Palestina-Israele - aumenta la repressione contro la lotta popolare in espansione

Palestina-Israele, aumenta la repressione contro la lotta popolare in
espansione [en]

14.02.10 - Contro gli sgomberi striscianti e contro il muro della separazione:
Durante la settimana siamo stati presenti a Sheikh Jarrah. Ci sono state piantumazioni di alberi nella regione di Ma'sara (anche sabato 13). Venerdì 12 manifestazioni unitarie a Bil'in, Ma'sara, Nabi Salih, Ni'ilin, Sheikh Jarrah. Sabato 13 un'altra giornata di azione nel sud di Israele nella regione beduina. I manifestanti diretti a Ni'ilin, Bil'in, ed a Ma'sara sono stati costretti a lunghe attese ed a lunghi intralci a posti di blocco e qualcuno non è riuscito a passare. Il
prossimo venerdì sarà il quinto anniversario della lotta a Bi'lin. Si prevede una mobilitazione generale per una manifestazione da farsi sia nella Cisgiordania palestinese che in Israele. Da mettere in conto le violenze da parte delle forze di Stato.

BEIT UMAR
Il nuovo Comitato popolare del villaggio intende dar inizio ad un
altro appuntamento di lotta settimanale con la manifestazione unitaria
di sabato 13.
BIL'IN
"Vittoria per i manifestanti di Bil'in

Gli attivisti di sinistra che hanno manifestato ogni settimana con gli abitanti di Bil'in possono ascriversi un successo: due anni e mezzo dopo la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia con cui si ordinava lo spostamento del percorso del muro, i lavori sono già iniziati. Il nuovo percorso del muro permetterà al villaggio di rientrare in possesso di 70 ettari di terre agricole, ma le manifestazioni proseguiranno."

Nonostante gli inseguimenti ed i fermi ai vari posti di blocco, 25 israeliani da Tel Aviv ce l'hanno fatta a raggiungere Bil'in per unirsi ai circa 10 internazionali, alle parecchie decine di
palestinesi e ad un gruppo di personaggi in 3D blu avatar per la manifestazione settimanale contro la malefica occupazione israeliana. I manifestanti hanno marciato verso il muro, dove sono stati accolti da una doccia di lacrimogeni e granate assordanti, che ha colpito tutti, i blu, i bianchi e gli scuri. Dopo il solito tentativo di inviare ai soldati messaggi pedagogici contro l'occupazione, dopo essersi riparato il capo con sciarpe e buste di plastica e dopo aver rilanciato verso i soldati le granate non esplose, la manifestazione è stata sciolta dagli organizzatori

Bil'in, 12 Febbraio 2010:

Per la prima volta dopo un mese, l'esercito non ha mandato i soldati ad invadere il villaggio durante lo svolgimento della manifestazione. Tuttavia, come nelle settimane precedenti, l'esercito ha sparato i lacrimogeni direttamente sui manifestanti di ritorno al villaggio dopo la conclusione della manifestazione. Pare che l'esercito voglia trasformare in martiri ancora altri manifestanti, per cui la prossima settimana occorrerà fare molta attenzione.

"Cinque anni di lotta unitaria: 19 febbraio 2010

Manifestazione di massa a Bil'in:
Cinque anni di una lotta che finirà solo quando il muro cadrà!
No agli insediamenti dei coloni! No alla segregazione!
No all'occupazione!
Sì alla lotta unitaria e popolare! Sì ad una giusta pace!

Cinque anni di manifestazioni popolari represse con la forza, quasi due anni mezzo dopo la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia che aveva ordinato di spostare il percorso del muro, decine di incursioni notturne nel villaggio, centinaia di arresti, decine di processi, di dirigenti in prigione o impediti a prendere parte alle manifestazioni - e la lotta ancora continua!

Venerdì 19 febbraio 2010, saremo alla manifestazione unitaria a Bil'in per consegnare un semplice messaggio all'esercito di Israele: non riuscirete mai ad uccidere la resistenza popolare! Il muro deve cadere e cadrà!

Trasporti da Gerusalemme, Haifa e Tel Aviv, prenotarsi in tempo!

Un po' di storia

Il 20 febbraio 2005, i bulldozers iniziarono a sradicare i primi ulivi lungo il percorso previsto per la barriera della separazione sulle terre del villaggio di Bil'in. In quello stesso giorno, il villaggio organizzò la prima manifestazione contro il muro. Da allora Bil'in non è più un anonimo villaggio, sconosciuto ai più, bensì un simbolo internazionale della resistenza popolare di fronte all'ingiustizia infame.

