Francia - Fuoco ai Cie! [volantino]

tradotto da: http://cettesemaine.free.fr/spip/article.php3?id_article=4029


Fuoco ai CIE!

Retate per strada, controlli nel metrò, pattuglie di uniformi di ogni tipo, caccia ai venditori ambulanti abusivi, telecamere appollaiate sopra gli incroci… la guerra ai poveri si intensifica in molti quartieri. In questi tempi di “crisi”, quando è sempre più difficile arrivare a fine mese, lo Stato mette ancor più la pressione. Per quelli che ci schiacciano ogni giorno e si arricchiscono senza limiti, si tratta soprattutto di evitare che l’esempio delle insurrezioni dell’altra sponda del Mediterraneo diventi contagioso! Così, non soddisfatto di proporre la propria esperienza in materia di mantenimento dell’ordine pubblico ai suoi colleghi vacillanti, lo Stato gioca anche sulla paura nei confronti dei clandestini, blindando le proprie frontiere esterne. Con le retate alla Gare de Lyon a partire da fine febbraio o quelle alla frontiera italiana, esso è pronto a tutto per riempire i CIE, queste prigioni speciali per stranieri in attesa di espulsione.

Ciononostante, nessun luogo, nemmeno se circondato da reti e filo spinato, telecamere e sbirri che picchiano, è al riparo dalle esplosioni di rabbia e di rivolta. Qui, così come in Belgio e in Italia, uno stesso grido di “libertà!” è uscito dai CIE, in queste ultime settimane, spesso accompagnato da sommosse, saccheggi, incendi ed evasioni.
Tocca a noi accogliere questo grido, e che ciascuno esprima la sua solidarietà nella maniera più calorosa…


Il 13 febbraio al centro 127bis (Bruxelles) un tentativo di evasione fallisce, i detenuti si scontrano con i guardiani. Per una settimana la tensione rimane alta e il 20, durante un presidio solidale all’esterno, i detenuti si rivoltano. Alcuni rompono i vetri, incendiano le celle e salgono sul tetto. Uno di loro riesce ad evadere scavalcando le reti. La sera la rivolta ricomincia e due ali vengono incendiate. Il centro è inutilizzabile.

Sempre il 13 febbraio scoppia una rivolta nel centro di Brindisi. I clandestini devastano una parte del centro, bruciano dei materassi, abbattono dei muri ed una parte della rete e… riescono ad evadere in 27.

Il 16 febbraio due tunisini appena sbarcati ed imprigionati riescono ad evadere dal CIE di Modena.

Il 21 febbraio comincia lo sciopero della fame al centro di Vincennes. Quattro giorni dopo, ci sono dei tentativi di incendio, i detenuti si picchiano con gi sbirri e manifestano nel cortile del centro gridando “Libertà”.

Il 23 febbraio due clandestini cercano di evadere dai centri di Torino e di Bari.

Il 24 febbraio, nel centro di Trapani, i detenuti devastano il mobilio. 

Il 27 febbraio, dopo un mese di rivolte, il centro di Gradisca e completamente in rovina. In meno di una settimana, tutte le 26 celle collettive sono state incendiate una dopo l’altra, dall’interno.

Il 27 febbraio i detenuti del centro di Modena incendiano i materassi delle camere e li lanciano nel cortile col resto del mobilio.

Il 28 febbraio quattro delle cinque celle collettive di un’ala del centro di Torino vengono incendiate, tutto quello che è a portata di mano dei detenuti in collera viene distrutto.

Il 9 marzo, infine, il centro di Canet, a Marsiglia, viene reso completamente inutilizzabile da due incendi nelle celle. Una quarantina di clandestini lì rinchiusi viene trasferita del centro di Nimes. Almeno 5 sono liberati, uno riesce ad evadere, ma sei algerini e tunisini vengono incarcerati con l’accusa di “distruzione di bene pubblico”.


Libertà per tutti, con o senza documenti!
Solidarietà attiva con i sei clandestini accusati di aver incendiato il centro di detenzione di Marsiglia!


Mer, 23/03/2011 – 14:51
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