Bologna - Nuovo sgombero alla Bolognina

Riceviamo e diffondiamo un volantino inerente lo sgombero, avvenuto nella mattina di lunedì 14 aprile, di un appartamento occupato nella Bolognina.

UN ALTRO SGOMBERO IN BOLOGNINA

Stamattina, 14 Aprile 2014, un nutrito manipolo di sbirri ha sgomberato un appartamento popolare occupato da un paio di settimane in Via Tibaldi 50. L'appartamento, vuoto da giugno dell'anno scorso, era stato “magicamente” assegnato a un'inquilina pochi giorni fa.
Gli occupanti avevano dunque già deciso di andarsene, non volendo alimentare una guerra tra poveri che giova solo a chi lucra sulla nostra pelle; gli sbirri però non gliene hanno lasciato il tempo e questa mattina dopo un violento risveglio da parte dei servi in divisa, gli  occupanti hanno deciso di resistere, barricandosi all'interno.
I cinque occupanti presenti sono stati identificati, denunciati per vari reati e poi rilasciati.
Un passante presente in cortile, colpevole di non avere un abbigliamento perfettamente conformista è stato portato in questura ed identificato e per finire sempre loro, gli sbirri hanno pure sgomberato una famiglia marocchina che viveva in una cantina dello stabile.
Scene di repressione poliziesca non nuove ultimamente nella Bolognina che cambia.
Da una parte nuovi faraonici progetti (come la trilogia navile ) che mirano a trasformare questo storico quartiere popolare in una zona di lusso, a servizio dei ricchi che entrano ed escono dalla nuova stazione del Tav. Dall'altra individui che di lasciare il  quartiere ai ricchi e i loro tornaconti non ne hanno proprio voglia, che il quartiere lo vivono e cercano di farlo vivere, che soffiano su una piccola fiamma di resistenza e, tra le altre cose, si oppongono ad affitti da rapina occupando case, palazzine, appartamenti.

NON FINISCE DI CERTO COSÌ

LE CASE LE LASCIAMO QUANDO VOGLIAMO NOI
NESSUNA GUERRA TRA POVERI
NESSUNO SGOMBERO SENZA RISPOSTA

Occupanti e solidali di via Tibaldi 50

Mer, 16/04/2014 – 14:37
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione