L’ingente spiegamento di forze di polizia utilizzato ieri per sgomberare la nuova occupazione del centro sociale Boccaccio di Monza, impedendo di fatto lo svolgimento di una trattativa con i proprietari, è l’ennesima dimostrazione di una svolta in chiave repressiva della Questura di Milano nei confronti delle realtà sociali. A Monza si è ripetuto lo stesso copione già visto a Pero durante l’ultima occupazione della Fornace. Ci chiediamo se questo atteggiamento delle forze dell’ordine non sia dovuto, oltre che al cambiamento del quadro politico nazionale, soprattutto all’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano, che fa della Lombardia e, in particolare, della Provincia di Milano un territorio dove va repressa ogni voce critica e di dissenso, a ulteriore conferma della funzionalità delle politiche securitarie rispetto all’Esposizione universale nel tentativo di criminalizzare l’attività politica dei movimenti. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni del Boccaccio invitandoli a non arrendersi e a continuare a r-esistere.
Solidarietà alla FOA Boccaccio: le aree dismesse non si abbandonano, si occupano!
– 8 dicembre 2008Posted in: Spazi liberati