Roma - Comunicato di presentazione del centro Malatesta al Pigneto

riceviamo e diffondiamo:

A breve apertura del nuovo centro di controcultura Malatesta al Pigneto Roma)

Il privato che diventa pubblico, l'esigenza di affrontare
una nuova sfida: uscire dall'isolamento e dalla conseguente depressione e
repressione in cui la società capitalista vorrebbe rinchiuderci.

Lo spazio aperto di controcultura assume le dimensioni della sfida
sociale,culturale e politica con l'intento di accomunare una serie di
individui diversi e diversificati per incrociare saperi, metodi ed
esperienze verso una visione collettiva ed autorganizzata del presente,
del qui ed ora. Offrire un reale spazio di confronto e di arricchimento
(contro)culturale che esca dai canoni omologati della società dello
spettacolo nella quale siamo costretti a vivere.

Abbiamo quindi deciso di aprire e gestire il centro calibrando l'offerta
su reali esigenze. Cercando di proporre qualcosa di vivo, di
necessario, di stimolante. Per questo motivo la partecipazione e la
proposizione di ogni singolo individuo che, con le sue idee arricchirà
di contenuti e di creatività uno spazio sociale libero e liberato, uno
spazio che vuole uscire anche dalle logiche della centralità politica,
sarà necessaria e fondamentale.

Abbiamo diviso le attività in tre tronconi:

La mattina sarà possibile studiare, scrivere, leggere,
metteremo a disposizione, in forma totalmente gratuita, scrivanie, libri
e connessione internet.

Il pomeriggio ospiteremo chi avrà voglia di proporre delle
attività, dei corsi, workshop e chi più ne ha più ne metta. Siamo aperti
a qualsiasi pulsione, il centro dovrà vivere della passione e delle
conoscenze di tutti coloro che vorrano offrire il loro contributo.

La sera ci dedicheremo alla diffusione e condivisione di
momenti culturali, di svago, dal cinema, alle presentazioni alle cene
autogestite.

Il Pigneto è ormai una realta agonizzante, un territorio sottoposto a
speculazione edilizia e commerciale," il precedente tessuto sociale
operaio e artigiano defunto, i mercati rionali che si estinguono, gli
abitanti costretti a vivere tra cumuli di immondizie non ritirate, tra
impicci di spacciatori organizzati da famiglie di camorra in combutta
con le istituzioni."

Noi vogliamo fare un passo indietro, tornare a gustare la semplicità e
la gioia dello stare insieme e combattere la costante crescita del
"nulla sociale" di quel mostro che ha divorato il quartiere e, ahimè,
non solo quello. Vogliamo ridare dignità ai nostri spazi, e riproporre
un vivere critico, una forma di resistenza individuale e collettiva che
viole legarsi con tutte le altre esperienze sociali e politiche del
territorio.

Pronta a garantirsi i propri spazi di agibilità. Pronta al conflitto per
affermare i propri principi, pronta allo scontro per la propria
sopravvivenza.

Fondiamo qui la nostra autonomia....viviamo qui la nostra anarchia.

Seguiranno aggiornamenti

Dom, 23/11/2014 – 10:43
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