tutte le forze politiche che sostengono Zucchetti, compresa la Lega, oltre che dal Sindaco. Poche settimane dopo avevamo fatto un esposto in Procura perché all’interno del Pgt alcune aree di proprietà del Sindaco, tra cui quella su cui vorrebbe farvi sorgere il nuovo liceo Rebora, erano state trasformate da agricole ad edificabili, con un evidente incremento di valore commerciale.
Zucchetti, incalzato dai giornalisti, aveva allora goffamente dichiarato di essersi dimenticato di quelle proprietà ereditate da una vecchia prozia; peccato che non si trattasse di un fazzoletto di terra, ma di fondi per un valore di qualche milione di euro. Il Sindaco non era l’unico esponente politico della maggioranza ad avere proprietà coinvolte in ambiti di trasformazione, ma nonostante il nostro invito a rendere noto a tutti quali fossero gli interessi in causa, da allora sul Piano i Governo del territorio di Rho era calato il silenzio.
Resta evidente che un illecito è stato commesso da parte di Zucchetti e se il Sindaco è stato colto con le mani nel vaso della marmellata, il fatto che non l’abbia mangiata è un bene per la comunità, ma resta un elemento irrilevante dal punto di vista giudiziario, perché le sue mani in quel vaso non ci sarebbero dovute nemmeno entrare.
Attendiamo dunque di avere un riscontro dalla Procura sul nostro esposto, anche perché l’ingordigia del primo cittadino, nonostante sia stata resa pubblica, non si è placata, in quanto persiste con ostinazione nel tentativo di portare a termine l’affare Rebora con la complicità degli assessori comunali e provinciali leghisti, impegnati a spianargli la strada per fare rientrare dalla finestra con un Piano di Intervento Integrato la realizzazione della nuova scuola sui terreni agricoli di sua proprietà.
Dunque accogliamo positivamente il ritiro della delibera di adozione del Pgt, che prevedeva anche la cancellazione del 5% delle aree verdi rimaste, la cancellazione dell’area industriale di Mazzo per dare spazio ad una speculazione in nome di Expo con alberghi e centri commerciali e lo scempio di oltre dieci aree in cui si prevedeva la funzione ricettiva, con torri di oltre 20 piani, inutili al territorio, ma utili alla speculazione edilizia.
Avere tamponato questo scempio del territorio è una nostra vittoria, perché abbiamo denunciato sin dalla presentazione ufficiale del progetto le nefandezze che conteneva, al contrario di alcune forze politiche come la Lega, che prima lo hanno approvato in Giunta e solo dopo le nostre critiche hanno preso in parte le distanze.
Da parte nostra continueremo a vigilare affinché Rho non sia data in pasto agli speculatori e agli immobiliaristi, in nome di Expo che ci è stata presentata come l’opportunità per discutere dei problemi ambientali e della fame nel mondo, ma che si caratterizza sempre più come una rissa senza esclusione di colpi per spartirsi la torta degli appalti e per garantirsi fette di territorio da cementificare, come dimostra il recente allontanamento di Stanca dalla tavola imbandita.

 

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