Nasce il blog Resistenza Animale

riceviamo e diffondiamo:

Nasce Resistenza Animale, un blog per la diffusione delle notizie di ribellione, di liberazione, di protesta che arrivano dal mondo degli animali non umani resi schiavi per il profitto di pochi umani.

Visita il blog: http://resistenzanimale.noblogs.org


Questo mese: la storia di Tyke, elefante ribelle - due panda pianificano la fuga dallo zoo - un toro evaso dal mattatoio latitante per sei mesi - cinghiali attaccano una torre di caccia – maialini invadono una superstrada – una capra fugge dal camion per il macello e si salva – storia di Patience, elefantessa che uccise il suo carceriere – evasione di massa dallo zoo di Long Island – un polpo evade dal peschereccio – il camion si rovescia e le galline fuggono – l’evasione più grande della storia – ricordando Alexandre – Teresa, la mucca che non voleva morire – Randy, il montone evaso dal mattatoio... e tante altre storie
Vuoi segnalare notizie di evasioni o ribellioni i cui protagonisti sono gli schiavi non umani, apparse sulla stampa o altrove?
Scrivici: resistenzanimale [at] autistici.org


"E’ la sproporzione di forze ad essere incommensurabile. Forza indicibile, materiale ed ideologica, delle strutture del potere umano sugli animali.
Ma tutti i prigionieri vorrebbero essere liberi, animali compresi.
E i continui tentativi di fuga dai furgoni diretti ai mattatoi, dai recinti di terra e d’acqua lo dimostrano. Nella maggior parte dei casi si concludono con l’ ‘abbattimento’. Non si parla neppure di uccisione, forse perchè si ‘abbatte’ un ostacolo, qualcosa che s’è inceppato nel meccanismo inesorabile dello sfruttamento animale.
Talvolta la reazione umana è di simpatia nei confronti di chi, anelando alla libertà, riesce anche solo per poco tempo a conquistarla ed arriva un’insperata ‘grazia’ e la possibilità di vivere in un rifugio.
Ma, rispetto ai tentativi dall’esito quasi sempre drammatico, quante saranno le serrature che non hanno ceduto ai morsi, gli steccati insormontabili misurati con i salti, le corde che hanno retto agli strappi? Quanti i tentativi di difesa della propria vita che non hanno portato nemmeno a varcare la soglia della prigione e  vengono ormai soltanto urlati fra le lamiere dei camion e in quei ‘non-luoghi’ che sono i macelli?
Nell’attesa che ogni gabbia venga aperta per sempre, cerchiamo almeno di cambiare prospettiva. Riconosciamo agli animali la ferma volontà e la capacità potenziale di autoliberazione. Non pensiamoci, pur nel nostro necessario ed urgente agire per gli animali, come i soli eroi liberatori, generosi campioni d’altruismo, ma come compagni affiancati nella lotta. Sicuramente più ‘armati’".



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Dom, 15/12/2013 – 20:09
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