L'attuale barriera della separazione a Bil'in ha annesso effettivamente a Israele circa 195 ettari, che rappresentano almeno il 50% delle terre del villaggio - il tutto al fine di espandere il
vicino insediamento coloniale israeliano di Modi'in Illit. Circa due anni e mezzo fa, in seguito ad una lunga battaglia legale, l'Alta Corte di Giustizia di Gerusalemme stabilì che l'attuale percorso della barriera a Bil'in è illegale, dal momento che esso doveva servire alla protezione delle case di futuri coloni, ma mai costruite. La corte ordinò all'esercito di trovare un percorso lternativo. Tuttavia, la corte ammise con valore retroattivo che una parte del quartiere residenziale dei coloni poteva restare sulle terre del villaggio di Bil'in senza permessi edilizi ed in violazione della legge. Nonostante la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia del settembre 2007, solo ora
si apprende che l'esercito sta per iniziare i lavori di spostamento del muro per restituire al villaggio circa 60 ettari di terreni prima situati al di là del muro.

Le manifestazioni del villaggio sono iniziate a cadenza settimanale nel febbraio 2005, sotto la guida del Comitato Popolare di Bil'in, dove siedono i rappresentanti di diversi partiti. Le manifestazioni sono all'insegna della non-violenza, la cooperazione internazionale
palestinese-israeliana sviluppa proteste creative, ma vengono duramente represse dall'esercito israeliano e dalla polizia di confine. Nella maggior parte dei casi, i lacrimogeni e le granate
assordanti sono usate contro i manifestanti, ma a volte fanno la loro comparsa armi molto più pericolose, come i proiettili di metallo ricoperti di gomma. Nei mesi recenti, l'esercito ha cercato di strangolare la resistenza e di fermare anche le manifestazioni di Bil'in: quasi ogni settimana, i soldati invadono il villaggio nella notte, irrompono nella case, sequestrano i residenti dai loro letti e spargono tutto intorno i lacrimogeni. Decine di abitanti di Bil'in,
inclusi parecchi esponenti della lotta non-violenta vengono arrestati e denunciati.

Grazie alla sua lotta di lunga durata di fronte alla repressione, Bil'in ha guadagnato un riconoscimento internazionale. Dirigenti politici, parlamentari, sopravvissuti dell'Olocausto, artisti, premi Nobel ed attivisti di tutto il mondo hanno partecipato alla manifestazioni, hanno dichiarato il loro sostegno alla lotta ed hanno chiesto la fine della repressione, il rilascio degli arrestati e lo smantellamento del muro.

L'annuncio da parte dell'esercito che i lavori per la costruzione del nuovo percorso stanno per iniziare è chiaramente un successo della lotta, ma non ne segna la fine. L'attuale barriera verrà smantellata solo dopo la fine dei lavori per quella nuova, cosa che richiederà tempi lunghi. Nel frattempo, prosegue la repressione contro i residenti di Bil'in in generale, e dei dirigenti della lotta popolare in particolare. Dobbiamo tutti stare dalla parte della gente di Bil'in
e protestare contro l'ingiustizia che devono subire."

MA'SARA

Ben prima che la manifestazione settimanale di Ma'sara iniziasse
giungevano notizia che un autobus pieno di attivisti comunisti
palestinesi di Betlemme era nelle mani dell'esercito. Un piccolo
gruppo di attivisti israeliani si è recato sul posto per vedere come
stavano le cose e per rendersi conto che decine di palestinesi erano
circondati dall'esercito e dalla polizia sul margine della strada del
villaggio. Proibiti i contatti tra gli attivisti, dato che i
palestinesi erano in stato di fermo. Poco dopo, i palestinesi sono
stati rimessi sull'autobus e rispediti a Betlemme, dove gli è stata
restituita la carta di identità.

Mancando questo supporto, la manifestazione ha potuto contare solo su
40 persone tra palestinesi, israeliani ed internazionali, inclusa la
incisiva band di percussionisti di samba. I soldati sono stati
sorpresi dal fatto che il corteo ha aggirato il filo spinato posto
sulla strada, ma poi hanno rapidamente bloccato la strada verso le
terre e dichiarato che l'area era zona militare chiusa. Un attivista
locale ha tenuto un comizio in inglese, dopo di che la manifestazione
è finita. Lungo la strada del ritorno, i soldati hanno seguito i
manifestanti e poi hanno iniziato improvvisamente a lanciare granate
assordanti e lacrimogeni. Due jeeps hanno seguito alcuni manifestanti
fin dentro il villaggio, mentre altri soldati tenevano gli altri sotto
il gas, minacciando di procedere ad arresti. Alla fine i manifestanti
sono ritornati al villaggio senza feriti e senza arrestati.

