Bologna - Attentato ad uffici Eni e perquisizioni

Questa mattina sono state perquisite 4 case di compagni a Bologna e 2 a Ferrara.
Le perquisizioni sono avvenute senza mandato (con il 41 tulps, ricerca di armi ed esplosivo) su iniziativa della digos.
Nel complesso sono state relativamente tranquille ed hanno visto il sequestro di materiale vario (apparentemente senza criterio).

Di seguito un articolo da cui si apprendono i motivi dell'ingrata sveglia.

fonte: repubblica online

Attentato incendiario agli uffici Eni
Perquisizioni in ambienti anarchici

La Digos non avrebbe dubbi sulla matrice del gesto, compiuto all'esterno dei locali di via San Donato. Pochi giorni fa colpita la sede Ibm di via Martin Luther King. Il procuratore capo Alfonso: "Vengono colpite aziende con modalità allarmanti". Si indaga su legami con la Grecia

Un attentato incendiario nella notte agli uffici commerciali dell'Eni in via San Donato: tre ordigni artigianali, composti da una tanica di plastica di cinque litri contenente liquido infiammabile, due petardi e un mazzo di cerini sono stati fatti esplodere secondo la Digos il gesto è senza dubbio opera di anarchici, visto che molti elementi sono coincidenti con l'attentato ai danni della Ibm di via Martin Luther King nella notte di sabato scorso rivendicato con la sigla Elf, 'Earth liberation front'. Nella notte e in mattinata sono state fatte molte perquisizioni in ambienti anarchici che hanno portato al sequestro di materiale ritenuto interessante a fini investigativi.



Un quarto ordigno è rimasto integro ed è stato sequestrato dalla polizia. Aono state date alle fiamme due cabine elettriche che si trovano dietro il palazzo. Le deflagrazioni hanno danneggiato tre vetrate.

Sono stati alcuni residenti, svegliati dai rumori, a chiamare il 115 e il 113. Alcuni testimoni hanno detto di aver visto gente incappucciata che scappava subito dopo gli attentati. Domani il procuratore capo Roberto Alfonso si riunirà con i vertici della Digos e con i magistrati del pool che si occupa di terrorismo per fare il punto sulle indagini e decidere i prossimi passi. "Siamo molto preoccupati. Sono segnali preoccupanti e inquietanti che arrivano- afferma Alfonso- vanno decifrati e bisogna capire perché se ne siano concentrati ben due adesso, in questo momento. Dobbiamo capire se sia un messaggio o no, e diretto a chi. In ogni caso, è un'attività allarmante e pericolosa di per sé, perché vengono colpite aziende con modalità allarmanti". Ambienti della Procura riferiscono che l'attentato "era previsto e prevedibile per l'acuirsi della tensione sociale. Pensabile che tutto ciò desse la stura ad azioni di questo genere. E siccome non era una cosa inaspettata avevamo anche programmato una serie di iniziative per monitorare questi fenomeni. Ma è la virulenza e l'intensità che in qualche modo sorprendono''. Si indaga su possibili legami con gruppi anarchici greci. E si prende ''atto di una situazione che sta diventando incalzante''. Il fenomeno era dunque stato previsto con largo anticipo ''e tutte le iniziative che potevamo mettere in campo per monitorare il fenomeno e potenzialmente contrastarlo le avevamo messe in campo''.
 


Mar, 29/03/2011 – 20:10
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