Milano - Resoconto delle proteste che si sono tenute venerdi' 18 Gennaio

NESSUNA GIUSTIFICAZIONE PER HARLAN E SANOFI AVENTIS

Venerdì 18 Gennaio abbiamo deciso di partecipare alla giornata internazionale contro Harlan, la più grande azienda del mondo che "produce" animali per i laboratori di vivisezione. Harlan è un'azienda senza scrupoli, con un catalogo comprendente moltissimi tipi di animali, anche transgenici, nonché un'ampia gamma di mutilazioni che possono preparare per i loro clienti... un mondo disgustoso di crudeltà, che ha una sua sede anche a Correzzana, vicino a Milano.
Questa giornata è stata lanciata dalla Anti Dierproeven Coalitie, campagna olandese che sta bloccando la nascita di un nuovo laboratorio di vivisezione a Venray. Harlan è interessata a costruire e gestire questo laboratorio, ma per fortuna le proteste e la pressione di ADC stanno facendo svanire la possibilità che venga costruito.

Abbiamo pensato che una giornata contro la vivisezione non potesse cominciare meglio che andando a visitare anche uno dei clienti più importanti di Huntingdon Life Sciences, presentandoci in una quindicina davanti agli uffici nazionali di Sanofi-Aventis. Questa è una multinazionale farmaceutica francese, responsabile della morte di 500 animali al giorno dentro le camere della tortura di HLS e di centinaia di persone avvelenate o uccise dai loro farmaci. Per loro non importa, sono solo soldi. Ma avere manifestanti davanti agli uffici e alle sedi italiane, a quelle francesi, inglesi, americane, olandesi, tedesche... questo sì che gli dà fastidio e vorrebbero evitarlo! Sappiamo quanto impegno mette Sanofi per fermare le proteste a Parigi, davanti ai loro quartier generali, e quanto ne sta mettendo anche qui per farci avere restrizioni e limiti alle nostre proteste milanesi. Un chiaro segnale. Ma tutto questo finirà solo quando decideranno di non avere più a che fare con HLS.

Nel pomeriggio ci siamo spostati davanti alla Harlan, in una piccola via di Correzzana, un'azienda invisibile ai più, sconosciuta e anonima. Ma da adesso non più. Con solo due proteste siamo riusciti ad avere spazio sui media locali, ad informare tutti i vicini e far sapere che dietro a quelle mura vengono allevati e torturati animali di ogni tipo.
Ad Harlan non piace la pubblicità e non piace il confronto. Per questo hanno deciso di mandare a casa tutti i dipendenti dall'ora di pranzo in poi e di non rispondere ai giornalisti. Dentro quel luogo terribile c'erano solo responsabili della sicurezza privata, intenti a scrutare le telecamere poste a difesa del lager. Davanti decine di poliziotti, arrivati per proteggere lo sporco business di questi affaristi senza scrupoli. E poi noi, con la voglia di farla finita con le torture della vivisezione e vedere smantellati tutti i laboratori...

Trovandoci come pensavamo davanti ad un edificio vuoto siamo passati al Piano B. Ci siamo divisi in 6 gruppi e abbiamo coperto tutti i paesi circostanti con volantinaggio e poster appesi dentro panetterie, davanti alle scuole e sui muri. Adesso tutti sanno cosa vuol dire Harlan, tutti sanno che la tortura avviene anche vicino a casa loro e quei dipendenti dell'azienda che abitano lì intorno devono vergognarsi a dire dove lavorano.
Visto l'effetto che abbiamo sul lavoro di Harlan torneremo presto a trovarli, preparandoci un Piano C nel caso ancora una volta decidano di nascondere i loro dipendenti!

Per informazioni sulle iniziative a Milano e dintorni:
laboratorioantispecista@yahoo.it

Gio, 31/01/2008 – 15:11
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