NABI SALIH

"Decine di abitanti di An Nabi Salih insieme ad attivisti
internazionali ed israeliani hanno tenuto la manifestazione
settimanale contro lo sfruttamento e lo strangolamento provocati
dall'occupazione messa in opera dai residenti dell'insediamento di
Halamish, che ruba la terra del villaggio. I manifestanti hanno
marciato e scandito slogan dal centro del villaggio verso la terra
presidiata dai coloni. Quando i manifestanti si sono trovati ad una
decina di metri da soldati un po' nervosi, molti si sono seduti ed
hanno iniziato ad urlare che era una manifestazione non-violenta e che
non c'era nessun bisogno di essere violenti. Tuttavia, i soldati hanno
attaccato la manifestazione usando anche un cannone che spara a
raffica bombolette di gas lacrimogeno. Di conseguenza, i manifestanti
si sono defilati in diversi posti. Nel punto di inizio della
manifestazione, circa venti persone si sono radunate per iniziare a
costruire dei terrazzamenti agricoli per
significare che quella terra è palestinese ed appartiene al
villaggio. Questa è una terra che viene continuamente rovinata dai
coloni per non permettere ai palestinesi di coltivarla. L'esercito ha
continuato a sparare lacrimogeni su tutti quelli che non erano col
gruppo principale che costruiva le terrazze e che dopo un'ora si è
allontanato di sua volontà. In un altro posto nel villaggio si stavano
sviluppando scontri tra l'esercito ed i manifestanti. Questa volta
l'esercito ha usato taniche di liquido puzzolente da spruzzare sui
manifestanti per respingerli. I soldati che hanno preso il controllo
di una casa del villaggio, hanno sparato lacrimogeni nei cortili delle
case, ma anche proiettili di gomma. Parecchi manifestanti sono stati
feriti leggermente. Alcuni hanno lanciato pietre contro i soldati. Gli
scontri sono proseguiti fino a sera."

Venerdì 12.02.10

NI'ILIN

"Due arrestati a Ni'ilin durante la manifestazione del venerdì

Un attivista israeliano ed un cameraman palestinese di Ni'ilin sono
stati arrestati durante la manifestazione settimanale contro il muro
dell'apartheid di Israele e contro gli insediamenti nel villaggio di
Ni'ilin. Attivisti palestinesi, israeliani, ed internazionali hanno
marciato verso il grande cancello sul muro dell'apartheid oggi a
Ni'ilin col messaggio: la nostra terra si trova al di là del muro,
questa è la stagione della semina, fateci andare sui nostri campi!
Quando i manifestanti hanno raggiunto il muro, sono stati bombardati
con gas lacrimogeni da parte dell'esercito israeliano. Secondo i
residenti, coloni ebrei sono stati visti avvicinarsi al checkpoint
fuori del villaggio, ma senza entrare. Non si sa se avessero
intenzione di entrare nel villaggio.

Ratib Ameera e Quse Mohammad Nafea, attivisti di Ni'ilin contro il
muro e gli insediamenti, sono stati rilasciati oggi dietro cauzione.

Il villaggio di Ni'ilin è stato il centro di tanta violenza da parte
dell'esercito israeliano da quando è iniziata nel 2004 la campagna per
fermare la costruzione del muro della separazione. Centinaia di vite
contadine sono state devastate da quando il muro ha tagliato le terre.
Una volta finito il muro, il villaggio avrà perso il 40% della terra
che gli rimane, e quella terra andrà effettivamente ad una mezza
dozzina di grossi insediamenti ebrei che circondano Ni'ilin. Gli
insediamenti sono illegali secondo la legge internazionale."

L'israeliano è stato rilasciato dopo parecchie ore, mentre il
palestinese potrebbe essere liberato domenica prossima.

SHEIKH JARRAH

"A Sheikh Jarrah vi è stata una recente escalation della violenza dei
coloni. Oltre al vandalismo, alle minacce, al lancio di pietre ed alle
bastonate, durante la scorsa settimana, i coloni sono giunti a puntare
delle armi contro i palestinesi. Sappiamo che la presenza israeliana
nel quartiere fa da deterrente a comportamenti violenti estremi da
parte dei coloni. Visite (anche brevi) durante il giorno come pure una
presenza notturna sono essenziali nel garantire la sicurezza ai
palestinesi.
Iscrivetevi per un turno di giorno o di notte, specialmente durante i weekends."

La manifestazione settimanale a Sheikh Jarrah è stata partecipata da
oltre 200 manifestanti, compresi tutti e tre i parlamentari del
Meretz, che si sono uniti alla lotta contro la "ebraicizzazione" di
Gerusalemme Est. Presenti anche due blu Na'vis, rifugiati del pianeta
di Pandora del film Avatar, che sono sopravvissuti alla manifestazione
precedente a Bil'in e si sono uniti alla protesta contro il brutale
trattamento inflitto a madre natura Eywa ed alla nativa popolazione
Na'v-Palestinese di Gerusalemme..

La manifestazione è andata avanti per circa un'ora e mezza, al suono
della band di samba. Ad un certo punto decine di manifestanti hanno
iniziato un piccolo corteo verso una delle case occupate nel
villaggio, che a differenza di altre non era presidiata dalla polizia.
La manifestazione poi è proseguita in 2 tronconi paralleli ed è finita
pacificamente.

SUD DI HEBRON

Continua la resistenza al trasferimento dei Beduini nella regione.
Perciò sabato 13 febbraio, saremo lì per accompagnare i pastori in
varie località del Monte Hebron.

MEDIA

Notiziario della notte di TV channel 10 ha mandato pochi minuti sulle
lotte di Bil'in-Ni'ilin e sulle manifestazioni della giornata, incluso
un breve "comizio" di un portavoce degli Anarchici Contro Il Muro.

Ilan Shalif
Anarchici Contro Il Muro

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

Ven, 19/02/2010 – 18:22
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione